Fondata da un gruppo di residenti della vicina città di Giaffa, il nome della città fa riferimento a un passo della Bibbia: nel Libro di Ezechiele, infatti, la “collina della primavera” è proprio il luogo dove nella visione del profeta trovano casa i fuoriusciti che rientrano in patria dopo l’esilio.
Nel 1909 sessanta famiglie celebrarono l’atto fondativo della nuova città: si riunirono sulla spiaggia ed estrassero a sorte il lotto di terra che spettava a ciascuna.
Riconosciuta nel 2004 dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, è, dice Marika, sicuramente una città da visitare, piena di vita sia di giorno che di notte.
La popolazione è molto mista: ho notato, mi racconta Marika, che ci sono tanti russi che, quando la città ha iniziato a crescere, hanno deciso di trasferirsi a Telaviv per fare affari. L’iraniano tipico ha una personalità molto particolare. Sono molto gentili ed ospitali ma sono anche esigenti e severi, tanto che possono apparire maleducati. In realtà, mi spiega Marika, è semplicemente un modo di rapportarsi agli altri diverso dal nostro. In ogni caso, mi dice, ognivolta che scendono dall’aereo mi ringraziano tantissimo!
Ora Mari si gode qualche giorno di riposo e le mie coccole.
Prossima tappa di nuovo Marsa Matrouh
Continua a seguire le sue avventure!

Travel Planner per passione. Moglie e mamma adottiva di Calimero e Silente, viaggio da sola da quando ho 12 anni e voglio vedere tutto il mondo!