Sui monti del Tirolo: e-bike, ferrata e un tocco di acqua fresca

Le montagne del Tirolo, in Austria, sono un luogo accessibile, per nulla esotico, ma chi ama la roccia che si alza da una valle, i boschi che la ricoprono e tutti gli infiniti dettagli dei sentieri, delle piante e del cielo in continuo mutamento non ha bisogno di palme e mari blu, perché si trova di fronte uno scenario in grado di stupirlo ogni volta.

La montagna non è per pigri ma non significa che qui puoi andare solo se sei in forma perfetta. Le soluzioni per vivere salite e discese sono molte, qualcosa l’ho già raccontato, poi qui in Austria sai di poter contare su una lunga tradizione sportiva e un’organizzazione capillare.

Partiamo con le cose facili, come salire su una montagna in mountain bike, però elettrica. All’inizio, prima di salire in sella, provavo un certo timore a dover affrontare dei dislivelli con una bicicletta, ma quando la mia guida mi ha spiegato l’esistenza di un motore elettrico a più velocità ho compreso che sarebbe stata una gita e non una prova di forza contro me stesso. Lasciato il borgo di Kirchberg, costeggiando delle piccole strade asfaltate, abbiamo lasciato la valle per spingerci quasi in cima al monte Gaisberg, una presenza costante nei miei giorni trascorsi qui.

Presto la strada è diventata un sentiero, tra faggi e conifere il pedalare era quasi un piacere, felice della scelta di non avvalermi della massima potenza del motore per provare almeno un po’ di fatica, perché credo che la pigrizia fisica diventi spesso una pigrizia della mente e dell’umore. Qui valeva la pena sudare e aumentare il respiro, almeno per qualche chilometro, per ripagarsi la vista sui prati fioriti cosparsi d’oro, per arrivare su in cima e godersi il mondo fattosi piccolo, laggiù nella valle.

La discesa sì, quella è sempre la parte più difficile, perché non c’è motore che tenga, qui devi saper frenare e prendere bene le curve, però che divertimento, una corsa di adrenalina che risveglia i sensi, che ti riempie di vita!

Chi cerca la montagna, cerca in qualche modo una sfida da cui attingere un po’ di adrenalina. Non è una sfida contro la natura, ma un mettersi alla prova per spostare i limiti delle proprie paure un po’ più in là. Una via ferrata può essere allora un buon esercizio: andando verso la nuda roccia, stringendola per non cadere, sei costretto ad andare incontro alla paura di non avere più appigli, di precipitare. Occorre allora ritrovare la fiducia verso sé stessi, nel proprio istinto e in un sesto senso che ti spingono sempre ad andare più in là delle tue convinzioni di fallimento.

Anche in questo caso non nascondo che non mi sentivo per nulla pronto, a più di 1500 metri, davanti alla sommità del Kitzbüheler Horn, la cima che domina questa parte di Tirolo. Le mie due guide, una giovane coppia di locali, mi avevano rassicurato con corde e spiegazioni. Il resto l’hanno fatto le mie braccia e le mie gambe, aiutate dalla solita adrenalina che rendeva più sicure le mie mani, mentre cercavano la roccia o la corda di acciaio della via ferrata. Per fortuna, il nostro percorso era semplice, gran parte dei tratti erano di livello “A” e solo alcuni, quelli dove piedi e testa brancolavano nel vuoto, erano classificati “C”, in una scala che può arrivare fino a “F”, il livello più impegnativo.

I numeri, le lettere e in fondo anche le parole contano poco qui, a pochi centimetri dalla roccia, a qualche metro dal suolo. Rimane la sensazione di essere vicinissimo a qualcosa di concreto, così reale e magnifico che puoi lasciare stare tutto il resto e fissare, da un masso sporgente, un nuvola bianca e densa conquistare la vetta della montagna.

I muscoli si scaldano, tra salite e rocce, e nonostante qui in Tirolo sia fresco, il corpo cerca un naturale equilibrio, nell’acqua e nel freddo. La genialità di un popolo si trova spesso nelle cose più semplici, i percorsi Kneipp sono una di quelle piccole meraviglie che ti fanno capire molto su questa zona del mondo. Sto parlando di acqua dei torrenti alpini, che dai monti vicini ancora coperti neve, viene convogliata in pozze o circuiti dove immergere le gambe, le braccia o la testa.

Un meccanismo semplice ma potente, come tutti i sollievi che arrivano dalla natura, scoperto e diffuso dal sacerdote di origine bavarese Sebastian Kneipp nel XIX secolo. L’idroterapia, nonostante fosse stata ferocemente osteggiata ai tempi di Kneipp, è ormai diffusa in molti centri benessere italiani.

A volte può apparire come un vezzo ma ti assicuro che un po’ di acqua fredda riattiva la circolazione e risveglia i sensi intorpiditi, è un rimedio che non costa nulla e può essere anche piacevole se ti trovi a farlo in un parco pubblico in mezzo ai prati di montagna.

Il mio viaggio in Tirolo termina dopo qualche sana fatica, presto mitigata da un freddo abbraccio d’acqua, finisce trai prati di montagne in fondo molto vicine a casa. Un altro luogo dove ritornare.

Informazioni pratiche

Per un esperienza sull’e-bike in Tirolo: Bike Academy.

Per realizzare la via ferrata sotto la cima del Kitzbüheler Horn: Kitzbüheler-Alpen.

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