Testimonianze di turismo sostenibile: a Expo 2015 con illy issimo

Sono passati ormai diversi mesi dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale di Milano, ma il grande evento mirato sull’alimentazione nel mondo continua a stupire e a far discutere. Le opinioni nei suoi riguardi non sono sempre state gratificanti, molte le critiche mosse da attivisti e contestatori riguardo alle modalità con cui l’esposizione stava prendendo forma. Al suo interno si alternano opere architettoniche stupefacenti con esibizioni più o meno riuscite legate in vario modo alla gastronomia e alle peculiarità delle nazioni partecipanti.

Tra i numerosi incontri e dibattiti che si sono tenuti all’ombra dell’Albero della Vita tanti si sono spesi sui sapori e i prodotti, ma altre hanno affrontato tematiche cruciali e di forte interesse planetario. È il caso del ciclo di incontri promossi da illy issimo – una gamma di bevande al caffè illy in bottiglietta e lattina al gusto cappuccino, latte macchiato, caffè, e Tiramisù – all’interno del padiglione Coca Cola, una serie di piccole conferenze incentrate sul tema viaggi e sostenibilità ambientale. Un incontro a cui abbiamo avuto il piacere di partecipare anche noi in prima persona, quando sabato 20 giugno per un’ora il palco è stato guidato dal nostro Flavio Alagia.

Che Expo 2015 avesse forti velleità etiche e morali è sempre stato chiaro. “Nutrire il pianeta” non è uno slogan come gli altri e le implicazioni pratiche e concettuali che esso comporta sono enormi. Non sono mancati nemmeno eventi spettacolari più spensierati, come il giorno in cui una squadra di tenaci e competenti pizzaioli ha stabilito il record mondiale per la pizza più lunga del mondo (oltre 1600 metri, poi prontamente distribuiti e offerti al pubblico presente). È accaduto proprio lo stesso giorno in cui eravamo ospiti di illy issimo per parlare di turismo ecosostenibile e, nel nostro piccolo, abbiamo offerto il nostro contributo a quell’eccezionale giornata.

Un numero sempre maggiore di situazioni che vertono sulla sostenibilità ambientale dimostrano un interesse crescente da parte del pubblico dei viaggiatori per questa tematica. Su NonSoloTuristi.it nel corso degli anni sono intervenuti professionisti e operatori di settore per offrire la loro testimonianza e la loro analisi. In altri casi i nostri autori hanno potuto verificare di persona l’impegno di operatori ed enti. Non sono mancati nemmeno i casi in cui i valori della sostenibilità ambientale sono stati manipolati o platealmente disattesi.

Durante l’incontro promosso da Illy abbiamo condiviso alcuni esempi tratti dalla nostra esperienza. È il caso ad esempio di Piano B, una fattoria sulle colline moreniche della provincia bresciana che nel 2010 ha dato il via ad un progetto con l’ambizioso scopo di offrire un nuovo punto di vista sulla vita e le attività dell’uomo e sul suo rapporto con la natura. L’intento era creare un punto di incontro dove promuovere e trasmettere competenze utili a realizzare uno stile di vita ecologicamente e umanamente sostenibile, improntato su rapporti genuini tra le persone, un uso cosciente delle risorse della terra e il dialogo costante tra chi vuole imparare e chi può trasmettere questo genere di competenze.

Tra le strutture realizzate con questa inclinazione c’è un gazebo costruito con materiali di riciclo, un orto sinergico che garantisce la produzione di verdura per quasi tutto l’anno, una toilette a compost, che consente di riutilizzare ciò che comunemente è visto come uno scarto senza sprecare litri e litri di acqua potabile, e un forno in terra cruda che risponde a tutte le esigenze di cottura della casa.

Tutt’altra forma di esperienza ecosostenibile – questa volta scaturita non dal singolo ma da un ente che comincia a collaborare con altre strutture pubbliche e private – ha luogo a Bundaberg, in Australia. Qui di notte, sulla spiaggia di Mon Repos, vengono a depositare le loro uova oltre la metà dell’intera popolazione nell’emisfero meridionale di tartarughe marine Caretta caretta. I ranger impegnati per difendere questa specie animale lo chiamano il “miracolo di Mon Repos”. Il loro lavoro di ricerca e conservazione, combinato con programmi turistici educativi che offrono tale esperienza ai visitatori, ha visto crescere considerevolmente il numero delle tartarughe sin dagli anni Sessanta, quando il programma ha avuto inizio.

Purtroppo, però, non tutte le iniziative che si vantano di apportare un contributo ambientalista al mercato del turismo sono concepite con genuino spirito ecologista. È il caso del greenwashing, termine coniato negli anni Novanta quando alcune imprese inquinanti americane hanno cercato di farsi passare per ecosostenibili. Consiste nell’attribuirsi immeritatamente qualità ambientaliste per sfruttarne le potenzialità nei confronti dei consumatori.

L’idea alla base di simili comportamenti è che mostrarsi ecosostenibili costi meno di esserlo. Quello che invece abbiamo cercato di testimoniare mentre eravamo ospiti di illy issimo all’Expo è che l’ecosostenibilità non è soltanto una necessità concreta e impellente, è anche la chiave per una diversa gestione di costi e consumi energetici. Come turisti e viaggiatori possiamo e dobbiamo richiedere che gli operatori a cui ci rivolgiamo applichino le dovute politiche di sostenibilità ambientale. È l’unico modo che abbiamo per spingere il mercato del turismo nella giusta direzione.

A Expo 2015 una sfida simile è legata al mondo dell’alimentazione: speriamo che il grande evento possa davvero stimolare idee e pratiche concrete, e con non si dissolva invece in una nuvola di messaggi promozionali e slogan ben costruiti.

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