Sull’isola di Heron: il fascino selvaggio dell’Australia

Al termine del nostro faticoso ma appagante vagabondare alla scoperta dell’Australia abbiamo sentito il bisogno di trascorrere un breve soggiorno su un’isola dalla natura incontaminata e dal fascino selvaggio.

A portarci sull’isola di Heron è stata la forza persuasiva delle immagini, talmente affascinanti e seducenti che la scelta si è rivelata più facile del previsto. Spiagge di sabbia candida, acque smeraldo e limpidissime, vegetazione fitta e lussureggiante, proprio adagiata sulla Barriera.

Raggiungere l’isola è semplice. Un volo di circa 50 minuti collega Brisbane a Gladstone. Da qui un bus navetta conduce gratuitamente alla marina, dove ogni giorno alle 11 di mattina un catamarano porta i visitatori sull’isola in un’ora e mezza circa.

Heron è un atollo corallino, un puntino disperso nel blu dell’Oceano Pacifico, proprio sul Tropico del Capricorno, là dove inizia la Barriera Corallina a 75 chilometri dalla costa. È così piccolo che si può fare il giro completo in meno di 30 minuti.

L’unica struttura ricettiva presente sull’isola è l’Heron Island Resort, che occupa circa un terzo dell’atollo con villette di varia tipologia immerse nel verde rigoglioso. Ciò che caratterizza la struttura è la semplicità, le villette sono costruite in perfetta armonia con la natura, tutte in legno, niente TV, niente internet, niente telefono se non quello di emergenza nella reception, naturalmente niente aria condizionata – sostituita da pale rotanti – l’illuminazione è fievole la sera per non disturbare gli animali, in particolare gli uccelli.

Gli uccelli sono parte integrante della vita sull’isola, anzi sono loro i veri padroni del territorio, ma per qualcuno potrebbero rappresentare anche un’esperienza un po’ fastidiosa. L’isola ospita infatti una quantità impressionante di volatili di varie specie, diversi a seconda delle stagioni. Sono presenti uccelli migratori, stanziali e quelli che arrivano sull’isola tra settembre e ottobre per riprodursi.

Il risultato è che ogni albero ospita decine di nidi. Vi sono anche alcune specie che nidificano a terra nelle piccole cavità dei tronchi o del terreno. Questi ultimi si allontanano di prima mattina, trascorrono la giornata in mare in cerca di cibo per poi tornare all’imbrunire. Quando la sera si torna al proprio bungalow camminando lungo i vialetti scarsamente illuminati, è consigliabile avere con sé una torcia per non rischiare di calpestare piccoli pulcini.

C’è anche un altro aspetto da considerare: il guano! Il guano ricopre parte dei viali e crea non pochi patemi d’animo. Camminare lungo i sentieri sotto agli alberi è sempre un rischio perché prima o poi si viene centrati e allora… tanta fortuna!

Una parte dell’isola è occupata da un centro di ricerca dell’Università del Queensland dove i ricercatori studiano la vita della fauna marina, compresi squali, tartarughe e mante. Gli ospiti del resort hanno la possibilità di compiere una breve ma interessante visita di questa stazione di ricerca.

Chi sceglie l’isola di Heron deve dimenticare il lusso sfrenato di altri paradisi naturali, deve dimenticare la suite con idromassaggio e sauna, l’animazione da villaggio turistico con musica fino a notte fonda, a favore di un’armonica convivenza con la natura, in piena sintonia con la fauna presente sul territorio. Una vacanza di questo tipo permette di vivere a stretto contatto con la natura, ma è buona cosa essere preparati e informati.

Il viaggiatore che viene su quest’isola è in genere un appassionato subacqueo, un amante del nuoto in superficie con maschera e boccaglio, un acuto osservatore degli uccelli. Perché è questo ciò che l’isola può offrire.

L’isola è parte della Barriera Corallina e le sue acque sono considerate tra le migliori per le immersioni subacquee essendo popolate da migliaia di specie diverse di pesci. Si possono esplorare tratti di mare di incredibile bellezza, ma anche una semplice passeggiata sulla barriera nei momenti di bassa marea, scoprendo le molteplici varietà di formazioni coralline dai colori iridescenti è un’esperienza unica ed emozionante.

Da novembre a marzo sulle sue spiagge giungono le tartarughe marine a deporre le uova. Hanno orari precisi, di solito la sera intorno alle dieci risalgono lentamente la spiaggia lasciando le loro inconfondibili impronte e vanno a deporre le uova in grandi buche nella sabbia. Camminare sulla sabbia nel buio della notte, sotto il cielo stellato, il cono di luce della torcia rivolto verso il basso, il rumore dell’oceano in sottofondo, in attesa dell’incontro con la tartaruga è un’esperienza indimenticabile!

La spiaggia, lambita dalle acque turchesi e cristalline dai bassi fondali, è ricoperta da una sabbia di un bianco quasi accecante a cui fa contrasto il verde brillante della lussureggiante vegetazione che ricopre tutta l’isola.

Quelli su Heron sono stati per noi quattro giorni fuori dal mondo, un’esperienza speciale e unica che mi sento di consigliare a tutti gli amanti della natura e del mare.

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