Intervista a Gianni il Girandoliere, viaggiatore instancabile

Oggi ho il piacere di presentarvi Gianni, alias il Girandoliere, classe ’79, nato da “un incrocio Nord-Sud Italia” . Nel 1992 i genitori, regalandogli una vacanza-studio in Uk, gli fecero le valigie e lo scaricarono in aeroporto. Da allora non ha più smesso di viaggiare!

GIANNI, HAI VISITATO GIÀ 3 CONTINENTI, 19 STATI E 131 CITTÀ. QUAL È IL VIAGGIO CHE PIÙ TI È RIMASTO NEL CUORE?

E’ sempre difficile scegliere perchè ogni viaggio porta con sè un carico di emozioni, ricordi, esperienze, volti. Se proprio mi costringi a scegliere ti dico il primo viaggio in Argentina nel 2009, per quello che ha rappresentato per me come viaggiatore e come persona.

QUAL È IL TUO STILE DI VIAGGIO? SUL TUO BLOG DICI CHE TI INTERESSI DI PERSONE E OPERE CHE CERCANO, PENSANO, DUBITANO, RIFLETTONO. CI SPIEGHI CHE COSA INTENDI DIRE?

Il mio stile personale è quello di viaggiare in modo indipendente da agenzie turistiche o altri operatori del settore. Preferisco muovermi via terra ( quando non devo attraversare un oceano ovviamente) con mezzi locali e autostop rispetto a saltellare con l’aereo da una parte all’altra. Cerco di preparare i miei viaggi prima della partenza più dal punto di vista sociale-culturale sia  da quello organizzativo, preparandomi un programma di massima. Durante il viaggio mi interesso poi di parlare con le persone rispetto alla storia del paese, alle abitudini sociali, alla loro cucina,etc. Fondamentalmente il contatto con la gente del posto è per me un modo per avere le “chiavi di casa”, per tentare di comprendere appieno la realtà del paese che sto visitando.

PARTI SEMPRE IN SOLITARIA? PERCHÉ?

Non è una regola dogmatica! Spesso capita per banali difficoltà logistiche, perché ad esempio non si ha tempo/soldi nello stesso momento.

Altre volte succede per diversità di vedute: tanti amici, infatti, preferiscono avere più confort o non sono d’accordo nel poter dividersi e ricongiungersi durante il viaggio.
Il viaggio in solitaria ha sicuramente dei vantaggi, in primo luogo il fatto di essere se stessi senza maschere: decidi e agisci al momento senza rendere conto a nessuno, stai da solo quando TU decidi che vuoi stare da solo, hai più facilità nell’ interagire con la gente del posto, ti metti in discussione e volente o nolente ti misuri con i tuoi limiti.

COME TI PREPARI PRIMA DELLA PARTENZA?

Dal punto di vista logistico-organizzativo mi studio le cartine geografiche della zona e con internet cerco di capire quali luoghi/città/siti mi potrebbero interessare. Queste informazioni vanno nella mia Moleskine, la mia guida fai da te, in maniera spesso non molto dettagliata…

Dal punto di vista socio-culturale cerco libri (di narrativa o di storia), musica o musicisti locali e film.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFICOLTÀ CHE HAI INCONTRATO SINORA NEI TUOI VIAGGI?

Le difficoltà, almeno nella mia esperienza, sono state tutto sommato di lieve entità e di solito legate alla carenza di informazioni su come raggiungere luoghi spersi con i mezzi pubblici.

PER FINIRE 5 DOMANDE A RISPOSTA SECCA:

1. L’incontro più memorabile ?

Una nonna argentina di nome Veji, che mi accolse in casa per una cena chiamandomi “mi nieto tano” ( il mio nipote italiano). Mi spiegò che la tradizione in quella città argentina prevedeva che gli ultimi giorni del mese si facessero gli gnocchi, essendo rimasti solo farina e patate. Fare e cucinare gli gnocchi con lei è probabilmente l’incontro fatto nei miei viaggi che ricorderò per sempre.

2. Il cibo più strano mangiato?
La banana fritta in Perù.

3. Il luogo in cui non torneresti?
Londra

4. Quello invece in cui potresti persino trasferirti?
Siviglia, mi amor, e in Argentina ( con una preferenza per alcuni quartieri di Buenos Aires e la città di Salta).

5. Non partiresti mai senza…

La macchina fotografica e la mia Moleskine.

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