Retroronde: in Belgio il Giro delle Fiandre diventa una sfilata d’epoca

Nelle puntate precedenti: una bipede, talvolta runner ma mai ciclista, si ritrova nel bel mezzo delle Fiandre in un paese su due ruote e finisce che si diverte come una pazza.

Proprio così, mi sono ritrovata nelle Fiandre nel bel mezzo dei festeggiamenti per i 100 anni della terribile Ronde – il Giro delle Fiandre, storica gara di ciclismo che si svolge in Belgio ogni anni ad aprile – e ho scoperto un mondo che ignoravo cordialmente e che mi è piaciuto davvero molto. Quello che non ho ancora detto è che il mio fine settimana si è concluso a bordo di una Citroen Ami 8 verde oliva all’inseguimento di bici d’epoca coi mulini a fare da sfondo, una zuppa a scaldare le mani, e qualche speculoos che invece scaldava lo spirito.

Detta così pare una situazione sconclusionata, invece è la Retroronde.

La Retroronde è la riedizione d’epoca della classica fiamminga del ciclismo, che quest’anno brillava di quel sentimento in più, casomai ce ne fosse bisogno, proprio per la particolare ricorrenza. Gli amanti del vintage potevano iscriversi ad uno dei tre percorsi – da 40, 70 o 100 chilometri – ma ad una condizione: correre con mezzi e abiti d’epoca (messa così pare quasi Fantozzi in sella alla Bersagliera, ma assicuro che è meno traumatica). Ovviamente la regola è la stessa anche per le macchine al seguito: è bandito tutto ciò che non ha il sapore dei tempi andati. Ecco che quindi Oudenaarde una domenica mattina si risveglia come se il tempo si fosse fermato qualche decennio fa, con una partenza benedetta da un prete che potrebbe chiamarsi Don Camillo, se solo avesse la parrocchia qualche centinaio di chilometro più a sud.

Sono stata ospite di una fantastica coppia che ogni anno tira fuori dalla naftalina la sua Ami 8 (un modello che risale al 1961) insieme ai vestiti dei genitori e parte alla volta del percorso storico tra strade di campagna, paesini che sembrano dimenticati da qualcuno lungo il bordo di una strada, e salite che non pare ma le gambe le tagliano. Il tutto condito da una buona dose di convivialità, che i fiamminghi sanno essere molto accoglienti e non si pedala solo per fare fatica: ecco infatti comparire tre apprezzatissime tappe durante il cammino, dove vengono offerti i generi di sostentamento più diversi a chi pedala col sorriso e a chi segue strombazzando o seduto fuori dal finestrino con un megafono in mano, casomai gli stimoli venissero meno.

Il risultato è una carovana variopinta, due ruote che uno si chiede come sia possibile utilizzare senza patire le pene dell’inferno, paesaggi da cartolina e assaggi di quelli da ricordare. Per non parlare dei personaggi. Sembrerà un luogo comune, invece è la realtà: li trovi solo qui.

Avete anche voi una bicicletta d’altri tempi? Partecipate! Basta anche solo quella dei genitori, o del nonno, noi italiani spesso ci sottovalutiamo: ho visto gente sgranare gli occhi per una Bianchi che nel nostro Paese si filerebbe giusto un rigattiere, o al massimo qualche fanatico.

Avete anche solo voglia di rimettervi dentro una Due Cavalli o un Type 2? Beh, è l’occasione giusta: per le persone che le guidano, la Retroronde è una gran festa, cosa di meglio che condividerla con più gente possibile?

Ah, ci sono pure le Trabant per infilarcisi, metti caso che qualcuno abbia dei gusti dalle sfumature rosse da ravvivare!

Dove si trova Oudenaarde?


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