In viaggio tra le bellezze e la cucina del Levante ligure: Porto Venere e Castelnuovo Magra

Il GoLevante blog tour inizia sotto il sole di una domenica di Ottobre che a dire il vero sembra quasi di Giugno!

Il tempo ha sorriso al nostro gruppo eterogeneo di blogger e giornalisti che per tre giorni ha viaggiato nel Levante ligure tra scorci da cartolina e tavole imbandite: farò del mio meglio per rendere l’idea di quello che abbiamo vissuto.

Siamo quasi all’estremità occidentale del Golfo dei Poeti, sul promontorio sventola il vessillo di San Giorgio agitando storie di pirati, guelfi e ghibellini. Ma questa è un’altra faccenda.

Lì c’è la chiesa di San Pietro, ora, proprio lì dove secoli fa c’era un tempio dedicato alla dea Venere, che si dice sia nata da queste parti e che a questo paese ha regalato il nome: Portovenere.

Partiamo col gommone dal porticciolo turistico e facciamo un giro tra le onde lì davanti: abbiamo così modo di ammirare San Pietro direttamente dall’acqua e il colpo d’occhio è di quelli da ricordare, nel contrasto del grigio della pietra con l’azzurro del cielo.

Oltrepassando questo sperone di roccia ci si ritrova davanti alla Grotta Byron, dal nome del celebre poeta che alla fine dell’Ottocento trascorreva le vacanze proprio da queste parti: il mare è di un blu da fare invidia a quello di una qualsiasi località esotica.

Paolo, che qui sarà la nostra guida, ci spiega che questo è uno dei punti più frequentati per le immersioni e non ho difficoltà a crederci! La guida si presenta a noi come mussels farmer, sì, allevatore di cozze: al largo di Portovenere ci sono infatti dei vivai per la coltura dei mitili, conosciuti in tutta la regione per la loro qualità, la stessa che sperimentiamo in prima persona a pranzo.

Il pranzo è infatti a base di prodotti locali, e qui scopro una cosa stranissima, che non avevo mai visto prima, non così almeno: la farinata coi muscoli. Conoscevo la farinata semplice, o tutt’al più con i cipollotti, ma con le cozze proprio mi mancava! Da tenere presente, è una cosa da assaggiare.

Continuiamo la nostra cooking lesson (è un itinerario food and wine: siamo stati messi a dura prova in queste giornate, ma non ci siamo mai tirati indietro!) passando prima alle frittelle di muscoli e poi alla pasta, sempre coi muscoli, rigorosamente cucinata da chi vi scrive e rigorosamente senza pomodoro: non sia mai che si copra il sapore del mare!

Salutato Paolo, la giornata prosegue a Castelnuovo Magra per una degustazione di vini: quando si dice Liguria si pensa subito al vino bianco, al Pigato del Ponente, per esempio. Beh, non è così.

Ho assaggiato dei rossi che non hanno nulla da invidiare a quelli di altre regioni ben più rinomate per questo tipo di produzione; il fatto è che la Liguria è un po’ schiacciata da due colossi come il Piemonte e la Toscana, sia dal punto di vista fisico, del territorio, che dal punto di vista dei grandi nomi: tra Barolo e Chianti, giusto per fare un paio di esempi, ma garantisco che basta un po’ di curiosità per scoprire delle chicche come il Niccolò V (Sangiovese, Merlot e Pollera Nera) che nel suo piccolo si difende molto bene!

Qualche indirizzo per trasformare un’escursione in Liguria anche in un’escursione a tavola?

A Portovenere abbiamo provato a “mettere le mani in pasta” allo streetshop Portivene (non vi preoccupate, la pasta che ho cucinato io è finita, quindi andate sul sicuro!), nella via principale: per un pranzo d’asporto o direttamente sui tavolini lungo la strada, come abbiamo fatto noi.

A Castelnuovo Magra la cantina Ca’ Lunae, per degustazioni guidate, ma anche per visite alla cantina stessa o al museo, e perché no? Per fermarsi a mangiare e dormire, lasciandosi coccolare dall’ospitalità delle persone e del territorio. Questa tre giorni ligure mi ha proprio conquistata, scoprirete presto per quali altri motivi!

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