L’arte del vetro nella ligure Altare

Mille anni di storia tra il verde e il mare, questo in sintesi il fulcro dell’evento avuto luogo martedì 6 agosto. Una serata di arte e cultura presso l’Auditorio dei Fratelli Stellati, a Varazze, a cura della sempre più attiva associazione culturale U CampaninRussu che mira alla valorizzazione del territorio e delle molteplici eccellenze che lo connotano.

Varazze - Liguria

La scrittrice Maria Scarfì Cirone ha recentemente illustrato “La trasparenza della parola” attraverso il libro di vetro, un’opera realizzata su lastre vitree per dare trasparenza alla parola nel suo significato più ideale. Liriche impresse nelle pagine che, secondo l’autrice, devono cantare le varie stagioni della vita. “Così fragile” è il suggestivo titolo che fa riferimento al carattere della vita più che al prezioso materiale utilizzato per l’originale creazione.

Ma il vero protagonista della serata è stato il maestro artigiano Costantino Bormioli che ha parlato dell’arte del vetro ad Altare, un grazioso borgo di origina medioevale in Val Bormida, sull’Appennino Ligure, famoso per la lavorazione del vetro. Un’arte che fu avviata sin dall’anno Mille dai monaci benedettini, dell’isola di Bergeggi, in una zona favorevole perché ricca di acqua e di boschi, il cui legname era l’ideale combustibile per le fornaci, e in posizione strategica sul crocevia di collegamento fra il Piemonte e il porto di Savona.

Il lavoro dei vetrai, per ragioni climatiche, si svolgeva in periodo invernale, dal giorno di San Martino a quello di San Giovanni Battista. D’estate, invece, si dedicavano alla pulizia delle fornaci e alle scorte di materie prime e di combustibile. Il Museo dell’Arte Vetraria Altarese, attualmente ospitato nelle sale di Villa Rosa, racchiude una rassegna di opere vitree che vanno dal 1650 ai giorni nostri, oltre ad attrezzi e stampi per la lavorazione artigianale. In questa struttura vengono organizzati corsi di lavorazione del vetro, con diverse tecniche quali: soffiatura e modellatura del vetro borosilicato, di perle a lume, di vetrofusione, di incisione.

Anche quest’anno, ad Altare si è tenuta la rassegna, giunta alla II edizione, di Altare Glass Festival – dal 4 luglio al 18 agosto – una manifestazione che vantava la presenza di maestri giunti da varie parti d’Italia, fra cui la concorrente Murano, ma anche della Francia e, per finire, addirittura dall’Argentina, con Gustavo Saucedo della “Cristalerìa San Carlos”.

Lo scopo è quello di favorire un momento di riflessione sullo stato dell’arte di queste tradizioni, tramandate di padre in figlio nel corso dei millenni, e sulla necessità di individuare gli strumenti per conservarle e rilanciarle nel prossimo futuro. Il tutto accompagnato da molteplici eventi collaterali con la collaborazione delle Associazioni e dei Commercianti di Altare.

Rendere gli spettatori consapevoli di alcuni percorsi creativi che producono “Arte”,  inebria gli artefici ma, soprattutto, ammalia coloro che ne beneficiano, pervasi dalla consapevolezza di accedere al mondo soggiogante della bellezza, promessa di un’autentica e appagante felicità interiore.

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