Eccomi qui a pensare a cosa proporvi oggi.
Leggevo proprio ieri di quanto il trekking urbano stia prendendo piede all’interno del pacchetto iniziative di varie città italiane, e non solo.
Una volta si chiamava solamente “gironzolare per le città” ma attualmente la definizione si è arricchita perché i centri storici nostrani si sono dotati di veri e proprio sentieri che ogni viaggiatore può seguire.
Personalmente adoro perdermi a gironzolare in città … proprio perché il concetto di città non mi appartiene apertamente.
Le giungle urbane mi appartengono molto meno delle giungle reali o storiche.
Quello che mi piace del concetto di trekking urbano è quel senso si scoperta che si lega indissolubilmente alla parola trekking.
Tempo fa, una mia amica, accettò di partecipare ad un’esperienza di trekking urbano del comune di Bologna. Niente di più bello per abbinare assieme la scoperta dei canali sotterranei della città emiliana e una generosa porzione di lasagne in una di quelle trattorie come Da Vito dove cantori, gente comune, cordialità e ottima cucina si abbinano assieme.
Nel week end sono tornata in Veneto dai miei genitori e nel viaggio di ritorno verso la mia attuale dimora pensavo ripetutamente ad un’esperienza di trekking urbano in una città come Vicenza, ad esempio, oppure Verona.
Il nostro territorio si presta immensamente ad una simile esperienza di scoperta ed iniziative a favore della conoscenza dei posti dove viviamo ci vorrebbero praticamente tutti i week end.
Digitanto Trekking Urbano su Google appariranno tantissimi risultati. Sta solo a noi scegliere quello che desta nella nostra testolina la maggiore voglia di esplorazione e cammino. Ho potuto seguire un’esperienza di trekking urbano in quel di Pamplona, anni fa. Non era niente di organizzato dalla pro loco locale ma ho semplicemente seguito le indicazioni (copiosissime nel centro) che segnalavano il percorso dell’Hencierro. Non che fossi interessata a quella pazza corsa dei San Fermines … ero solo interessata a capirne il percorso quasi come volessi abbinare a quella corsa un perché diverso dal fatto che essa fosse “solo” tradizione.
Camminando lungo il percorso fatto dai tori a Luglio, mi sono resa conto di quante bellezze Pamplona mi mostrasse. C’erano capitelli votivi carichi di solennità e speranza, c’erano piccole botteghe impercettibili ad un normale passaggio. C’erano micro-bar carichi di tapas e balconi da osservare camminando con il naso all’in su. Quello che mi sento di dire a riguardo del trekking urbano è che bisognerebbe affrontarlo pensando di osservare secondo una prospettiva diversa.
Avete mai percorso una via porticata guardando sopra di voi, anziché davanti a voi?
Occhio all’orario in cui fate questa cosa perché altrimenti vi troverete a giocare all’autoscontro con i passanti. Quello che vi posso assicurare è che un cambio di prospettiva esalta sempre la sensibilità dei viaggiatori.