Con piacere proponiamo ai nostri lettori una breve intervista con una viaggiatrice DOC, una ragazza che proprio in questo momento sta realizzando il suo sogno di viaggiare per oltre un anno in giro per il mondo.
Mi chiamo Giulia Raciti, ho 31 anni, sono siciliana (di Taormina per l’esattezza) ma ho vissuto per 10 anni a Roma e per 3 e mezzo a Londra. Sono in viaggio da Gennaio 2011.
Prima di partire facevo lo stesso lavoro di adesso (seo: search engine optimization) ma la differenza era che ogni mattina dovevo andare in ufficio dale 9 alle 6. Adesso lo faccio dale spiaggie o dai posti più belli del mondo quando lo dico io.
Nel 2010 stanca della vita di Londra decisi che volevo prendere qualche mese per viaggiare un pò senza pensare allo stress cittadino e soprattutto avevo bisogno di sole.
Qualche giorno prima della partenza (mi ero ovviamente licenziata) trovo lavoro come free lance, qualcuno mi avrebbe pagata durante il mio viaggio per lavorare qualche ora a settimana, non potevo rinunciare e così accetto.
Avevo risparmiato per un anno e adesso la paura di un eventuale ritorno e ricerca di lavoro non è un problema che sentivo come tra i prioritari.
Volo a Cuba, Jamaica poi sino a Panama e da lì su per il Messico attraversando Nicaragua, El Salvador, Honduras e Guatemala.
Su un isola deserta del Messico capisco che quello che stavo facendo era la cosa più bella che poteva capitarmi. Prenoto un biglietto per fare il giro del mondo il che significava che avrei continuato a viaggiare per un altro anno. Tutto proseguiva benissimo, io continuavo ad amare il mio lavoro e non mi annoiavo mai. Ero davvero felice quindi ho deciso di fare continuare questo sogno ancora per un pò.
Scrivo dal Laos adesso organizzando la prossina tappa: Australia.
- Quando e perché hai deciso di partire per questo viaggio intorno al mondo?
Il viaggio è cominciato come un 6 mesi tra Caraibi e Centro America, ma una volta arrivata alla fine dei 6 mesi e vicina al ritorno a casa ho avuto come l’intuizione che avrei dovuto continuare. Stavo e sto lavorando come free lance online quindi posso pagare il viaggio e non dipendendo da orari di ufficio né da un boss autoritario ho creduto che era il momento perfetto. Ora o mai più.
- Come hanno preso amici e parenti questa tua decisione di viaggiare per paesi così lontani e per lungo tempo?
I miei genitori all’inizio non l’hanno capita e l’hanno piuttosto interpretata come uno dei mie soliti colpi di testa. Ma di fronte alle mie spiegazioni l’hanno non solo accettata ma apprezzata. Hanno capito che sto rendendo la mia vita unica ma soprattutto felice. E un genitore vuole questo per un figlio. I miei amici dicono di essere invidiosi. Alla fine sono per loro l’esempio di una persona che ha spezzato le catene con una vita convenzionale e che ci viene quasi imposta automaticamente e che ho saputo fare delle mie passioni uno stile di vita.
- E’ la tua prima vera esperienza di viaggio di questo tipo?
La vera esperienza di questo tipo e tutt’ora credo la più emozionante è stata in Marocco nel 2004. sono partita da sola per circa 2 mesi e ho attraversato il Paese in lungo e in largo con i mezzi pubblici e zaino in spalla. Allora non sapevo neanche cosa fosse un backpacker, non sapevo di essere uno di loro. Ma in quel viaggio ho capito che mi piaceva!
- Hai mai avuto dubbi/ripensamenti prima della partenza? Se si quali?
I dubbi ci sono sempre ed è giusto che sia così. Sarebbe poco sano non avere paura. Il dubbio più grande è stato: ho fatto bene a lasciare il lavoro e quindi una sicurezza economica per questo?
Il secondo era: Cosa farò al mio ritorno? Ma mi è sembra bastato poco per rendermi conto che i miei dubbi erano insensati e che sì, le scelte fatte erano quelle giuste. Ho ripreso il mio tempo e ho deciso di rischiare, facendo comunque una cosa bellissima di cui non mi sarei mai pentita.
- Cosa si prova viaggiando in solitaria in paesi con culture e stili di vita diversi dal nostro? Hai mai avuto problemi?
Personalmente non ho mai avuto alcun di problema a livello culturale. Mi sono sempre saputa adattare benissimo a tutte le situazioni anche le più disparate. Ho una buona capacità di adattamento e mi immergo facilmente e velocemente nella cultura di un Paese.
Le difficoltà possono incontrarsi quando si va in Paesi pericolosi, come il Guatemala o il Nicaragua, e non si prendono le dovute precauzioni per evitare brutte sorprese.
Ma anche in questo bisogna solo prestare attenzione e rendersi conto che non si è a casa propria e ammettere che per quanto bellissimo un Paese non è detto che sia sicuro. Di fatto a me non è mai successo nulla se non qualche furterello.
- Preferiresti viaggiare con un amico/a? Perchè?
Non per il lungo termine. Mi manca un amico a volte ma sono più le volte che sono felice di fare questa esperienza in solitaria. egoisticamente voglio tenere certi ricordi, certe emozioni per me. E poi un viaggio del genere è molto impegnativo ed intenso, temo che anche una bellissima amicizia dopo 12 mesi assieme 24 ore 24 possa rompersi.
A volte meglio partire con sconosciuti così da non avere troppe aspettative dall’altra persona e soprattutto se si vuole ci si può distaccare e proseguire da soli. Un amico o un compagno sarebbe un vincolo, in genere si dice che se una coppia riesce a fare un’esperienza del genere senza lasciarsi allora è per tutta la vita.
Non mi stupirei se fosse vero.
- Quale e’ stato il momento più bello di questo viaggio fino a questo punto? e il più brutto?
Il più bello la cena nel monastero di Bagan invitata da una signora birmana.
Il più brutto é stato all’inizio del viaggio nel 2011, dopo 2 settimane a Cuba con mia sorella: ho quindi iniziato in compagnia, ma il giorno che se ne è andata ho realizzato per la prima volta cosa stavo per fare e mi sono spavenatata tantissimo.
Per la prima volta stavo guardando in faccia la scelta fatta e mi rendevo conto che ormai ero dall’altro lato del mondo e che avrei dovuto continuare ad andare avanti, e così ho fatto ma lì per lì ho pensato che se avessi continuato ad avere questi dubbi per un altro solo giorno, sarei tornata a casa.
A un anno quasi da quel giorno ho macinato tanti chilometri e mi rallegro di essere stata forte in quei giorni e non avere rinunciato.
- Tra i paesi visitati quale ti ha colpito in modo particolare e perché?
La Birmania senza ombra di dubbio. Un viaggio fuori dal mondo e nel tempo circondata da gente genuina e semplice.
- Come ti sei preparata nei mesi precedenti la partenza per questo viaggio? Avevi prenotato degli hotels, in cui Avevi già in mente dove andare e cosa visitare o decidevi di giorno in giorno?
Preparazione 0, prima di partire avevo talmente tante cose a cui pensare a livelli pratico che la guida l’ho letta per la prima volta una volta sull’aereo. Non sapevo letteralmente dove stavo andando!
In genere non prenoto mai hotels a meno che non sia reduce da un volo. Questo perchè volare mi stanca molto e soprattutto quando si rriva alle stazioni dei bus in genere è facile trovare un alloggio più difficile invece quando si arriva dagli aeroporti.
No, non ho mai in mente dove andare o cosa fare. Forse I primi due mesi di viaggio poi si arriva a un punto che si vive alla giornata, si fa quello che si vuole e che se un posto mi piace rimango più del previsto.
Viaggiare non è un lavoro nè un tour de force, non devo scrivere guide nè sono obbligata ad andare in un certo posto perchè qualcuno me lo impone.
- Cosa può insegnare un viaggio a lungo termine ed in paesi così lontani?
A sentirsi liberi e ricordarsi che noi siamo gli artefici della nostra vita, che dobbiamo rischiare perché la nostra felicità è importante
- Qual’è la tua prossima destinazione?
Australia a fine febbraio. Concluderò il sud est asiatico a Bali e volerò direttamente ad Adelaide, dalla Nuova Zelanda poi volo in America Latina dove rimarrò sino a Ottobre 2012.
- C’è qualcosa che ti manca in particolare dell’Italia?
Il cibo!
- Un messaggio a coloro che stanno pensando ad un RTW?
Che il sipario si apra! Buon divertimento!
5 domande con risposta secca riguardanti il tuo viaggio
1) Piatto preferito
Tajin Marocchino
2) Il piatto più esotico provato
Iguana ma non so se posso dirlo, sarebbe illegale 🙂
2) Il momento più magico
Alba a Bagan dall’altro di una stupa (Birmania)
3) la più grossa delusione
Isla Mujeres in Messico. Tanto decantata ma ho visto molto di meglio nei caraibi
4) Il posto più memorabile
Marakesch. Un mix di colori, odori, suoni e luci che solo i paesi arabi possono regalarci e San Blas (Panam) le isole più belle del mondo, lì ho capito che il paradiso in terra esiste
5) la persona più memorabile
Ce ne sono tante di persone memorabili. Ogni giorno è diverso quando si viaggia e ogni giorno incontri una persona che rende quel nuovo giorno memorabile.