Portorose: un viaggio tra mare, saline, borghi antichi e… branzini – 2 parte

Da non perdere le Saline di Sicciole, che nel corso dei secoli hanno contribuito sostanzialmente allo sviluppo di Pirano. L’ambiente paludoso, sorto nel delta del fiume Dragogna, era stato trasformato in campi per la coltivazione del sale già nel medioevo.

La produzione del sale, una delle attivita’ predominanti accanto alla pesca e all’agricoltura, è tutt’oggi attiva e si estende su un’area di circa 700 ettari: la produzione ed esportazioni di sale è tuttavia diminuita negli ultimi anni, a causa sopratutto della presenza di saline industriali in altre zone d’Europa. C’è però d’aggiungere che proprio in queste saline viene prodotto sale di qualità, utilizzato sia per cucinare che per prodotti destinati alla bellezza e cura del corpo.

Nell’area abbandonata delle antiche saline si trova il museo dell’arte dei salinai, che illustra la vita ed il lavoro dei salinai nel corso dei secoli, fino ai giorni nostri: una visita è consigliate per capire come sia cambiata la lavorazione del sale (e dei salinai) nel corso degli anni.

Vicino alle Saline di Sicciole, si trova la graziosissima Casa del Sal, una piccola ed incantevole abitazione contadina di tipo famigliare, adibita a B&B. A richiesta dei propri ospiti, vengono preparati deliziosi pranzetti, tra i quali il Branzino affumicato, una specialità più unica che rara: il pesce fresco viene affumicato al momento e servito caldo.

Non può assolutamente mancare una visita a Pirano, un’affascinate e pittoresca cittadina a pochi chilometri da Portorose: la città vecchia è costituita da un complesso di costruzioni venete, da strette calli lastricate, da scalinate e portici, da campielli e piazzette. Ci sono numerose case barocche e gotiche, con finestre ad archi acuti che si mischiano fra le case basse che furono in passato di pescatori e salinai.

Consigli utili

Come arrivare: 

  • In Auto (Autostrada A10) – Autostrada A4 fino a Trieste e proseguire in direzione della Slovenia per Muggia, Koper (Capo d’Istria) e Pirano. La distanza da Trieste a Portorose è di circa 35 km.
  • In Aereo – Aeroporto di Trieste a 80 km; aeroporto di Lubiana a 130 km
  • In Treno – la stazione ferroviaria più vicina è Koper (capodistria) distante ca. 15 km da Portorose. In alternativa è possibile arrivare fino alla stazione di Trieste e proseguire con il pullman fino a Portorose durata 1 ora e 30 minuti ca (partenza ore 09.00 – 11.15 – 12.30 – 15.30). Informazioni 040 425020.

Dove dormire: Portorose, e le varie località della zona, offrono una vasta scelta di alloggi: B&B, campeggi, camere, Ostelli, appartamenti, Hotels. Per una lista completa di alloggi, con indirizzi, numeri di telefono e websites visitate il sito del Turismo di Portorose

Dome mangiare: ristoranti, trattorie e pizzerie non mancano di certo a Portorose. Dipende molto dal prezzo e dalla qualità: per un menu turistico aspettatevi di spendere circa 60€ a coppia, per un menu di pesce e vino della casa.

Cosa portarsi a casa: una (o più) bottiglia di Malvasia, buonissimo vino bianco che viene consigliato (e servito) ad ogni pasto a base di pesce. Se c’è ancora spazio in valigia, consiglio un vaso di sale grosso da bagno e perchè no, anche uno da cucina.

Maggiori informazioni su Portorose e dintorni si possono trovare sul sito ufficiale del Turismo di Portorose

Da leggere: Portorose: un viaggio tra mare, saline, borghi antichi e… branzini: prima parte

5 commenti su “Portorose: un viaggio tra mare, saline, borghi antichi e… branzini – 2 parte”

  1. Portorose è uno di quei luoghi che non mi sono mai soffermata a conoscere.
    Adesso ho cambiato idea! 🙂

  2. Ne vale assolutamente la pena: oltre al discorso legato al benessere, è molto interessante conoscere la storia e la cultura della zona. Inoltre la popolazione locale è sempre gentile e disponible.

  3. Mi sorprende il costo del menu turistico. Si vede che si sono allineati anche loro all’Euro. Abbiamo visitato Pirano nel 2007 e abbiamo speso per un menu di pesce veramente poco. 20 anni prima invece ci vivevo a Pirano… bei tempi. Turismo da Maggio a Ottobre e tanta, tanta bella gente.

  4. E’ il problema di tutte le località turistiche quando iniziano a diventare conosciute.. Chissà com’era Pirano 20 anni fa…

  5. C’erano due prezzi, uno per gli indigeni e uno per i turisti stranieri. Quasi tutto l’anno era meta di signori di una certa età a differenza di Porec che invece è la Rimini dell’Istria. Per vivere, allora 18-enne, facevo i nomi di filo argentato in piazza a Portorose davanti al Grand Hotel. 😉

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