Prendete Vienna, una tra le città più visitate in Europa, capitale mondiale della musica, in eterno fermento culturale e artistico, tra classicismo e modernità uniti in un valzer di stili.
Poi prendete uno street artist altamente creativo, unite un pizzico di realismo e di ironia e avrete Mark Jenkins: americano di nascita, ma cittadino del mondo d’adozione, che dellāarte del sorprendere ne ha fatto un mestiere. Ed ecco un incontro cittĆ -artista davvero interessante, tutto da scoprire: una Vienna classica comunicata attraverso un linguaggio incredibile.
Se siete curiosi di capire cosa intendo, venite a Milano in Corso Vittorio Emanuele dove fino al 24 ottobre potrete ammirare come le stravaganti installazioni artistiche di Mark Jenkins interagiscono con la mostra fotografica āIl viaggio dei sensi attraverso Viennaā, organizzata dallāEnte per il Turismo di Vienna.
Abbiamo avuto la splendida opportunitĆ di vedere le opere in anteprima all’inaugurazioneĀ il 18 ottobre e di incontrare lo street artist Mark Jenkins accompagnato daĀ Isabella Rauter, responsabile Media Management del Vienna Tourist Board per lāItalia.
Al nostro arrivo ci imbattiamo subito in unā impressionante reinterpretazione del Bacio di Klimt, in una surreale rappresentazione di un bambino che porge una carota a un cavallo della famosissima āScuola di equitazione spagnolaā e in una ragazza riversa su una torta Sacher.
Più avanti un artista di strada che dipinge la sua Vienna, un pescatore che lancia il suo amo nella fotografia di una zuppa viennese, un dottore che ausculta i suoi violini e ancora una grande palla di fiori dalle sembianze umane.
Lāimpatto ĆØ sconvolgente: sono opere di un estremoĀ realismo che lasciano i passanti, e me in primis, di stucco!
Incuriositi da ciò che abbiamo visto, iniziamo una chiacchierata con lāartista per capire il significato delle sue opere provando a entrare nel suo ordine di ideeā¦
Dalle sue parole e dal suo tono emerge tanta passione per ciò che fa ma soprattutto traspare la sua voglia di divertirsi. Ed ĆØ proprio questo il suo segreto: le sue installazioni sorprendono, imbarazzano, spaventano, incuriosiscono ma nonĀ lasciano mai indifferenti perchĆ© si nutrono e vivono dellāironia dellāartista.
āIl mio primo incontro con Vienna ĆØ stato nel 2008 proprio grazie allāarte. Da quel momento in poi mi sono subito affezionato alla cittĆ e al suo fermento artistico e culturale –Ā spiega Mark Jenkins -.Ā Poi ho conosciuto molti amici a Vienna e per me ĆØ sempre un piacere tornare. Non sarebbe male nemmeno viverci.ā
āCosa voglio comunicare con le mie opere? Più che voler comunicare qualcosa di preciso, il mio intento ĆØ sorprendere – Ā svela lāartista – lasciare i passanti senza parole, colpirli e indurli a provare emozioni su ciò che vedono. Per riuscire nell’intento faccio in modo che le mie installazioni siano le più realistiche possibileā.
āSe dovessi scegliere unāaltra location a Milano per ambientare le mie installazioni – prosegue lo street artist – probabilmente sceglierei il Cimitero Monumentale. Non sarebbe la prima volta che uso un ambiente cosƬ particolare per le mie opere. Ho giĆ fatto una cosa del genere in Russia. Però mi intriga molto lāidea di poterlo riproporre qui a Milano.ā
Parliamo poi dei materiali con cui sono fatte le sue opere: nastro adesivo e pellicola trasparente sono lāanima delle figure animali o antropomorfe, che poi vengono vestite con abiti veri e parrucche, diventando cosƬ più realistiche e soprattutto molto suggestive.
āLa scelta di materiali del genere deriva principalmente dalla loro facilitĆ di lavorazione. Vengon fuori dei perfetti calchi per le mie installazioniā rivela lāartista.
Chiudiamo la nostra chiacchierata con una panoramica dei suoi lavori passati, presenti e futuri in Italia, a Vienna, nel mondo⦠Molto interessante!
A questo punto nonĀ resta che passare alle domande da viaggiatori curiosi e ci rivolgiamo cosƬ a Isabella Rauter, responsabile Media Management dellāEnte per il Turismo di Vienna in Italia.
āUnendo mostra fotografica e street art, abbiamo cercato di sorprendere i passanti, rendendo Vienna la top of town per un giorno. Anche in altri paesi abbiamo usato la stessa strategia ma con strumenti differenti. In Spagna per esempio – spiega Isabella Rauter ā abbiamo cercato di stupire le persone, ricreando unāorchestra di sabbia nella spiaggia di Barcellonaā.
Incuriosita chiedo subito quale sia la strategia adottata per āfidelizzareā i turisti e invogliarli a ritornareā¦
āVi rispondo con il claim della campagna 2012: Ora o mai più! PerchĆ© Vienna ĆØ bella durante tutto lāanno, ci sono tantissimi eventi e iniziative sempre nuove⦠Insomma vale la pena ritornarci spesso! – prosegue Isabella Rauter – .Vi consiglio di visitare Vienna in primavera, quando fioriscono i fiori, oppure in gennaio durante il periodo dei balli tradizionali. Altrimenti cāĆØ sempre il periodo natalizio, in cui la cittĆ si veste a festa, ci sono tanti mercatini e si può anche pattinare sul ghiaccio nella bella pista davanti al municipioā.
Tra le cose da fare assolutamente ci consiglia di visitare i mercatini viennesi e soprattutto il Naschmarkt, il mercato più famoso di Vienna, e di fare un brunch nel weekend, usanza molto diffusa tra i viennesi.
La nostra chiacchierata termina cosƬ, lasciandoci una gran voglia di visitare Vienna!