Distruzione e creazione: il vulcano Bromo sull’isola di Java in Indonesia

Qualche anno fa ho avuto la fortuna di poter vedere uno degli spettacoli più imponenti della natura, l’eruzione di ceneri del vulcano Bromo in Indonesia. Il Monte Bromo si trova nella parte orientale dell’isola di Java, all’interno dell’antica caldera del Tengger che ha un diametro di circa dieci chilometri.

Questa antica caldera dà il nome al parco, Bromo Tengger Semeru, un luogo che ricorda la nascita del nostro pianeta e che ci fa capire immediatamente che la terra che abitiamo è sempre in evoluzione.

Il Monte Bromo – o Gungun Bromo,  come viene chiamato in indonesiano – è alto 2392 metri e anche se non è la vetta più alta di Java ha un fascino unico. Le ceneri che continuamente vengono espulse dalla bocca di uno dei vulcani interni ricoprono per chilometri le terre circostanti.

Intorno all’antica caldera vivono circa 500.000 abitanti, distribuiti in villaggi di varie dimensioni. Questa popolazione è induista, una minoranza sull’isola di Java.

Questo vulcano è sacro agli induisti e il suo nome deriva dal nome del dio Brama, il dio distruttore e creatore a cui è stato eretto anche un piccolo tempio all’interno della caldera.

Le ceneri, che ricordano il borotalco, ricoprono e soffocano interi boschi, ma allo stesso tempo, in altre aree vicine rendono la terra particolarmente fertile. Il paesaggio lunare che si presenta all’alba ci catapulta in una dimensione irreale, è impossibile non rimanere affascinati dal fatto che la natura in tutte le sue forme che oggi conosciamo, abbia iniziato il suo cammino evolutivo da circostanze come questa.

I vulcani ci ricordano che ci sono cose che l’uomo non potrà mai controllare e che la forza della natura si manifesta anche in questo modo: la distruzione prima della rinascita.

Informazioni utili

Per esplorare questi luoghi, il cavallo sia il modo più ecosostenibile e versatile, per poter raggiungere alcuni punti di osservazione da cui ammirare il panorama circostante.

L’alba è il momento migliore per scattare foto e la luce bassa rende il paesaggio particolarmente affascinante.

Consigliato materiale fotografico tropicalizzato. La polvere sottile rende necessaria una buona protezione delle attrezzature e delle vie aeree.

L’ultima eruzione importante si è avuta nel 2011, anno a cui risalgono le foto dell’articolo.

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