Viaggio a Roma e visita al Palatino, il colle imperiale

Quando si decide di visitare la città di Roma, l’immensa area archeologica del Colosseo e del Foro Romano è una meta imprescindibile.

Molti meno però sono i visitatori che decidono di spingersi fino in cima al colle Palatino: nonostante la salita, ciò che si ammira sulla sua cima è davvero spettacolare e vale quindi tutta la fatica!

Anche perché è proprio qui che tutto ebbe inizio. Secondo la leggenda, Romolo infatti scelse proprio il Palatino per fondare la sua nuova città, quella che poi durante il corso dei secoli sarebbe diventata il centro dell’intero mondo antico.

E di questa sua più antica esistenza, restano ancora oggi parzialmente visibili, proprio sulla sommità, alcune tracce come i fori per i pali delle capanne del villaggio dell’VIII secolo a.C. scavati direttamente nella pietra tufacea del colle. Non è un caso quindi che proprio qui accanto Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma, abbia deciso di edificare la sua bella domus insieme a quella della moglie Livia: due case celebri ancora oggi per il loro raffinato apparato decorativo ad affresco.

Cosa visitare sul Palatino?

Nelle immediate vicinanze è inoltre possibile ammirare ancora altri importanti resti, riconducibili a ben tre edifici di culto: il tempio della Magna Mater, quello della Vittoria e quello di Apollo. Da questo momento in poi, tutti gli imperatori elessero il Palatino a personale residenza continuando ad aggiungere edifici, padiglioni e nuove aree, fino ad occupare l’intera sommità del colle.

Non è un caso infatti se noi ancora oggi usiamo la parola “palazzo” per indicare “un edificio di grandi proporzioni, di pregio architettonico, adibito ad abitazione di re, principi o famiglie nobili, e oggi anche sede di organi di governo, di uffici pubblici, di istituzioni culturali ecc.”

Il palazzo in questione è quello imperiale e il riferimento è al termine latino palatium, Palatino appunto! Chi più investí nella trasformazione della residenza imperiale fu la famiglia dei Flavi, la stessa a cui si deve tra l’altro la realizzazione del Colosseo.

Da Palatium a Palazzo

Il palazzo, completato da Domiziano nel I secolo d.C., era diviso in due settori: la cosiddetta Domus Agustana, cioè la Casa dell’Augusto, con gli appartamenti privati organizzati in piccole stanze, cortili e terrazze digradanti verso il Circo Massimo e dotata di ogni comfort ed aree per il relax, come per esempio le Terme e lo Stadio, una sorta di ippodromo per le passeggiate imperiali a piedi e a cavallo; e la parte pubblica detta Domus Flavia, dal cognome della famiglia imperiale, aperta ai cittadini e alle rappresentanze straniere, incentrata sulla sala del trono.

Il palazzo così concepito rimase sostanzialmente immutato fino ai Severi (fine II/inizio III secolo d.C.): sarà Settimio Severo a voler aggiungere alla residenza la nuova sezione del Septizodium, un singolare prospetto architettonico a più piani che si affacciava sul Circo Massimo, adorno di colonne, nicchie e statue ed animato da scenografici  giochi d’acqua.

La residenza imperiale non era quindi solo enorme nelle dimensioni, ma soprattutto era impressionante per il suo apparato decorativo: stucchi, rilievi e marmi colorati rivestivano completamente pareti e pavimenti, alcune sale erano elegantemente affrescate, mentre disseminate in tutto l’edificio vi erano importanti opere d’arte, statue, gruppi scultorei, busti e ritratti.

Camminando tra questi imponenti resti, non è affatto impossibile provare ad immaginare l’imperatore passeggiare all’interno dei suoi cortili, oppure presiedere ai consigli di stato nella sala del trono o ancora organizzare ricchi banchetti nei triclini o nella sbalorditiva Cenatio Iovis, la sfarzosa sala da pranzo imperiale completamente riscaldata, da cui era possibile godere di una vista mozzafiato sulla vallata del Tevere.

Tutta la ricchezza e l’imponenza del palazzo imperiale, con i suoi atri, gli scaloni, i peristili, i saloni di rappresentanza, i portici, le terrazze e le fontane impressionò particolarmente i romani già in passato. Marziale infatti già nel I secolo d.C. così descriveva il palazzo sul Palatino: “una delle cose più belle del mondo. Un’alta mole colossale composta quasi da sette monti posti uno sull’altro fino a toccare il cielo”.

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