La magia dell’Alto Adige tra luoghi incantati e cibo da favola (2 parte)

Il Castel Reinegg, ora dimora privata,  era l’antica sede del tribunale e carcere, dove si è svolto il processo di Pachler Zottl.

Esploriamo gli interni salendo scale in legno tutt’altro che stabili, guidati da Walter Perkmann, direttore dell’Associazione turistica Val Sarentino, che ci mostra strumenti di tortura e strane incisioni sui muri: c’è poca luce e l’atmosfera è davvero surreale, per non dire inquietante!

Per finire visitiamo la piccola cappella del castello dedicata a San Giorgio, con affreschi risalenti al XII-XIII secolo d.C.

Il nostro percorso prosegue poi con la visita della Rohrerhaus, uno dei masi più grandi della valle, di proprietà di un contadino benestante e ora sede di un museo. Veniamo accolti da Maria Kröss, esperta di storie di streghe, che ci guida alla scoperta della Stube, della cucina, delle camere da letto… il tutto arredato in modo semplice ma rispettoso dello stile dell’epoca.

Al secondo piano c’è anche una stanza totalmente dedicata alle streghe e al folklore.

Qui scopriamo l’usanza sarentina del Köckeln, legata alla tradizione germanica: prima di Natale i Köckeln (uomini travestiti con maschere particolari) girano di casa in casa per scacciare demoni e portare la fertilità.

Rientriamo poi in albergo e ci riposiamo un pochino prima della cena al Bad Rungg, hotel dal sapore “vintage”, dove mangeremo piatti tipici della tradizione sarentinese fra cui gli Striezl: panini fritti di pasta lievitata fatta con farina di segale ed erba cipollina, con un taglio al centro che accoglie vari ripieni… nel nostro caso si tratta di speck tagliato a listarelle (il miglior modo per gustare appieno il suo sapore). Gli Striezl possono essere gustati anche con il brodo di carne, con le patate o con tutto ciò che la fantasia può suggerire.

Domenica: lungo il sentiero dell’Urlsteig verso il “centro esatto dell’Alto Adige”

Dopo una bella colazione (io scelgo il salato questa volta), partiamo in pulmino direzione San Martino/Reinswald e da lì prendiamo una cabinovia che ci porta a quota 2.130 m.

Sarà il nostro punto di partenza del percorso naturalistico Urlsteig con tappe per grandi e piccini dedicate all’acqua, alla flora, alla fauna e alla storia.

Camminiamo lungo sentieri fra distese di pino mugo e paesaggi montani mozzafiato, per poi arrivare nel “centro esatto” dell’Alto Adige: si tratta del lago Urle Lack, in cui venivano anticamente sepolti gli escursionisti stranieri che morivano in montagna oppure le donne “single” della valle. È un posto magico… Si narra infatti che durante le notti fredde senza luna, le anime dei corpi sepolti nel lago, vaghino senza pace intorno alla riva, lamentandosi del loro triste destino.

Proprio davanti al laghetto incantato c’è la Baita Sunnolm, dove pranziamo con piatti corposi della tradizione altoatesina. E per finire in dolcezza assaggiamo il Kaiserschmarrn “Pasticcio dell’Imperatore”: dolce tipico altoatesino di origine austriaca, simile a pancake tagliuzzati, ripassati in padella col burro e serviti con mele, uvetta, marmellata di mirtilli rossi e una spolverata di zucchero a velo.

Ultimissima tappa, prima di lasciare questi bellissimi territori, sarà la Bottega del Pino Mugo Eschgfeller, specializzata in prodotti pregiati al Pinus Sarentinensis, dove acquisto una crema tonificante e rilassante per gambe e piedi… un vero toccasana dopo le nostre camminate di montagna.

Finisce così la mia avventura, fra paesaggi emozionanti lungo percorsi tracciati dalle streghe: povere vittime di un’assurda superstizione o per chi ci crede donne misteriose dotate di poteri occulti…

Fate voi! Io in ogni caso, vi consiglio vivamente di cercare delle risposte ai vostri dubbi esoterici proprio qui, in questi territori… perché male che vada scoprirete paesaggi meravigliosi, un’ospitalità calorosa e una cucina per veri gourmand! 😉

La prima parte del viaggio in Alto Adige di Valentina

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.