Non solo family: viaggiare con la famiglia

Sì certo a tutti i viaggiatori fa piacere aprire un atlante, prenotare un biglietto per un paese lontano, fare la valigia e partire… io per prima l’ho fatto appena ho potuto, in solitaria, con amici e in coppia. Ma quando si diventa tre e ti ritrovi col primo figlio, soprattutto nei primi anni di vita, hai due strade:

  • O sei molto fortunato, hai dei nonni in gamba e vicino, che ogni tanto possono accudirlo… e allora puoi concederti all’inizio qualche week-end d’ossigeno e poi col tempo una vacanza SOLI  (ma questo non è mai stato il mio caso, purtroppo)
  • O se non avete nonni-parenti nelle vicinanze, o per qualunque motivo non possono aiutarvi e non potete permettervi il lusso di una baby-sitter full time, e la responsabilità del microbo/a è tutta vostra, come per noi, vacanze incluse dovete escogitaresoluzioni alternative.

Ed è qui che si apre il mondo di quello che io chiamo “Non solo family”.

Chi ha sempre amato viaggiare, magari zaino in spalla, autogestito, in totale libertà, in economia, si trova di fronte a una realtà apparentemente inconciliabile: neonato, allattamento, pappette, omogeneizzati, brodi, visite pediatriche, vaccini, sonno perso e spezzettato, un’attrezzatura per spostarsi da far rabbrividire tra ovetto, culla, biberon, latte artificiale, pannolini, passeggino e amenità varie … spesso ci si spaventa e la voglia di spostarsi viene per un po’ messa da parte.

Ma perché rassegnarsi? Le soluzioni “family” ci sono e anche ben organizzate, più il bambino cresce di età e più opportunità ci sono sul mercato per intrattenerlo in vacanza. In questi primi 4 anni di vita di mia figlia ho sperimentato diverse soluzioni e cinque strutture italiane organizzate apposta per l’accoglienza dei piccolissimi:

  • IGV Club Santa Giusta Villasimius, Sardegna: Assistenza bambini – Nursery da 0 a 2 anni compiuti con area dotata di biberoneria 24 ore su 24, scaldavivande, sala nanna, zona giochi, pediatra a disposizione gratuitamente nelle ore di ambulatorio e Baby Club da 3 a 5 anni compiuti
  • IGV Club Le Castella Isola di Capo Rizzuto, Calabria: Assistenza bambini – Nursery da 0 a 2 anni compiuti con area dotata di biberoneria 24 ore su 24, scaldavivande, sala nanna, zona giochi, pediatra a disposizione gratuitamente nelle ore di ambulatorio e Baby Club da 3 a 5 anni compiuti
  • Valtur Club Ostuni, Puglia: Assistenza bambini Chicco Club & Baby Club – per bambini dai 2 anni ai 5 (non compiuti), assistenza ed attività ludiche in area riservata e ristorante e piscina riservati; Biberoneria – servizio di cucina attrezzata, con partecipazione alle spese e noleggio in loco di passeggini, vaschette da bagno, scalda biberon e baby fono
  • KinderHotel Maria, Obereggen SudTirolo Dolomiti: Assistenza bambini (a partire dai 3 anni) con personale qualificato e affettuoso, 6 giorni alla settimana, dal lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 21.00
  • Family Hotel PizGalin, Andalo Dolomiti del Brenta: Assistenza bambini (a partire dai 3 anni) con personale qualificato e affettuoso, 6 giorni alla settimana, dal lunedì a venerdì dalle ore 10.00 alle ore 21.00,

Io ne ho provate solo alcune (e non mi interessa dare recensioni)  ma cercando ce ne sono tante altre un po’ in tutta Italia, ognuno può cercare quella che fa al caso suo.

Certo non sono servizi a buon mercato, ma prenotando per tempo e scegliendo periodi di bassa stagione si può fare.. puoi evitare di portarti dietro quel mondo di cose di cose che servono fino ai 3 anni, puoi stare certo che nelle biberonerie troverai tutto quello che serve e che i ragazzi dei baby-miniclub faranno giocare e divertire tuo figlio e ti avvertiranno subito per ogni necessità.

Insomma puoi stare tranquillo e goderti qualche giorno di relax, farti una camminata, un’escursione, un’ora al centro benessere, una nuotata, un buon libro…quello che ti va senza dover pensare solo alle necessità del piccola/a ma finalmente alle tue, una volta tanto. E chi non ha aiuti sa quanto può essere fondamentale una bella boccata di ossigeno ogni tanto.

Per i primi due anni del bambino anche queste soluzioni possono tirare brutti scherzi: preparatevi perchè magari vostro figlio, come la mia, capisce dopo 2 gg di entusiasmo a mille, che te ne stai un attimo “liberando” e si rifiuta  di mettere piede al miniclub per un po’ o decide ogni tre per due di fare una crisi di pianto per cui i primi giorni ti tocca fare avanti-indietro… più crescono e più potranno fare i pasti con gli altri, partecipare alle attività, essere indipendenti.

Potrete sorprendervi a riscoprire le bellezze del belpaese, complice la priorità di rispettare le necessità del piccolo… poi dai due anni in poi, io dico sempre che “finisce il tunnel” e quando si dice addio allo svezzamento, ai gattoni, alle pappe, al pannolino, al vasino e pure al pisolino pomeridiano…si può organizzare anche qualcosa di itinerante in Europa e perché no Oltreoceano. Basta il buon senso e si organizza tutto.

Dopo 365 gg a correre dietro alle necessità di tuo figlio, magari non hai voglia di impazzire in aeroporto, o su autobus o un treno colla borsa piena di pannolini, ciucci, biberon e altro… e un tranquillo Family Hotel-Club è una valida alternativa per ritrovare se stessi e un po’ di pace!

4 commenti su “Non solo family: viaggiare con la famiglia”

  1. Attenzione alle malattie! Se il bambino non è mai stato a contatto ristretto con altri coetanei, l’accesso a questi baby club potrebbe avere lo stesso effetto dell’inserimento al nido: dopo 2 – 3 giorni si ammala e dovrete trascorrere il resto delle vostre agognate vacanze a curarlo, sperando che non contagi anche voi (a una mia amica è successo!)

  2. ciao Monica,
    concordo con te, l’eventualità esiste soprattutto se il bambino è molto piccolo, come esiste l’eventualità che il bambino si rifiuti di partecipare, abbia delle paure in un ambiente nuovo, non gli piaccia il cibo, etc… ma qualunque viaggio/vacanza comporta un fattore di rischio, e come spesso qualcuno mi ricorda “vivere è scegliere e scegliere è rinunciare a qualcosa”… io nei primi 3 anni della bambina ho scelto qualche volta di appoggiarmi a queste strutture mettendo in conto i possibili rischi. Ma sono convinta che per viaggiare coi bambini la passione, l’ottimismo e il non preoccuparsi troppo per ogni incidente di percorso che potrebbe succedere siano tre ingredienti base.
    Per la cronaca io amo viaggare per conto mio, fai-da-te, itinerante, quindi è stata una scelta per “necessità”, che però non rinnego e che mi ha aiutato a trovare soluzioni in questi primi anni di maternità.

  3. Ciao Monica
    Mi ha fatta sorridere questo post, anni fa “giovincella” lavoravo proprio per Valtur, nell’equipe del Valturland (il mondo dei bimbi…)
    Premetto che da sempre viaggiare e’ la mia passione e ora che sono diventata mamma il mio spirito “da viaggiatrice zaino in spalla” non mi ha abbandonata e ho deciso di iniziare a scrivere un blog (diario di viaggi e di viaggio col mio bimbo) proprio per dare qualche “consiglio” ai genitori che vorrebbero continuare a viaggiare “fai da te” con i bimbi ma sono in difficolta’ perche’ non sanno come organizzarsi e dove appoggiarsi.
    Il mio blog e’ nuovissimo, pero’ se puo’ servire lascio qui il link: http://www.patatofriendly.it

    Il mio piccolino ha 9 mesi ha si e’ gia’ fatto un paio di voli in Europa e un po’ di (meravigliosa) Italia!
    Perche’ viaggiare coi bimbi si puo’, fai da te o “assistiti”!!:)
    Ciao
    Fra

  4. Ciao Francesca,
    già visto il tuo blog, davvero mooooooolto carino!
    ma è una malattia comune, pure io a giorni ufficializzo il mio travel blog (anche se non sarà centrato sulla maternità e i viaggi coi bambini, avrà solo una sezione “a spasso coi bimbi”), si chiama Alla ricerca di Shambala http://www.allaricercablog.wordpress.com
    i family sono stati per noi una boccata d’ossigeno iniziale per poterci rilassare un attimo, poi abbiamo ripreso coi i viaggi in Europa e già dai tre anni ci siamo portati la nana a Zanzibar, Australia e Nuova Zelanda…insomma anche noi piano piano abbiamo ripreso la nostra strada di viaggiatori in tre e più si va avanti meglio è.
    Baci, Monica

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