Viaggio in Interrail anche a quarant’anni: la mia esperienza

Noto a tutti come il viaggio top da vivere in giovinezza, Interrail ha aperto le porte anche agli over 28 che decidono di andare a caccia di avventure nella splendida Europa.

Non conta più l’età dunque, ma quanto lo spirito sia rimasto giovane e capace di adattarsi a situazioni tipiche da Interrail: la condivisione del viaggio con chi non si conosce, lo zaino in spalla per raggiungere mete da sogno come le capitali europee o paesi dalla storia millenaria, e il desiderio adolescenziale di vivere un’avventura scritta giorno per giorno tra treni, navi e bus.


Quando mi arriva il biglietto Global Pass – valido per 22 giorni di viaggio – accompagnato da un braccialetto che dovrò indossare nel percorso, la mia mente fa un tuffo nel passato e mi riporta al mio primo Interrail, un viaggio in Irlanda di circa tre settimane, vissuto all’età di 21 anni. Ora che di anni ne ho 41 (Gesù!), un viaggio simile ha una carica ancora più appassionante perché mai avrei pensato di poterlo rivivere. Sulla mappa che accompagna i biglietti scelgo le mete: passerò per la Francia e l’assolata Spagna, per arrivare in Portogallo ed immergermi nell’atmosfera antica e mai banale di Lisbona e della magica Porto, attraversando anche qualche paesino distribuito sulla cartina qua e là.

Zaino in spalla e tanta voglia di conoscere una parte d’Europa che manca al mio vissuto, programmo il viaggio con le tappe ben definite per poter prenotare i treni sull’app gratuita “Rail Planner”, che consente agli utenti di visualizzare gli orari dei treni di tutte le compagnie ferroviarie europee, gli sconti ed i vantaggi riservati ai possessori dei Pass (oggi permette anche di prenotare i posti a bordo de le Frecce AV di Trenitalia, Thalys ed Eurostar).

Traccio dunque il mio percorso con date ed orari: prima tappa Barcellona, che raggiungerò con il traghetto, poi con un treno AVE arriverò a Madrid (il treno in questione è davvero di ultima generazione, con tanto di televisore e cuffiette, e in poche ore arriva alla capitale spagnola) dove prenderò un treno notturno per immergermi nell’eccentrica Lisbona.

Una visione singolare, che resterà impressa nella mia mente, sarà quella di un nugolo di ragazzi in fila ad una cabina di controllo, sul binario da cui partirà il treno per Lisbona. Avvolti nella sera, con il loro pesante zaino sulle spalle ed il braccialetto Interrail legato al polso, attendevano che il controllore esaminasse i biglietti prima della partenza. La luce soffusa della cabina illuminava i loro volti, per lo più di ragazzi del Nord Europa, ed io in quell’istante non ho potuto che augurare loro di vivere una grande esperienza, che andrebbe messa nel curriculum per la formazione che dona alle persone.

Dopo Lisbona, con i suoi tram gialli che colorano le salite della città e la gente che apparecchia la tavola in strada come nell’Italia degli Anni Sessanta, raggiungerò la storica Tomar, per seguire le tracce dei Templari. Poi l’antica Sintra, la spiaggia di Sao Joao e la curiosa città di Porto, dove non mancherò di entrare in un locale in cui un ragazzo gentilissimo mi spiegherà cinque Porto differenti tra loro, di color rubino intenso e dal gusto fruttato, nati dalle uve della regione del Douro. Sedersi in questo locale diventerà un viaggio nel viaggio, perché questi vini liquorosi portano in sé tutta la carica e l’energia del popolo portoghese. Lo capirò in molte occasioni: tra le altre, quando vedrò ragazzini che abusano d’incoscienza, mentre si buttano nel fiume dal Ponte Dom Luis, che conta oltre 20 metri d’altezza.

Passando per Vigo, mi dirigerò nell’elegante Leon con la sua maestosa cattedrale di Santa María de Gracia, un capolavoro di pietra! E poi ancora mi ritroverò ad assaggiare i famosi (e gustosi!) pintxo di San Sebastian, la versione più creativa delle tapas, che decorano come piccole sculture gastronomiche i banconi dei locali nella parte più antica della città: polpo con patate adagiati nelle scatolette delle acciughe, cozze, gamberetti con salmone serviti su una fetta di pane, peperoni rossi e verdi per un tocco di colore che non si farà dimenticare.

E in mezzo a tutto questo vagare, al respirare l’aria di terre nuove e al ricercare esperienze, sarà fondamentale ricordarsi di appuntare sul diario di viaggio ogni stazione, con tanto di orario del treno per scrivere la propria storia, secondo la filosofia Interrail: “create your own story”.

Il Pass Interrail è disponibile sia per la prima che per la seconda classe in due tipologie: il Global Pass per viaggiare in tutta Europa, e il Pass One Country, valido per un solo Paese europeo. Entrambi permettono viaggi illimitati in treno e includono traversate in traghetto gratuite o scontate.

Da quest’anno è possibile anche viaggiare con il Pass a bordo degli incantevoli treni panoramici in Svizzera (come il Bernina Express, il Glacier Express e il Golden Pass Line) pagando solo la prenotazione obbligatoria del posto. Per chi volesse visitare la Spagna, dove la maggior parte dei treni è ad alta velocità (AVE) consigliamo di acquistare il Premium Pass Spagna che include le prenotazioni gratuite dei posti a sedere.

I Pass Interrail possono essere acquistati presso le biglietterie, le agenzie autorizzate Trenitalia e sul sito Interrail.

Immagini del fotografo di viaggi Devid Rotasperti

3 commenti su “Viaggio in Interrail anche a quarant’anni: la mia esperienza”

  1. Ti sei fatta un’esperienza stupenda! È giusto che non ci siano “limitazioni” d’età, mi piacerebbe farlo anche a 60 anni!
    Impressioni dalla Spagna? L’adoro!

  2. Molto interessante questo articolo e questa modalità di viaggio, sono andata a sbirciare i costi e sinceramente credevo che costasse un po’ meno. Purtroppo noi “adulti” paghiamo quasi 200 euro in più….

  3. La buona notizia è che esiste un biglietto anche per gli over 60! La Spagna? Straordinariamente accogliente e viva. Leon, per esempio, mi ha affascinato per la sua eleganza e il suo centro pedonale, animato anche la sera da un flusso di persone che chiacchierano amabilmente!

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