Hostel Fest: il mio weekend in ostello a Lovere

Una volta dicevo che avrei voluto svegliarmi ogni mattina di fronte al lago. In effetti la sensazione è proprio piacevole. Sono a Lovere, sul Lago d’Iseo, ospite in qualità di travel blogger nell’Ostello del Porto in occasione della Hostel Fest, manifestazione di promozione turistica degli ostelli della Lombardia.

L’Ostello si affaccia sul porto turistico di Lovere; le stanze sono curate e spaziose, in ognuna ci sono cinque letti e bagno con doccia. Si può fare colazione in terrazza, c’è il wi-fi gratuito, il personale è molto gentile..insomma non manca proprio niente.

A 50 m dall’ostello c’è la fermata dell’autobus: si raggiunge Lovere in circa un’ora di viaggio da Bergamo. Bastano 5-10 minuti a piedi seguendo il lungolago per raggiungere il centro del paese.

Approfitto della bella giornata di sole per fare colazione fuori, in terrazza. È la giornata ideale per la manifestazione di oggi, la Maratona dell’acqua, quest’anno alla sua seconda edizione. La gara parte da Iseo alle 9.30 e l’arrivo è previsto proprio a Lovere. In centro tutto è pronto, per l’occasione la strada lungo il lago è chiusa al traffico e una folla di simpatizzanti e sostenitori – tra cui ci sono anche io – aspettano i maratoneti. Sono pronti i punti ristoro e la diretta tv è in onda. Entro anche io nello spirito della gara e attendo con curiosità i maratoneti. Dopo 2 ore e 27 ecco arrivare il primo, Nicola Venturoli. Un po’ alla volta ecco arrivare anche gli altri  – in totale gli iscritti sono stati circa 1200.

La mattinata passa veloce, è già ora di pranzo: approfitto del “Pasta party” per i maratoneti e i supporter organizzato in Piazzale Marconi, proprio davanti al Comune, dove sono allestiti i tavoli e i tendoni. Con un piccolo contributo si può avere un bel piatto di pasta e tutto il ricavato va in beneficienza.

Alle 15.30 la maratona chiude i battenti e si fanno i bilanci: la manifestazione è stata un successo e l’organizzazione davvero impeccabile.

Il mio weekend in ostello a Lovere è stato davvero molto piacevole. Una bella proposta di weekend per tutti.

Peccato che quella dell’ostello non sia una scelta tipica dell’italiano medio. Oddio, qualche italiano ci va ma poi, nella maggior parte dei casi, si lamenta, come mi racconta Valentina, la simpatica ragazza che c’è alla reception dell’ostello: “Da quando sono qui ne ho viste di tutti i colori. Gente che si lamenta perché deve dividere la stanza con altre persone – ma in un ostello funziona così! – , perché hanno la colazione self-service o non hanno la tv in camera.

Insomma, gli italiani ci vanno perché è la scelta più economica, però un ostello non è un albergo. Peccato, perché avendo un po’ di spirito di adattamento (ma neanche più di tanto) in ostello si sta bene. È una soluzione economica – che di questi tempi non fa mai male – si sta a contatto con altre persone (e quindi è la scelta ideale anche per chi viaggia da solo), allo stesso tempo godendo di tutte le comodità essenziali.

Attualmente gli ostelli lombardi sono frequentati soprattutto da stranieri, che, grazie alle compagnie low cost, stanno imparando a conoscere anche zone italiane meno frequentate, tra cui la Lombardia. In effetti la Lombardia ha tanto da offrire – città d’arte, laghi, montagna, agriturismi, centri benessere – che forse vale la pena di conoscere senza per forza andare dall’altra parte del mondo.

Propongo a tutti di adottare – o quanto meno provare – la “filosofia dell’ostello” prendendo spunto dai tanti stranieri che li frequentano.

Il mio prossimo viaggio? In ostello, of course!

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