Itinerari d’Alto Adige lungo una filosofia di benessere e rispetto dell’ambiente

L’Alto Adige rimane per definizione il paradiso montano per eccellenza. Sinonimo di bellezza – oltre che di sicurezza – di varietà di itinerari e di eccellente gastronomia. Il tutto si sposa perfettamente con la filosofia degli alberghi Vitalpina, che non solo rispecchiano perfettamente gli standard di eccellenza ricettiva e culinaria, ma esaltano e rinnovano la concezione di vivere la montagna dal punto di vista del benessere e dell’attività fisica.

Ho avuto la fortuna di provare due delle 32 esperienze proposte dalla filosofia Vitalpina nel cuore dell’Alto Adige, più precisamente a Scena (Schenna), ai piedi del comprensorio Merano 2000, e a San Nicolò (Sankt Nikolaus), nel cuore dell’affascinante Val d’Ultimo.

Scena, un paesino a due passi dalla seducente Merano, meraviglioso comprensorio sciistico che d’estate si trasforma in idilliaco parco sentieristico dalle viste mozzafiato e dai rifugi mai banali, pronti ad accoglierci a cuore aperto in un mondo montano tutto da scoprire. Il paesino è una bomboniera, con una vita locale sbalorditiva. Il castello di Scena e il suo mausoleo in stile gotico arricchiscono di storia il borgo antico, mentre una spettacolare visuale su Merano e le valli circostanti vi rapirà irrimediabilmente.

Una curiosità: a tutti coloro che tornano a Scena, verrà consegnata una spilla commemorativa. Più anni si torna, più la spilla aumenta di dimensione e valore.
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Ai piedi del comprensorio sorge Avelengo (Hafling), famosa per i suoi cavalli autoctoni, gli Haflinger. Ci troviamo in piena alta Val Passiria, dove campanili di chiese gotiche in contrasto col verde acceso dell’estate non passano certo inosservate. Qui le Waldweg (“sentieri”) non sono di certo difficili da incontrare, e ce n’è per tutti i gusti. Consigliamo la via panoramica di Plan, i laghi di Sopranes  e il lago Schwarzseen.

In queste zone si incontrano posti incantati dove a lato dell’antico maso sorgono strutture moderne, ma sempre nel rispetto del paesaggio e della salvaguardia della natura. Una spettacolare varietà di formaggi nascono qui dalle mani di Sieglinde e vengono portati sulle tavole di tanti ristoranti e hotel della zona. Ovviamente tutti i prodotti caseari provengono esclusivamente da mucche di loro proprietà. Particolari sono soprattutto i formaggi al pepe nero, alle erbe e al peperoncino e per i più temerari, il formaggio al latte crudo.

 

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L’albergo che ci ha ospitati, il Vitalpina Erzherzog  Johann, organizza anche delle visite guidate nel maso della famiglia Pichler. Due o tre volte a settimana il signor Pichler accompagna tutti a vedere l’alba in cima a vette che superano i 3000 metri. Gita compresa nel pacchetto Vitalpina, ovviamente, assieme al set “zaino e racchette” che troverete direttamente in camera. Per finire la giornata lasciatevi rapire dalle fragranze aromatiche più sbalorditive che abbiate mai provato attraverso le maestose grappe locali alla pera, al mirtillo, al lampone che vi culleranno fino al letto. Mentre nella terrazza panoramica, a colazione ad attendervi ci sarà l’angolo biologico, con marmellate così pure da farvi perdere i sensi.

Il mio consiglio finale è di intraprendete il sentiero numero 24 Raststeinweg dalla funivia Ifinger… e lasciatevi guidare dai sensi. Quello che troverete lassù, al maso Zmeilerhof sarà qualcosa di inspiegabile a parole, ma il vostro palato ve ne sarà grato. Il formaggio di questa malga è così speciale e raffinato che sembrerà di non aver mai assaggiato niente di simile, e i canederli all’ortica non sono semplici canederli, bensì i migliori dell’Alto Adige, parola di Hansi. E non vi azzardate a tagliarlo con il coltello, o sarete visti come turisti!

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A pochi passi da Lana, poco più giù di Merano, sfocia una delle più intime valli dell’Alto Adige: la maestosa ed incontaminata Val d’Ultimo. Un verde maestoso, quasi accecante, che ci avvolge e ci abbraccia intorno a quell’unica strada che da Lana porta a Santa Geltrude 39 chilometri più su. Una valle che trabocca di natura, per chi ha in mente la pace come sinonimo di vacanza.
Più di 700 chilometri di sentieri si nascondono intorno agli apparentemente impenetrabili boschi, sentieri che portano in cima alle pendenti pareti montane tutt’intorno, o che portano a laghi sospesi nel tempo come il Lago di Alborel, sotto il Lago di Zoccolo, vicino a San Pancrazio.

In queste zone inondate da larici secolari c’è anche la possibilità di effettuare arrampicate, tour in mountain bike alla scoperta dei masi, oltre che il canonico nordic walking. Ogni paesino qui – come Ultimo e San Nicolò – ha il proprio mercato contadino – uno a sera durante l’estate – dove trovare prodotti tipici locali quali miele, latte, burro, marmellate, succhi di mela, sambuco, mirtillo e lampone, frutta di ogni colore e poi speck e formaggi ovviamente. Le eccellenze gastronomiche di questa zona si concretizzano nel pane della Val d’Ultimo – con ben 70 varietà di pane e dolci – nei formaggi sublimi, senza dimenticare una superba carne di agnello, vera e propria eccellenza della valle. Erbe dai profumi che quasi stordiscono ci rapiscono fino a dentro il bosco dove dente di leone, papavero e un radicchio sono le eccellenze di questa valle.


Per questo nostro breve ma speciale ed intenso soggiorno, siamo ospiti dell’idilliaco Erlebnishotel Walthershof, gestito dalla famiglia Holzer. Chiamarlo albergo è un eufemismo. Il proprietario Günter ha avuto il coraggio di innovare la tradizione secolare del maso di famiglia, trasformando un semplice Gasthof in uno dei più apprezzati luoghi di relax e vacanza dell’intero Alto Adige. In ogni angolo, in ogni particolare viene raccontato un pezzettino di valle. Creme, infusi, sali ed erbe – nascoste perfino nei cuscini e nelle saune – si incontrano con la cosmesi naturale. Un laghetto artificiale sembra quasi adagiarsi all’interno della struttura, dando così vita ad uno spettacolo unico.

Un’atmosfera e un modo di vivere la montagna genuini, semplici.

 

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