NaturArte: musica, natura e benessere nei parchi della Basilicata

Parliamo tanto di benessere e ci affanniamo a frequentare i più evoluti centri wellness quando ci dimentichiamo che per stare veramente bene non servono necessariamente bagno turco e sauna: è necessario recuperare quei ritmi che la frenesia quotidiana cancella dalle nostre vite, che la tecnologia, gli smartphone o i computer ci fanno relegare in un angolino delle nostre esistenze, convincendoci che si tratti solo di “comportamenti da vacanza”. E noi stiamo male, finché qualcuno non ci ricorda che per vivere serenamente è necessario prenderci i nostri tempi e vivere il presente senza ansia.

Per il recupero dell’armonia con il mondo circostante, con gli altri e con noi stessi, non c’è niente di meglio che immergersi nella natura, magari lasciandosi andare, allo stesso tempo, alla bellezza della musica.

È proprio questo l’obiettivo di NaturArte, una manifestazione che abbraccia i quattro parchi della Basilicata con l’obiettivo della promozione dei valori storici, naturali e culturali legati a questi luoghi. Un connubio tra arte, musica, ambiente e territorio così affascinante che difficilmente si riesce a spiegare con le parole.

La presentazione della seconda edizione, che si svolgerà fino a maggio del prossimo anno, è una nuova occasione per l’esplorazione dei tesori di una terra, quella lucana, che sta portando alla luce una serie di valori che rendono fiera l’Italia intera agli occhi del mondo.

Al di là dell’invito a sperimentare di persona questi eventi dalle caratteristiche uniche, la cosa interessante da sottolineare è che, finalmente, si cominciano a vedere i risultati di una sinergia strategica che permette di raggiungere una serie di obiettivi che altrove sembrano chimere: la valorizzazione del territorio sotto ogni punto di vista e una destagionalizzazione che sta facendo muovere l’intero comparto ricettivo.

Siamo abituati a piangerci addosso piuttosto che a rimboccarci le maniche, pensando sempre all’impossibilità di raggiungere determinate mete per la scarsità dei i mezzi a disposizione. Spesso a mancare, invece, è la vera voglia di fare qualcosa di valido. È quanto dimostra questa manifestazione, in cui ho potuto apprezzare la traduzione pratica del proverbio “l’unione fa la forza”, grazie alla strategia di azione che è stata messa in campo tra persone accomunate dalla stessa passione e dallo stesso amore per il proprio territorio. Il risultato ha portato alla concretizzazione di nuove opportunità che sono partite, molto semplicemente, dal riprendere in considerazione le eccellenze del luogo, contaminandole con l’arte e la musica, alla ricerca di un connubio che si è dimostrato vincente.

Ripartire, dunque, dai valori di cui è stracolmo l’intero territorio italiano ma che nessuno conosce: una ricetta esportabile in ogni dove. Lavorando nella progettazione alberghiera, mi trovo troppo spesso a condividere con gli imprenditori e gli operatori la difficoltà di dover sopperire alla mancanze delle amministrazioni nella divulgazione di qualità territoriali che, quando non sono adeguatamente comunicate, rimangono belle ma nascoste a tutti. Così, ogni struttura ricettiva deve fare leva solo sulle proprie forze non solo per poter destagionalizzare, ma spesso per poter sopravvivere: è chiaro, infatti, che il turista privilegi la meta che lo porterà ad apprezzare angoli del territorio in cui sa di poter trovare valori enogastronomici, ambientali, storici, culturali…

Quante zone sono turisticamente depresse solo perché nessuno si rimbocca le maniche per comunicare al mondo le particolarità della propria regione? Non riusciamo a fare in modo che l’esempio della Basilicata, sotto i riflettori per la nomina di Matera come Capitale della Cultura 2019, possa fare da scuola?

Il percorso per il 2019 passa, dunque, anche sui sentieri dei quattro parchi della Basilicata: il Parco della Murgia Materana, il Parco Gallipoli Cognato e Piccole Dolomiti Lucane, il Parco Nazionale del Pollino e quello dell’Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese.

Un tesoro unico e inestimabile per descrivere il quale rubo le parole a Gianni Coscia, musicista, che si è esibito in occasione della prima edizione di NaturArte a San Severino Lucano: un paradiso terrestre per il quale l’emozione di fare musica immersi nella natura si può spiegare soltanto facendo riferimento alla celebre canzone “Il cielo in una stanza”.

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