Tour a piedi a New York lungo la High Line

Il vero viaggiatore non si ferma davanti a (quasi) nulla, tantomeno la pioggia. La mia settimana a New York ha avuto come filo conduttore il camminare, camminare, camminare… e ho tenuto fede al mio proposito: mai un mezzo a due, quattro, quaranta ruote, solo gambe, fiato e scarpe comode. Il mio itinerario domenicale aveva come fulcro l’High Line, il parco sopraelevato che ha preso il posto della ferrovia West Side Line. Il cielo plumbeo mi avevo reso dubbioso: puntare su un museo? Con la pioggia è un’opzione molto gettonata, ma no, manteniamo il proposito, potremmo vedere scorci inusuali della città.

Inizio da Canal Street, percorrendo West Broadway in direzione nord. Supero l’incrocio con West Houston Street, costeggiando gli edifici della New York University, fino ad arrivare a Washington Square Park (a nord della Quarta Strada). È un luogo di ritrovo per newyorkesi e non, nel Greenwich Village, e anche teatro di iniziative culturali. Esco dall’angolo sud-ovest scegliendo casualmente di percorrere Macdougall Street. Qui scopro scorci di italianità che mi fanno pensare a tante vicende e film (per la verità il primo che mi viene in mente è Gli Intoccabili, sebbene sia ambientato a Chicago).

Arrivo così ad un punto che adoro, Father Demo Square, piccolo triangolo tra la Sesta, Carmine Street e Bleecker Street. Qui siamo nel cuore del Greenwich Village, dove il reticolo di streets e avenues sfuma in un intreccio di piccole vie di stampo europeo. Proseguo su Bleecker Street, con i suoi negozi alla moda, i locali notturni e le deliziose vie laterali. Se zigzagate per queste strade tranquille vi sarà facile scambiare quattro chiacchiere senza fretta con qualche newyorkese.

E finalmente arrivo all’entrata sud dell’High Line, all’angolo tra Gansevoort Street e Washington Street, sotto Little West 12th Street. Ma prima mi addentro nel Gansevoort Market, che – meno blasonato del Chelsea Market, ma non meno ricco di fascino – mi cattura con i suoi locali. Immergetevi nella sua atmosfera, magari nel fine settimana, vi sentirete un po’ newyorkesi anche voi.

Si comincia! Cammino sotto una pioggerellina fitta, che però non disturba. Tutto è molto rilassante e sorprendentemente silenzioso. Il verde è una costante del percorso e ogni tanto si incontrano anche aiuole fiorite. Anche qui gli architetti si sono sbizzarriti con le forme e i materiali. Vedo scorci dello skyline veramente inusuali… e una sorpresa: il serbatoio dell’acqua è più alto dell’Empire State Building! A New York ci sono più di 10.000 serbatoi e sono, per forma e colore, una caratteristica della città. Si possono avvistare da molti angoli di Manhattan, ma è dall’alto di un grattacielo che se ne comprende appieno il numero.

Lungo l’High Line ci sono alcuni punti di accesso, con scale e ascensori: questo permette di scegliere la lunghezza del percorso e di vedere zone attigue della città. Prima della 30th Street si può scendere verso la Penn Station e il Madison Square Garden. Continuando, invece, si curva verso l’Hudson River con la possibilità di vedere un pezzo della vecchia ferrovia e di camminarci sopra.

Il tempo non accenna a migliorare e mi da l’opportunità di vedere una New York “imbronciata”. Arrivo fino all’ingresso nord, sulla 34a Street, tra l’11a e la 12a Avenue. Qui si apre davanti a me il Javits Convention Center e ho la possibilità di raggiungere in poco tempo Times Square. Decido invece di ripercorrere completamente l’High Line, tornando al punto dal quale ero partito.

È ora di pranzo e mi fermo in Gansevoort Street al Bubby’s High Line. L’esperienza va ben oltre le aspettative: è domenica, ci sono alcuni turisti e tanti newyorkesi che pranzano con familiari e amici. Una bella occasione per vedere uno spaccato di vita cittadina e fare quattro chiacchiere al bancone.

Tornando verso Broadway e attraversando la Quinta Avenue appare finalmente il sole… e un altro serbatoio più alto dell’Empire. Il pomeriggio mi porta a Broadway con il proposito di fare qualche acquisto e ricercare architetture non solo vetro e acciaio. E le sorprese non mancano (ehi…non c’è solo Soho!).

E poi giù verso Downtown. Si accendono le luci della città, la Freedom Tower inizia a brillare… chissà cosa mi riserva la serata.

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