Il Giro delle Fiandre: un evento ciclistico raccontato per immagini

Perché fare un viaggio nelle Fiandre in un fine settimana di fine maggio? Di motivi ce ne sono tanti, e per tutti i gusti. In due giorni a Oudenaarde, giusto un’ora di treno da Bruxelles, può succedere di tutto, non è che le Fiandre siano solo per ciclisti.

Può succedere di godersi una cena d’autore di uno chef che sa sfamare gli occhi oltre che il palato, e che ti sa proporre i vini del Sudafrica accompagnati da tutta la loro poesia, così capisci meglio perché sono tanto buoni.

Può succedere che ti ritrovi ad assistere ad uno spettacolo di luci e suoni lassù, in cima al terribile Muur, quello che ogni ciclista che si rispetti guarda con timore e un groppo in gola, e che la sera acquista un fascino del tutto unico, anche se scappa qualche goccia di pioggia dal cielo.

Può succedere che un mito del ciclismo te lo ritrovi proprio davanti, ti siedi al bar con lui e gli chiedi tutto quello che ti passa per la testa e lui ti colpisce con la sua naturalezza nel parlare di una passione che è diventata una vita, e non è cosa che succede a tutti.

Può succedere che finalmente scopri il segreto delle famose frites e insieme ci bevi una di quelle birre che a casa non si trovano proprio.

Può succedere che dopo aver passeggiato per le vie di una cittadina tranquilla ti ritrovi ad un party vintage, dove è vietato l’ingresso ai nati negli ultimi ultimi decenni, che qui si arriva fino agli anni Settanta a stare larghi, non di pù, eh!

Può succedere che ti metti a seguire una corsa in abiti vintage, su una macchina d’epoca, e scopri che i ciclisti non sono solo cronometri e sacrifici, ma sono prima di tutto persone che hanno un grande amore, e che lo coltivano ogni giorno. E che tante volte sono davvero fuori di testa.

E sono straordinari anche per questo, proprio come la loro città!

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