Le case-museo di Roma: da dimore di artisti a templi della memoria

Per i più curiosi, è possibile andare alla scoperta di Roma, in un modo originale e veramente insolito. Quale? Visitando le case-museo presenti in tutto il centro storico. Così, attraverso la vita dei grandi personaggi che nell’Urbe hanno vissuto o soggiornato, sarà possibile conoscere la storia stessa della città!

Tra i viaggiatori più importanti che hanno a lungo soggiornato a Roma, vi sono i grandi scrittori e poeti del passato. Durante il Grand Tour, l’importante viaggio di formazione per i govani rampolli di tutta Europa, Roma costituiva infatti tappa obbligata. Ecco quindi che Goethe e i poeti romantici inglesi Keats e Shelly intrapresero il grande viaggio di conoscenza. Il primo soggiornò in una stanza in affitto in Via del Corso, gli altri in Piazza di Spagna. E proprio in quelli che furono gli appartamenti che li ospitarono, oggi troviamo moderne e interessanti case museo interamente a loro dedicati: la Casa di Goethe e la Keats-Shelley House.

Un’altra interessante dimora di scrittori è l’appartamento posto all’ultimo piano di Lungotevere della Vittoria appartenuto ad Alberto Moravia. Qui lo scrittore visse dal 1963 fino al 1990, anno della morte. L’intimità domestica, che il luogo conserva ancora oggi, è del tutto inalterata e offre al pubblico l’opportunità di avvicinarsi ad una delle figure più importanti del Novecento europeo.

Imperdibile poi è anche l’appartamento di Luigi Pirandello, situato in Via Antonio Bosio,  in un villino costruito nei primi anni del 1900: un ampio soggiorno-studio, una camera da letto e una bella terrazza. L’arredo è quello originale e risale al 1933, anno in cui lo scrittore qui si trasferì al suo rientro in Italia, dopo il soggiorno a Berlino e a Parigi. Gioiello vero e proprio della collezione sono i circa 2000 volumi appartenuti allo scrittore ed i numerosi manoscritti relativi a poesie, romanzi e drammi.

Case-museo di Roma: Studio Pirandello

Nel cuore di Villa Borghese si trova invece l’appartamento privato di Pietro Canonica: tra arredi pregiati e quadri dell’ottocento piemontese, l’atelier dello scultore e le sale espositive appositamente allestite, è possibile ammirare un grande numero di sue opere. Una casa-museo che diventa un piccolo gioiello immerso nel verde interamente dedicato al grande e noto artista nominato prima Accademico d’Italia nel 1929 e poi Senatore a vita nel 1950.

Case-museo di Roma: Museo Pietro Canonica

E sempre per gli amanti della storia dell’arte, imperdibile è la visita alla casa privata di Giorgio De Chirico che occupa i tre piani superiori del seicentesco Palazzetto dei Borgognoni in Piazza di Spagna. L’artista ha vissuto qui i suoi ultimi anni di vita, insieme alla seconda moglie Isabella Pakzswer Far. L’abitazione, collocata in una posizione “strategica”, nel cuore di quello che fu considerato il centro culturale e artistico della città fin dal Seicento – con gli ateliers di Via Margutta e di Via del Babuino, le gallerie e lo storico Caffè Greco – rappresentò per l’artista il luogo ideale dove stabilirsi e continuare a lavorare.

Vicino al Tevere, proprio appena fuori la Porta del Popolo, Hendrik Christian Andersen progettò direttamente l’edificio che oggi ospita la sede del museo a lui dedicato, costruito tra il 1922 e il 1925. Scelse la tipologia della “palazzina con annesso studio di scultura”: l’insieme decorativo dei prospetti in un colto stile neo-rinascimentale, arricchito di motivi simbolici e allusivi ai complessi legami affettivi dell’artista, rappresenta un documento di indubbia originalità nel panorama dell’architettura romana del periodo. Un contenitore quindi ideale per ospitare la ricca collezione di opere del celebre scultore e pittore norvegese.

Se siete invece in cerca di una visita un po’ più “sofisticata”, la casa museo di Mario Praz è un’ottima proposta! Situata all’interno di Palazzo Primoli su via Zanardelli, proprio tra il Tevere e piazza Navona, il celebre anglista, saggista e critico amò circondarsi di straordinarie opere d’arte: ogni singolo pezzo fu infatti acquistato dal collezionista sul mercato antiquario europeo in oltre 60 anni di appassionata ricerca e accuratamente disposto nei diversi ambienti in cui visse con la moglie dal 1969 fino alla morte. Sono qui esposti più di 1200 pezzi, tra dipinti, sculture, mobili ed arredi, che compongono la sua raccolta: un viaggio nell’arte e nella cultura europea imperdibile!

1 commento su “Le case-museo di Roma: da dimore di artisti a templi della memoria”

  1. Mi sarebbe piaciuto trovare i giorni e gli orari delle visite con indirizzo mail e numero di telefono.
    Con quattro amiche veniamo a Roma per qualche giorno e fatichiamo non poco a scegliere ed organizzare le visite…
    Grazie comunque per le interessanti informazioni.
    Elisabetta Brunello

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