Ragusa Ibla: la magia e la bellezza di una nobile città

Il bello di visitare un luogo di cui non si conosce nulla è il poterlo scoprire senza alcuna aspettativa, con gli occhi curiosi e pieni di stupore di un bambino. È con questo spirito che in un caldo pomeriggio di inizio luglio abbiamo lasciato per un paio di giorni la Riserva di Vendicari per una visita a Ragusa Ibla e ne siamo rimasti letteralmente incantati.

Parte del merito lo conferiamo a Clorinda Arezzo, la nostra padrona di casa presso l’Agriturismo Canestanco, nonché archeologa e guida turistica. Clorinda ci ha accompagnati in un intenso ed entusiasmante tour tra le bellezze di questa antica città da visitare con la testa all’insù!

Un minimo di storia è doveroso per apprezzarne appieno sia le architetture che le motivazioni che spingono i cittadini a considerarsi iblei e non ragusani. Situata nella parte orientale della città di Ragusa, pare che la sua storia abbia origine dall’antica Hybla e durante i secoli ha visto il passaggio di Greci, Romani e Bizantini per poi essere dominata da Arabi e Normanni.

Nel 1693 Ibla ha subito – come buona parte della Sicilia – il terremoto che la distrusse quasi completamente. La ricostruzione avvenne da parte dei vecchi nobili che scelsero di dare alla città un’architettura barocca molto ricca e decorata. La nuova borghesia e i così detto massari scelsero invece di costruire dei nuovi edifici nella contrada Patro dalla quale nacque la Ragusa Nuova. Ibla è stato un comune autonomo fino al 1926 quando per ragioni amministrative è stata unita all’attuale capoluogo di provincia.

Un elemento che salta all’occhio è la quantità elevata di chiese presenti dietro ogni angolo. Se ne contano più di cinquanta, ognuna con una sua storia. Con Clorinda abbiamo fatto visita a Santa Maria delle Scale, che conserva ancora dei tratti gotici risalenti al periodo ante terremoto, a Santa Maria dell’Itria che sorge sulle rovine di un’antica chiesa bizantina e che fu ricostruita per volere dell’Ordine dei Cavalieri di Malta e alla Chiesa di San Giacomo all’interno del Giardino Ibleo, dove spicca l’affresco di San Giacomo che combatte contro i Mori.

Passeggiando per i vicoli, fino a giungere a Piazza del Duomo, si percepisce chiaramente che Ibla è una città pulita, curata, benestante e abitata da persone gentili e accoglienti. Come guida turistica Clorinda organizza dei tour esclusivi in cui l’anima aristocratica della città viene messa in luce grazie alla visita alle lussuose sale del Circolo di Conversazione – dove ancora oggi i soci uomini e donne si riuniscono per passare piacevoli pomeriggi di discussioni e giochi di carte – al Teatro Donnafugata e al Palazzo Arezzo Trifiletti di proprietà della famiglia Arezzo e dove Clorinda stessa risiede.

All’interno del palazzo spicca il bel giardino siciliano dove viene facile immaginarsi scene di dame, a braccetto con i propri cavalieri, conversare leggiadre passeggiando nel vialetto ombreggiato da agrumi, rose e piante grasse. Oltre al giardino dove è presente anche una pianta di datura, sono messi in mostra per i visitatori diversi cimeli di famiglia risalenti fino a due secoli fa, ritrovati nelle varie cantine e soffitte degli antenati che inducono ancora di più a lasciarsi andare all’immaginazione. Divise e fotografie di guerra, ombrellini, guanti e accessori, un bellissimo abito da sposa, pezzi d’arredamento, argenteria e tanto altro, un prezioso tesoro racchiuso in una piccola stanza.

Ovviamente un tour che si rispetti considera anche l’importante aspetto del cibo soprattutto quando fa parte della tradizione di una regione intera. In piazza Duomo, alla gelateria Belle Epoque abbiamo apprezzato una delle granite al caffè con panna più buone di tutta la Sicilia e per questo la consigliamo vivamente!

Terminata la nostra visita a Ibla è stato il cibo a divenire l’elemento predominante a partire dalla cena all’Agriturismo Scribano dove abbiamo degustato un’ottima e abbondante cena tipica ragusana con l’immancabile cannolo in chiusura.

All’Agriturismo Canestanco abbiamo goduto di un’insuperabile colazione siciliana interamente preparata in modo casareccio dalla signora Antonietta, mamma di Clorinda. Impeccabile nella presentazione e superlativa nel gusto, abbiamo assaggiato piatti mai provati prima come i carciofi in agrodolce con cappa San Bartolomeo, la scaccia e la fragolata con panna.

Questa breve tappa di Sicilia On The Road è stata estremamente piacevole e rilassante, Simone ci ha viziati al bar della piscina con i suoi ottimi cocktail e l’accoglienza e la professionalità della famiglia Arezzo ci hanno commossi.

L’agriturismo Canestanco si trova a Santa Croce di Camerina, strada Comunale 120/122.

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