Visitare la città degli angeli – Los Angeles in California

Visitare Los Angeles comporta una sensazione costante di deja-vu. Le spiagge le avete viste in Bay Watch, le strade della Cieniega ne Le Iene, i grattacieli in Strange days, le sue autostrade (perdute) nei film di David Lynch, le sue ville eleganti in Viali al Tramonto. Potrei continuare per ore.

Salite fino a Mulholland Drive per osservare la città dall’alto, una griglia infinita di luci che si estendono fino all’orizzonte ed oltre. Una scena già vista anche questa seppur sempre affascinante.

Fermatevi su Wilshire Boulevard per vedere Johnie’s, il diner dove hanno girato Pulp Fiction (ed altri film). Perdetevi nella città e vi sentirete sempre in qualche modo in un luogo familiare.

«Tutti hanno visto LA ancora prima di visitarla: ogni paesaggio è iconico e riconducibile ad un film», ci racconta Nick Bauch, studioso di Stanford esperto della città «ma non si pensi che sia banale o superficiale. LA è una città che ha un carattere fortissimo, che va oltre alle sue icone».

Cosa visitare in 48 ore a Los Angeles? Se non la si conosce questa città può essere una gran perdita di tempo. Tanti viaggiatori si sentono frustrati, hanno la sensazione di non aver visto nulla.

Consiglio numero uno: noleggiate un auto e un GPS. Senza, non potete fare nulla. NULLA.

Partite da Santa Monica e Venice Beach, un grande classico. Passeggiate lungo l’oceano soffermandovi ad ascoltate vecchi hippies che suonano il blues, osservando la folla variopinta che fa jogging, skate, yoga o surf. Gustatevi l’area pedonale di 3rd street, una delle poche in una città che non contempla il camminare (si corre per fare jogging al massimo).

Andate a zonzo per Culver city per avere un’idea delle zone residenziali hipster/mexican e cercate J-Town i quartieri giapponesi dove improvvisamente avrete la sensazione di aver abbandonato la città ed essere finiti in qualche periferia di Osaka.

Spostatevi a Beverly Hills per la visita di rito tra Rodeo Drive e la zone residenziale ebraica. Percorrete Sunset Boulevard, e poi girate a destra e a sinistra guidando lentamente, possibilmente in decappottabile per gustare appieno l’esperienza, tra ville di agenti pubblicitari, producer e star, palme e giardini ben curati.

Occhio a parcheggiare in alcune “gated community”: la security privata non vede di buon occhio gli stranieri. West Hollywood vi deluderà invece, a meno che non andiate per club come Viper Room o Avalon (fatevi mettere inVIP list chiamando in anticipo per saltare file chilometriche).

La Walk of Fame è da vedere, ma West Hollywood è stata decisamente rovinata da ristoranti economici e orridi negozietti per turisti. Piuttosto aggiratevi intorno a Miracle Mile, dove hanno sede etichette musicali, studios TV e musei. Non fatevi sfuggire una visita veloce al LACMA, il bellissimo museo d’arte losangelino.

Se volete cenare vi consiglio l’ottimo Crustacean, cucina vietnamita coloniale (ovvero francese rielaborata vietnamita), dove potete assaporare l’ottimo granchio gigante all’aglio accompagnato da noodle e cocktail eccezionali ideati dalla famiglia An. Buttate sempre un occhio alle vostre spalle: questo luogo è uno dei favoriti delle star di Beverly Hills (ma una cena non vi costerà un occhio!).

Oppure provate presso il Farmer Market, all’ottimo Tart, insalate e sandwich irresistibili in un’area recentemente gentrificata.

Se volete dormire in una proprietà storica senza svenarvi optate per Avalon Beverly Hills, qui visse Marylin Monroe per due anni e vi dormirono numerose star degli anni ’50 e ’60. Gustate del buon vino della Napa Valley a bordo piscina.

Per finire Santa Monica e la spiaggia, la parte più rilassante della città, e la più gestibile. Magari anche da fare in bici, dopo tanti chilometri in auto. E provate a ricordare in quale film avete visto il cartello che segna l’ingresso a Venice Beach…

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