Tra un volo e l’altro venerdì scorso Marika si è concessa una riposante giornata di puro metal al Gods of Metal.
Sotto un sole cocente, alle 11.30 ha avuto inizio la nostra giornata da roadies consumate: eravamo le uniche due in una platea di un centinaio di persone a cantare a squarciagola le canzoni degli Ugly Kid Joe, che abbiamo rivisto a ben 20 anni di distanza dal nostro primo concerto sempre in quel di Milano.
A quell’epoca Marika aveva palpato per tutta la serata il ginocchio del chitarrista che, mosso a pietà, prima di lasciare il palco, le aveva lanciato il plettro…
Ancora mi rimbombano nelle orecchie le sue urla quando si accorse di aver perso la maglietta che aveva comprato all’uscita.
Con 20 anni di più sul groppone, che personalmente ho sentito tutti dopo 40 minuti di sano had banging, aggrappate alle transenne che ci separavano dal pit, abbiamo atteso l’agognato momento e alla fine siamo riuscite a stringere la mano a Mr. Whit Crane, leader della band californiana.
Io ho passato tutto il resto della giornata nel tentativo di riprendermi. Mari dalle 16.00 si è inchiodata nuovamente alle transenne, nell’attesa di poter rivedere quello che diventerà suo marito: Axl Rose, salito sul palco alle 22.00 in splendida forma e vestito Alexander McQueen dalla testa ai piedi.
Memorabile il suo commento quando sono andata a staccarla dalle transenne intorno all’una di notte: ho fatto praticamente un Milano-Cancun solo nel pomeriggio!

Travel Planner per passione. Moglie e mamma adottiva di Calimero e Silente, viaggio da sola da quando ho 12 anni e voglio vedere tutto il mondo!
Mitiche!!