Tra la terra e il cielo: viaggio in Patagonia – prima parte

Ci troviamo all’aeroporto di Torino Caselle alle 17.30: siamo 4 amici, Gabri, Max , Sara ed io. Abbiamo atteso molto questo giorno, l’acquisto del biglietto risale infatti a molti mesi fa!

Immaginavo questo viaggio da diversi anni ma non ero mai riuscita a concretizzare il sogno per via dei prezzi proibitivi degli aerei. Questa volta ho insistito per muovermi con largo anticipo e gli altri 3 “pazzi” hanno voluto seguirmi. Costo del biglietto aereo Torino- Roma- Buenos Aires andata e ritorno dell’Alitalia 1130€ a testa.

Alle 9 del mattino, ora locale, atterriamo a Buenos Aires. Ad attenderci troviamo Oscar, la persona che abbiamo contattato dall’Italia e dalla quale abbiamo preso in affitto il mezzo che ci accompagnerà in questo viaggio: una Jeep Wrangler con tenda montata sul tettuccio. Costo dell’auto: 3200€ incluso di drop-off dell’auto da Ushuaia a Buenos Aires.

L’agenzia di Oscar si chiama Cultura Gaucho e mi sento di raccomandarla caldamente perché Oscar è un vero professionista, che si è dimostrato di una disponibilità rara, e anche perché siamo stati molto soddisfatti del mezzo che ci ha affittato.

Cambiamo degli euro in pesos argentini, dopo di che partiamo con Oscar alla volta di un luogo comodo per compilare le scartoffie, vedere il funzionamento dell’auto e della tenda, conoscere l’attrezzatura che ci lascia in dotazione e valutare con lui il percorso più indicato e le strade consigliate.

Alle 16, finalmente, possiamo partire: attraverseremo tutta la Patagonia, destinazione Fin du Mundo. Fuori dalla città di Buenos Aires facciamo subito l’incontro con la pampa e con le strade lunghe e monotone che la attraversano.

Ci fermiamo intorno all’una di notte a Bahia Blanca dopo aver percorso circa 700 km. Apriamo per la prima volta la nostra tenda in una stazione di servizio e cerchiamo di riposarci qualche ora. Sarà l’unica volta in cui guideremo con il buio, poiché fortemente sconsigliato in questa regione, soprattutto per via dei molti animali che attraversano queste strade.
Alle 6 del mattino siamo già pronti per rimetterci in marcia verso la Penisola del Valdes. Attraversiamo ancora km e km di Pampa: lo trovo un paesaggio distensivo ed è bello percorrere queste strade.

Alle 17, dopo quasi 800 km, arriviamo a Puerto Piramides, piccolo paese sito nella Penisola del Valdes. Per entrare nella Penisola si paga una tassa di 70 pesos a testa. La temperatura è meravigliosa, circa 30 gradi, e anche se tira il vento si sta benissimo. Giriamo un po’ allo scoperta del paese per capire come sistemarci per la notte. Optiamo alla fine per il campeggio (l’unico del paese) spendendo 45 pesos a persona, poiché oltre al veicolo e alla tariffa singola, è necessario pagare un extra per poter fare ben 3 minuti di doccia calda!

Anche trovare un posto dove consumare il nostro “cenone” di Natale si trasforma in un’impresa non da poco dal momento che tutti i locali sono chiusi per le festività. I ristoranti aperti sono solo due e uno solo di questi non ha il menù fisso per la cena di Natale. Noi optiamo per questo e festeggiamo così questa vigilia un po’ insolita.
Che Natale indimenticabile!

Ci svegliamo presto sottovalutando il fatto che, se nessuno voleva darci cena il 24, figurati se qualcuno ha intenzione di svegliarsi presto il 25 per fare colazione a noi! Camminiamo avanti e indietro per le stradine deserte del paese per circa un’oretta fino a che riusciamo a fare un po’ di compassione alla gestrice di un albergo in riva al mare che ci propone cappuccino e croissant. Per noi va benissimo, pur di riuscire a mangiare qualcosa prima di mettersi in moto allo scoperta di questi luoghi.

Anche oggi la giornata è magnifica: cielo terso e temperatura alta. Dopo un primo breve pezzo asfaltato ci immettiamo nella strada sterrata che percorre tutta la penisola. La strada è comunque molto larga e ben battuta, per cui facilmente percorribile anche senza fuoristrada, che però agevola sicuramente!

La nostra prima meta è Punta Cantor. Lungo il tragitto abbiamo la possibilità di fare i nostri primi incontri con i guanachi, splendidi animali che vivono solo in totale libertà. Ad un certo punto il nostro cammino viene interrotto da un piccolo animale molto veloce che ci attraversa affannosamente la strada: è un armadillo! Lo inseguiamo per un po’ fino a che non si nasconde tra i cespugli.

Punta Cantor è uno splendido mirador dal quale si può godere di un panorama sensazionale che dà sulle scogliere e sul mare. Da qui riusciamo anche ad avvistare, molto in lontananza, il nostro primo pinguino e il nostro primo elefante marino. Ma è sulla strada che collega Punta Cantor a Punta Norte che si ha un punto di vista privilegiato per vedere i pinguini. Sulla spiaggia ce ne sono moltissimi e siccome le loro tane sono lungo tutto il pendio, abbiamo la possibilità di ammirarli molto da vicino.

L’ultima tappa della giornata è Punta Norte, dove invece risiede una grande colonia di leoni ed elefanti marini. Qui si può percorrere una passerella sopra la spiaggia per poterli osservare poltrire sulla sabbia.

Dopo 220 km intorno alla penisola, prendiamo la strada verso sud, direzione Punta Tombo, che da qui dista circa 260 km. Arriviamo alla Pinguinera Punta Tombo intorno alle 18.30, quando gli ultimi turisti stanno uscendo. Chiediamo all’ingresso di permetterci di entrare anche se è tardi, con la promessa che alle 19.30 puntuali ci faremo trovare di nuovo qui all’ingresso. Loro, fortunatamente, acconsentono.

Punta Tombo è la riserva che possiede la più grande colonia di pinguini magellano di tutto il Sudamerica. L’ingresso costa 35 pesos a persona. Visitiamo questo posto incantevole completamente soli, o meglio, accerchiati da migliaia di pinguini. Rimaniamo senza parole nell’osservarli avvicinarsi a noi e scrutarci, nel camminare in mezzo a loro senza causargli alcun tipo di turbamento. Le colline che scendono sul mare e il tramonto rendono questo momento, già di per sé indescrivibile, ancora più emozionante. Un Natale decisamente magico!

Intorno alle 20 partiamo da Punta Tombo in direzione Trelew (150 km). Per stanotte abbiamo deciso di cercare un albergo perché, vista tutta la polvere accumulata, abbiamo bisogno di farci una lunga doccia. Scegliamo l’hotel Touring (250 pesos a camera) che ha una caffetteria molto suggestiva, dove sembra che il tempo si sia fermato. Camere scialbe e un po’ trascurate ma pulite.

3 commenti su “Tra la terra e il cielo: viaggio in Patagonia – prima parte”

  1. Ciao e complimenti per il viaggio!
    Noleggiare un mezzo come il vostro è proprio costoso per due persone. La soluzione alternativa penso sia viaggiare con i bus a lunga percorrenza. Ti sei fatta un’idea dei prezzi dei mezzi e degli alloggi? E’ una destinazione dispendiosa?

  2. Ciao e grazie!
    In generale si tratta di un viaggio dispendioso, non posso negarlo e noleggiare un mezzo se si divide solo in due, lo è ancora di più. Non ti so dare info sui prezzi dei pullman perchè non li ho usati ma mi sembra di aver sentito che sono abbastanza cari, ma efficienti e comodi. Nei post successivi a questo che sono stati pubblicati in questi mesi puoi anche trovare tutti i prezzi relativi alle strutture in cui abbiamo pernottato e alle entrate nei diversi parchi.

  3. grazie! continuerò la ricerca di informazioni sui mezzi di trasporto e alloggi, avendo come base ipotetica un itinerario come il vostro

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