Viaggio nel sud della Turchia con una famiglia locale a fare da guida

Visitare un paese straniero con qualcuno del luogo è un lusso che permette di cogliere aspetti meno turistici e sapori più autentici. Se quel qualcuno è una bella famiglia di Turchi colorati e rumorosi ancora più bello!

L’area che ho visitato quest’estate si trova nella provincia di Mugla, nella Turchia sud occidentale, a circa 3 ore dalla più celebre Bodrum. Servite dall’aeroporto di Dalaman (verso il quale purtroppo dall’Italia non ci sono voli diretti), le spiagge tra cui ho bighellonato si trovano a Sarigerme, Fethyie, Gocek, Ortaca.

La delicata posizione della Turchia nello scenario internazionale, il recente fallito golpe contro il premier Erdogan, ma soprattutto gli attentati che hanno toccato l’area orientale vicino alla Siria e l’aeroporto internazionale di Istanbul, quest’anno hanno inciso sul turismo del paese che, al di là della splendida città sul Bosforo (che ha un suo fascino del tutto unico), merita davvero un viaggio.

sarsala

Sarigerme è stata la nostra base: un paese caratterizzato da una strada centrale su cui si affacciano numerosi negozi turistici e una serie di residence inerpicati sulla collina (fondamentale affittare una macchina già all’aeroporto). La casa trovata per noi dagli amici turchi è l’ideale per due settimane di relax: su tre piani, luminosa, con un super terrazzo vista mare e un dehor per la colazione. Per 1000 lire turche in tutto (circa 300€ – sì, è una vacanza molto economica!) abbiamo avuto anche l’aria condizionata che, per le temperature bollenti di quest’anno, si è rivelata fondamentale.

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Svegliarsi e scrivere vista mare è un plus unico, così come farsi avvolgere la sera dalle innumerevoli stelle che, complice la mancanza quasi totale di luce artificiale, fanno da sciarpa leggera ai sognatori col naso all’insù. Anche il canto del muezzin in lontananza qui trova una sua poesia.

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Di questa vacanza mi restano anche i colori, a partire dal tripudio del mercato di Ortaca: contadini dai volti segnati dal sole espongono in mucchi enormi i loro prodotti e c’è da perdere la testa per la quantità di varietà di olive, peperoni, pomodori, melanzane e verdure mai viste (almeno da me!), come le bamja, il cui gusto è una via di mezzo tra il fagiolino, la zucchina e l’asparago. Buonissima in umido con cipolle e pomodori!

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Mangio pochissima carne, ma non ho potuto evitare di assaggiare tutte le meraviglie che Melis, Mavis e Soliman ci hanno cucinato, a partire dai köfte alla griglia, polpettine con spezie decise, mollica, prezzemolo e cipolla, fino ad arrivare ai dolma, il cui ripieno, nei peperoni o nelle foglie di vite, è fatto da soffritto, riso, uvetta, aneto e pinoli. Caldi o freddi, da soli o con il tipico yogurt, sono una meraviglia.

Altre golosità sono l’involtino croccante con le lenticchie, da mangiare con il chay (il the che consumano in quantità smodate), il gözleme, una sorta di crepe gigante di forma quadrata con formaggio e patate e il bulgur con pomodori, zucchine e menta.

brunch

Un altro buon motivo per visitare questa zona è Dalyan; dal porticciolo partono numerose escursioni organizzate, ma secondo me è meglio prendere una delle barche private che, per poche lire in più, vi scorrazzano per le calette nascoste alla scoperta delle tartarughe, le caretta caretta, che popolano queste acque trasparenti.

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gita barca

Facendosi largo tra i canneti basta alzare lo sguardo per rimanere colpiti dalle tombe dei re della Licia scavate nella montagna, visibili solo dal mare.

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Grandi nuotate anche a Sarsala, una splendida baia a una ventina di chilometri da Sarigerme. Arrivando ci si trova a dominare la costa dall’alto e mentre si scende, la natura piano piano svela la sua anima selvaggia e ruvida.

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Il mare è turchese e la spiaggia, anche se attrezzata, ha un sapore autentico, anche per le numerose famiglie anatoliche che la popolano e ci fanno il pic nic (con ogni ben di Dio, s’intende…).

Altra atmosfera, più fighetta ed elegante, si trova a Gocek, una sorta di Porto Rotondo turca, dove sabbia cristallina, musica giusta e insalate costose regalano una giornata lussuosa (comunque prezzi più bassi di un equivalente italiano al D-resort).

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Da qui partono numerose barche che girano le 12 isole di fronte alla cittadina: mare splendido, tante tartarughe e pace.

12isole
caretta-caretta

Se invece preferite una spiaggia “attiva”, dove fare parapendio, parasaling e compagnia bella, la meta giusta è Olüdeniz, un lunghissimo litorale che culmina in una laguna costellata di isolette rocciose. La spiaggia è naturalisticamente molto bella, ma parecchio attrezzata, con ombrelloni Algida uno attaccato all’altro…

Tre mete serali per me imperdibili (ovviamente vi parlo ancora di cibo!). A Fethyie il mercato del pesce è aperto fino alle 22, si compra ciò che si preferisce e lo si porta nei ristorantini attorno alla piazza indicando il tipo di cottura desiderato.

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Intanto ci si siede e si ordina da bere (in generale il vino turco, prodotto prevalentemente in Anatolia, è piuttosto costoso, meglio preferire la birra) e qualche antipastino: il cameriere arriva al tavolo con un vassoio e mostra le “tapas” ordinabili. Le mie preferite: un gustoso yogurt alla menta, il patlican (melanzane affumicate con l’aglio), le alghe in insalata… L’atmosfera, seppur turistica, è molto piacevole: tra i tavoli girano musicisti festosi che attendono la mancia (va messa nel tamburo o sotto le corde della chitarra).

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Altra tappa serale: Gocek. La Marina è un luogo bellissimo in cui passeggiare alla ricerca della cena ideale mentre il sole tramonta sugli alberi delle barche a vela nel porto. Tra negozi di artigianato di livello e ristorantini romantici c’è l’imbarazzo della scelta.

La chicca della vacanza è la cena al Robinson di Sarigerme: si tratta di un resort (piuttosto brutto in realtà) frequentato praticamente solo da Tedeschi. Due sere a settimana apre agli esterni per la cena in spiaggia (cara per gli standard turchi, in linea con i prezzi milanesi): piedi nella sabbia, tavolo imbandito di conchiglie e una mega griglia dove giovani chef cuociono pesce fresco. La luce del sole si fa flebile, l’azzurro lascia il posto al rosa, piano piano la luna piena incornicia i pochi tavoli e i granchietti che escono dalle loro tane per popolare il bagnasciuga…

robinson

Foto copertina Luisfer

1 commento su “Viaggio nel sud della Turchia con una famiglia locale a fare da guida”

  1. Con 4 gradi di temperatura e le verdure dell’orto che ci hanno abbandonato è un piacere lasciarsi incantare dai colori e dal calore della Turchia. Mi è mancato un po’ il cammino di San Paolo, ma potrebbe essere la prossima meta.

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