Foreste secolari e antiche tradizioni sull’Appennino romagnolo

Autunno, tempo di passeggiate immersi nella natura, tempo di atmosfere romantiche e fiabesche nei boschi, tempo di colori sgargianti e vermigli tra le colline. Tutto questo e anche qualcosa in più lo si può trovare nel meraviglioso Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, una zona protetta sull’Appennino romagnolo che costituisce un lungo tratto di confine con la Toscana e, ogni tanto, lo invade pacificamente.

Il parco è molto esteso e racchiude dentro di sé tantissime zone meravigliose, tra le quali spicca sicuramente per la bellezza dei suoi paesaggi la Foresta della Lama. Alberi maestosi, sentieri avvolti da un sottobosco profumato e distese di prati verdi che aspettano solo di essere percorsi con calma e voglia di curiosare tra i suoi angoli più suggestivi.

La Foresta della Lama è ricchissima di sentieri e vie, ognuna con le sue particolarità e tutte con la certezza di ammirare non solo una magnifica vegetazione, ma anche fiori, funghi e, con un pizzico di fortuna, qualche animale selvatico.

Se siete arrivati fino a qui, non potete non allungare di poco il vostro tragitto, sconfinare in terra toscana e fare tappa a Camaldoli. Qui nel 1023 un monaco benedettino decise di fondare un eremo in una zona chiamata Campo di Maldolo –in latino Campus Maldoli – e oggi, dopo quasi mille anni, la comunità di monaci è ancora molto attiva e si divide tra l’eremo e il monastero.

Percorrendo uno dei sentieri attraverso la foresta si arriva all’eremo, una piccola cittadella recintata e avvolta dal silenzio del bosco. Qui, i monaci fanno vita di clausura, ma è possibile partecipare a una visita guidata che porta alla scoperta del comprensorio e delle tradizioni millenarie di queste persone che vivono lontano da tutto e tutti.

Scendendo per un fantastico sentiero in mezzo al bosco, in mezz’ora si arriva al minuscolo paesino di Poppi dove sorge il Monastero di Camaldoli. Costruito una ventina d’anni dopo rispetto all’eremo, questo è un complesso molto affascinante dove si trovano oltre al monastero anche una chiesa, un antico ospizio e una foresteria con all’interno una biblioteca che vanta oltre 35.000 volumi.

Ma tra tutti i segreti gelosamente custoditi a Camaldoli, il più gustoso e affascinante rimane la Farmacia, unica struttura ad essere rimasta in seguito alla chiusura dell’ospedale. Qui, in un piccolo laboratorio, venivano lavorate le erbe che servivano per la preparazione dei medicinali. Oggi, questa antica tradizione è stata mantenuta, ma il sapere antico viene utilizzato non più per la produzione di medicine, ma bensì per la creazione di prodotti enogastronomici senza eguali.

Amari, liquori, birre, prodotti balsamici, caramelle, cioccolato, tisane, marmellate, e tanto altro ancora. Se passate da queste parte non potete non comprare una bottiglia di nocino e una di laurus, un amaro alle erbe di origini lontane. La Farmacia è un luogo magico e i suoi prodotti un vero toccasana per spirito e corpo.

Dopo questa sosta potete fermarvi a mangiare qualche specialità tipica in uno dei pochi ristorantini del paese e poi proseguire il vostro giro ad anello e ricominciare a respirare l’aria umida e profumata della Foresta della Lama un’ultima volta.

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