Seychelles: un esempio per tutto il mondo di turismo sostenibile

Scoperto dai navigatori arabi e maldiviani nel XII secolo, l’arcipelago delle Seychelles costituisce oggi una repubblica autonoma, la cui cultura è un’interessante commistione di tradizioni ancestrali arrivate sulle isole soprattutto dall’Africa e integrazioni apportate dalla colonizzazione francese e britannica.

Queste commistioni hanno generato delle caratteristiche peculiari che arricchiscono le isole con tratti unici e molto suggestivi, sebbene talvolta controversi: la società, ad esempio, tende ad essere fortemente matriarcale, le donne sono ben integrate a tutti i livelli del mondo del lavoro e della formazione, ma quella delle madri single è una norma consolidata che spesso le pone in difficoltà sul piano sociale ed economico; la religione più diffusa è quella cattolica, eppure gli abitanti delle isole non mancano di consultare spesso indovini e sciamani – i cosiddetti bonom di bwa, dal francese bonhomme de bois, “uomo del bosco” – per farsi predire il futuro e farsi consigliare su ogni aspetto della vita privata; la musica locale, inoltre, attinge a ritmi occidentali come polka, mazurca e folk francese, ma anche a sonorità dell’Africa tribale e al reggae.

Seychelles - Villa Ulli, Mahé

Insieme a una natura dalla bellezza senza eguali, anche questa ricchezza culturale ha contribuito ad attrarre visitatori provenienti da tutto il mondo, desiderosi di trascorrere le proprie vacanze alle Seychelles per scoprirne il fascino unico al mondo, alimentando così un turismo sostenuto che è al tempo stesso la risorsa principale della comunità locale e un fattore di preoccupazione per quel che riguarda le ricchezze naturali.

Proprio come la loro cultura, infatti, anche il patrimonio naturale delle Seychelles presenta delle caratteristiche uniche che si reggono su un delicato equilibrio. La straordinaria varietà di animali e piante costituisce una delle maggiori attrazioni di queste 115 piccole isole meravigliose, ma i cambiamenti climatici – che hanno portato nel corso degli anni all’innalzamento del livello delle acque – la diffusione di specie invasive – come roditori e felini – e l’urbanizzazione, pongono in grave pericolo la biodiversità delle Seychelles.

Per proteggere questo tesoro, il governo locale ha imposto norme molto severe che sottopongono qualunque progetto turistico a un lungo processo di consultazione con pubblico e conservazionisti. La nazione-arcipelago è così diventata un esempio apprezzato in tutto il mondo di turismo sostenibile, grazie anche a una specifica commissione – il Seychelles Sustainable Tourism Label – che attribuisce certificati di sostenibilità alle strutture turistiche che si distinguono per l’impegno nel proteggere il patrimonio ambientale locale. Questa commissione propone un esame volontario che tiene in considerazioni l’attività direttiva della struttura, la gestione dei rifiuti, il consumo di acqua ed energia, i rapporti con i dipendenti, la conservazione dell’ambiente circostante e i rapporti con la comunità locale e con la clientela.

Oltre all’approccio severo del governo sulle questioni ambientali, l’ambiente delle Seychelles è oggetto del lavoro anche di numerose organizzazioni non governative che applicano le loro competenze su questioni ambientali ben precise, come la protezione del cocco di mare – una specie di palma che cresce esclusivamente sulle isole di Praslin e Curieuse – la diffusione della flora locale nella sua diversità, la raccolta di fondi e la sensibilizzazione del pubblico.

Destinazione rinomata per vacanze di lusso e ritiri romantici, le Seychelles offrono anche un’esperienza indimenticabile a contatto con la natura. Proprio per questo adottare consapevolezza e rispetto è una prassi fondamentale per contribuire a conservare la bellezza e le peculiarità di ciascuna isola.

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