Sapori e Saperi: viaggiare, mangiare, conoscere

Sapor&Saperi di Anna Casella PaltrinieriViaggiare significa scoprire, e pochi posti sanno offrire scoperte appaganti come la tavola di un amico o la cucina di una madre di famiglia che mette in pratica le sua tradizioni culinarie. Anna Casella Paltrinieri, antropologa e docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore a Brescia, ci conduce alla scoperta delle peculiarità delle tante culture gastronomiche da lei incontrate personalmente nei suoi innumerevoli viaggi, ma il suo racconto traccia anche molti collegamenti tra popoli tra di loro geograficamente molto distanti.

Come fa notare nella sua prefazione Carlo Petrini, fondatore del movimento Slow Food, “ogni tradizione è raramente pura, incontaminata, e senza connessioni con il mondo”. La storia che ha condotto ogni società verso l’uso dei prodotti naturali è arricchita da contaminazioni, ibridazioni, o a volte più semplicemente da un comune istinto nei confronti della preparazione, conservazione e consumazione dei cibi. Sapori & Saperi è infatti un viaggio, oltre che attraverso i confini dello spazio, anche attraverso quelli delle ere storiche. Dalla raccolta all’agricoltura, dalla caccia fino alla preparazione e diffusione di pietanze durante i periodi di grandi trasformazioni, come il colonialismo e le guerre.

Ogni prodotto racconta una storia, talvolta comune a più popoli, e ogni storia conduce alle ricette e alle tradizioni ancora in uso. A partire dalla mela, il frutto che per primo portò un drammatico cambiamento nella storia dell’uomo con la cacciata dal paradiso, fino alla patata, l’umile protagonista di guerre e carestie.

Non mancano nemmeno ingredienti più insoliti ed esotici. Come il cupuaçu, straordinario frutto delle regioni amazzoniche nel nord del Brasile dotato di numerose proprietà, tra cui non ultimo un sapore prelibato a metà strada tra l’ananas e il cacao che lo hanno reso un ingrediente indispensabile per dolci e gelati. O ancora l’igname, che in Costa d’Avorio viene utilizzato per preparare un delizioso stufato e in Africa, Oceania e America è trattato quasi come una sacra reliquia.

“Una delle libertà che offre il viaggio – ci confida Anna Casella Paltrinieri all’inizio del libro – è quella di poter uscire dai confini del gusto.” Del nostro gusto, quello basato sulle nostre abitudini, le nostre regole e tutti i vincoli che limitano le nostre scelte quotidiane. “Fuori dai confini del nostro mondo quotidiano, nella libertà azzardata e pericolosa che accompagna il turista e il viaggiatore, lo straniero, si possono sperimentare gli accostamenti più arditi, si possono forzare i limiti del gusto e del disgusto.” Un approccio che denota grande umiltà, curiosità e anche un po’ di coraggio. Per un premio che va ben oltre la soddisfazione del palato. Perché “spezzare il pane insieme, oggi come ieri, è il gesto che rende possibile una fraternità, ben oltre la tavola”.

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