Wild: film viaggio consigliato

Quando tutta la sua vita le crolla addosso, Cheryl Strayed sembra destinata a lasciarsi andare alla disperazione più cupa. Il suo matrimonio è andato in pezzi, la madre – unico conforto familiare di una vita spinta oltre ogni eccesso – è morta. Il senso di angoscia e impotenza che la pervade si alimenta della sregolatezza con cui ha condotto la sua esistenza fino a quel momento. Droga, rabbia, paure, scelte sbagliate… tutto sembra convogliare in quel fatidico, tragico istante in cui il mondo le ha girato le spalle e l’ha lasciata precipitare nel buio.

Eppure, proprio nel momento di maggiore disperazione, Cheryl fa una scelta per lei inimmaginabile fino a quel momento. Prima che il suo precipitare la faccia schiantare sul fondo dei suoi fallimenti, Cheryl si arma di una forza e una determinazione che non aveva mai conosciuto prima e si rende protagonista dell’impeto furioso e sconsiderato che anima tutti i grandi viaggi. I viaggi del riscatto e delle sfide. Quelli da cui non si torna più indietro, perché a tornare è una persona nuova. Quelli che condensano tutto ciò che di magico e di surreale può contenere un’enorme zaino trascinato sulle spalle per chilometri e chilometri, con il cuore verso la meta e la mente in estasi.

È così che Cheryl (Reese Witherspoon) si ritrova inquadrata nella prima scena di Wild, il film diretto nel 2014 da Jean-Marc Vallée e distribuito da 20th Century Fox. Da sola, con il suo enorme bagaglio sulle spalle. Non ancora libera dai suoi fantasmi ma armata per combatterli. Si erge sulla sommità di un vetta rocciosa. Si toglie uno scarpone, l’unghia rotta dalla pressione della lunga marcia, lo scarpone che scivola e cade giù nel dirupo. Cheryl che gli lancia dietro anche l’altro scarpone con un urlo dirompente e liberatorio.

Ad aver portato la protagonista del film fin lassù è la scelta di percorrere 1600 chilometri lungo il Pacific Crest Trail, un percorso escursionistico di immensa bellezza paesaggistica che si snoda tra il confine di Stati Uniti e Canada, attraverso catene montuose e parchi nazionali come il Sequoia Natonal Park, il Parco Vulcanico di Lassen, Crater Lake e il Glacier Peak.

Wild – selvaggio – è senza dubbio il paesaggio che riempie ogni scena con il tripudio di contrasti e colori di queste regioni, ma è anche la furia che spinge Cheryl a proseguire passo dopo passo, a non mollare nonostante gli incidenti e le difficoltà che necessariamente gravano su un’escursionista improvvisata e senza alcuna esperienza. Selvaggio è anche lo spirito che durante il viaggio arriverà a pervaderla, a trasformarla, a farle ritrovare la forza e il coraggio per riprendere in mano la sua vita.

Il film di Vallée – tratto dal libro biografico di Nick HornbyWild: From Lost to Found on the Pacific Crest Trail” – è epico e struggente, è un richiamo al viaggio e alla speranza. Ed è anche la proposizione di un rinfrescante modello femminile, di una donna non perfetta ma caparbia e capace di ribaltare i colpi della vita. É una saga nel fascino della natura e nel cuore dei viaggiatori che non può non ricordare il più datato Into the Wild di Sean Penn (2007) o il più ironico Walter Mitty di Ben Stiller (2013). Ma è un film che conquista il suo territorio unico e originale, con scene capaci di arrivare dritte al cuore e situazioni da catturare l’entusiasmo anche dei più cinici.

E oggi al racconto del viaggio si aggiunge la disponibilità del formato da viaggio: Wild l’ho infatti visto in Digital HD – alta risoluzione compatibile con qualunque supporto – dal mio ipad mentre ero in viaggio in Svezia, dopo aver prima effettuato il download da iTunes.

Un film che consiglio a tutti coloro che amano viaggiare in modo indipendente, in cerca della pura avventura, in contatto con la natura selvaggia e incontaminata come Cheryl nel film Wild.

Il trailer ufficiale del film Wild

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