La scoperta delle Meteore di Salonicco

Trascorsi 35 anni dal nostro primo viaggio in Grecia, mi ha preso una gran voglia di tornare.

35 anni non sono passati invano, così oggi la mia valigia è molto più leggera. Niente libri, niente carte geografiche, tutto sostituito da materiale elettronico: smartphone , tablet, iPad di ultima generazione… sottile e leggero come un foglio di carta. È grazie a questi strumenti che si viaggia sicuri, perché in ogni momento si sa che qualsiasi informazione è a disposizione con un clic.

Dopo aver studiato a tavolino l’itinerario, in pochi giorni l’ho perfezionato con le prenotazioni necessarie: alloggi, voli e auto a noleggio.

Come sempre mi affido a un portale online per le prenotazioni alberghiere e scelgo dopo un’attenta valutazione delle varie offerte, dopo averle messe a confronto fra loro, aver letto le recensioni degli utenti, coi relativi punteggi. Sono molto meticolosa in questa fase, sarà anche per questa cura dei dettagli, unita a una buona dose di intuito che riesco sempre a trovare il meglio a un costo ragionevole.

Per farla breve, siamo arrivati a Salonicco in meno di due ore, con un volo lowcost a un prezzo irrisorio in partenza da Bergamo. La città si affaccia sulla spiaggia ed è gradevole col suo lungomare costellato di locali e ristoranti di ogni genere, ma un pernottamento è più che sufficiente.

L’indomani abbiamo ritirato l’auto noleggiata, diretti alla volta delle Meteore (Kalambaka).

Tra paesaggi mutevoli e variegati ci siamo inoltrati nella Grecia continentale: un susseguirsi di pianure, colline, montagne, zone coltivate, uliveti, un territorio molto diverso da quello che avevo conosciuto nel primo viaggio. Attraversando la piatta e fertile pianura della Tessaglia sono comparse all’improvviso ai nostri occhi delle enormi rocce scure, alte, simili a colonne incombenti.

Erano le famose meteore, sulla cui cima furono costruiti in epoca bizantina alcuni monasteri ortodossi, un sito di grande impatto, che fa parte del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, di cui avevo letto vari articoli che ne celebravano la bellezza naturalistica e l’interesse storico.

Come spesso succede però, difficilmente la descrizione letteraria è in grado di far comprendere appieno la magnificenza di un luogo, per questo la visione d’insieme degli speroni rocciosi e la loro maestosità mi è apparsa come un quadro grandioso e selvaggio, di una bellezza inimmaginabile.

Abbiamo alloggiato una notte nel minuscolo villaggio di Kastraki, incastonato in mezzo alle rocce delle Meteore. Si è rivelata un’ottima scelta. Aprire la finestra della camera e trovarsi di fronte lo spettacolo dei poderosi colossi di pietra che sovrastano i tetti delle case suscita una sensazione di spiritualità ed è uno scenario che da solo vale il viaggio.

Meteore di Salonicco - Grecia

Di prima mattina riecheggia il suono della campana e sul villaggio che lentamente si risveglia, aleggia un’atmosfera di magica suggestione. Ci troviamo nel mezzo di uno dei centri religiosi più importanti della Grecia e di tutta l’ortodossia, ma anche di un fenomeno geologico unico al mondo, la cui origine viene ancora oggi studiata da scienziati di varie nazionalità che tuttavia non sono ancora pervenuti a un’unanime e certa conclusione.

I monasteri che vediamo oggi se ne stanno sospesi come splendidi gioielli incastonati nella roccia, apparentemente inaccessibili, sulla cima dei loro torrioni isolati. Dei 24 originari ne restano solo sei.

All’inizio queste rocce rappresentarono un rifugio sicuro per gli eremiti e in seguito per i monaci che lassù si sentivano più vicini al cielo e a Dio, più propensi alla meditazione, alle privazioni e alla pace. I primi asceti scalavano le rocce delle meteore con rudimentali impalcature o con scale di corda. Chi proprio non se la sentiva, veniva tirato su con una rete. Impiegavano circa mezz’ora per la salita e possiamo immaginare il terrore di cui saranno stati preda durante quel tragitto!

Abbiamo visitato tre monasteri, ci siamo lasciati rapire da panorami straordinari e unici, finché abbiamo ripreso il viaggio alla volta di Atene, dove ci attendevano altre atmosfere, altri suoni, altri odori… e poi ruderi, rovine di templi antichi, quelli che raccontano la Storia.

Ma anche ricordi di emozioni giovanili, quando un leggero vento caldo ci aveva accolto benevolmente e l’azzurro intenso del mare riflesso sul bianco candido delle piccole case ci aveva stordito e incantato. Era la prima volta che mettevamo piede in questa meravigliosa terra di miti ed eroi dove le immagini sbiadite dei libri di storia prendono corpo, diventando reali e palpabili.

In quel momento ebbe origine il nostro spirito nomade, quel forte desiderio di girare il mondo alla scoperta del nuovo, dell’altro che puoi trovare nella luce, nei suoni, negli odori, nelle pietre, nella gente.

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