Un tranquillo week-end di paura!

Quando è in pausa, l’avrete capito, Marika continua indefessa a viaggiare. Il riposo, è inutile, non fa per lei.

 

Così, tolti i panni da hostess, venerdì mattina ha preso il treno ed è andata a Rimini per la notte rosa. Tutta la costa romagnola si è tinta per un lungo week-end di rosa: dal tramonto all’alba i 110 chilometri della Riviera Adriatica dell’Emilia Romagna sono stati un’esplosione di luci, suoni, immagini, colori, concerti, performance teatrali, reading, installazioni, convegni, mostre, spettacoli, magiche scenografie.

Perché rosa? Il rosa, mi spiega Marika, è il colore che racconta la Riviera come luogo di incontro, dell’ospitalità, della gentilezza, delle relazioni, dei sentimenti, un luogo dove ancora è forte il senso di appartenenza ad una comunità capace di accogliere.

Rimini vestita di rosa è stupenda. Anche se, mi dice Marika, ormai habituè della kermesse, rispetto a due anni fa c’era molta meno gente. Chiedendo informazioni ai vari locali ha scoperto che molto probabilmente c’era maggior confusione verso Riccione.

A mezzanotte Marika ha assistito a magnifici fuochi d’artificio di mezzanotte, sparati in contemporanea lungo tutta la Riviera, poi ha girovagato tra i tanti locali addobbati a festa fino alle prime luci dell’alba.

Giusto per non farsi mancare nulla, tornata a casa, sabato sera mi ha raggiunto per il concerto dei Cure all’HJF. Insieme abbiamo cantato a squarciagola le canzoni della nostra infanza e ballato per 3 ore abbondanti.

Domenica non mi sono mossa dal letto, mi dice.  Chissà perchè ma stento a crederlo…

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