La Cambogia rurale attraverso la lente di una macchina fotografica

Questo agosto ho deciso di spingermi alla scoperta della Cambogia.

Mentre viaggiavo, la sua storia mi veniva raccontata dal libro “Fantasmi. Dispacci dalla Cambogia” di Tiziano Terzani e io, col desiderio di andare oltre le solite mete turistiche, mi sono spinta fino al villaggio di Kompong Phluk, lungo il fiume che sfocia nel grande lago Tonlè Sap.

In queste zone così affascinanti l’affluenza da parte dei turisti è davvero bassa, soprattutto se confrontata con quella ai templi di Angkor poco distanti. Questo villaggio di pescatori è costruito su altissime palafitte permanenti e per la maggior parte
dell’anno è possibile visitarlo solo in barca.

Eppure organizzare un’escursione da Siem Reap fino qui e ai vicini villaggi galleggianti è semplicissimo… basta chiedere un passaggio a un autista di moto-taxi!

Si attraversano lunghe e sconfinate risaie, dove la storia di questi luoghi si ripresenta nella nostra immaginazione e si può godere della vita quotidiana dei piccoli villaggi che fanno da cornice. Un’esperienza unica e appagante!

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