In Tailandia mangiando bene e spendendo poco

Cosa si mangia in Tailandia? Vi hanno parlato di cavallette, formiche, bruchi e altre stranezze asiatiche di Bangkok? Beh, non è proprio così e se volete vi racconto la mia esperienza… potresti ricrederti!

Non sono né un cuoco né tanto meno un esperto di cucina, ma vi assicuro che in Tailandia non avrete problemi a trovare la pietanza che solletica il vostro palato. La cucina locale è una delle migliori del mondo, ha caratteristiche ben definite e solo in parte ha subito influenze da parte dei gusti cinesi, giapponesi, vietnamiti e laotiani. Ma quanto costa?

Ecco una piccola indicazione: si paga soprattutto l’estetica del locale dove mangi. Il cibo è davvero buono ovunque, ma il prezzo dello stesso piatto di riso è molto diverso se ordinato in un ristorante turistico ben rifinito e con i camerieri in ghingheri oppure in un piccolo locale semplice e caratteristico. Noi preferiamo la seconda soluzione: portate da 50 o 60 baht (da un euro e mezzo in su), e circa un euro per una bibita. Se non vi formalizzerete troppo sull’eleganza del locale verrete ripagati dalla cortesia sempre impeccabile dei camerieri.

Il vostro budget è ancora più basso? Vi consiglio di sperimentare le bancarelle dei mercati – ne incontrerete decine ogni giorno – che preparano spiedini alla griglia cotti al momento, frutta a volontà, noodles, zuppe e riso. Per gli spiedini, io ho puntato sul pollo che è facilmente riconoscibile e facile da cuocere. In questo modo sono sicuro che sia veramente pollo e sono quasi sicuro che sarà buono.

In Tailandia la frutta è meravigliosa! Mango e papaia si trovano ovunque e sono buonissimi. Se preferite mele, ananas, banane e jack fruit non potete sbagliare: sempre freschi, gustosi e molto economici. Con poco più di un euro avrete una decina di fette di mango già confezionate in comodi sacchettini.

Noi non abbiamo avuto nessun problema di stomaco pur sperimentando un po’ di tutto, anche se non ci siamo mai seduti in mezzo al traffico davanti a una bancarella a consumare una zuppa, cosa che invece fanno tranquillamente i tailandesi di Bangkok, che mangiano di norma ai bordi dei vicoli o sulle piazze. Noi abbiamo preferito piccoli ristorantini per assaggiare noodles e pad thai, e vi consiglio di fare altrettanto soprattutto a Sukhothai dove questi piatti sono particolari rispetto alla preparazione tradizionale.

In Tailandia troverete facilmente anche ristoranti italiani. Io davvero non capisco chi in viaggio cerca la pizza o gli spaghetti, ma qui si trovano anche quelli, a patto di non aspettarsi nulla di straordinario. Anche noi, dopo più di 20 giorni di viaggio, abbiamo ceduto alla tentazione di fast food, ma avevamo una buona scusante: volevamo qualcosa di molto salato e in Tailandia è proprio difficile trovare piatti che prevedono aggiunta di sale, anche le patatine fritte non vengono servite salate. Una nota catena di fasto food ci è sembrata una buona idea per bilanciare i sapori.

Difficile anche trovare dolci, per i quali i tailandesi non impazziscono affatto. Il massimo che abbiamo assaggiato – non potevamo farne a meno – è stato un piccolo bon bon al cioccolato con granelli di zucchero. Abbiamo quasi ceduto alla tentazione di comprare un gelato che ci ha molto incuriosito: un vero e proprio “magnum” artigianale che nei mercati preparano sul momento ricoprendo uno stecco di gelato alla vaniglia con cioccolato fuso.

Per accompagnare il pasto, ordinate della birra locale senza pensarci due volte. La più in voga è la Singha, ma è buona e poco costosa anche la Tiger. Se invece al tavolo a fianco notate una bevanda rossa, blu o verde, non impressionatevi: si tratta solamente del vino tailandese. Non credo di voler approfondire il perché sia colorato – ci sarebbe molto altro da raccontare – ma potrebbe essere una delle domande che porrete al cameriere con le prime parole in tailandese imparate durante il viaggio.

Foto di copertina: Onny Carr

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