Week end in Umbria sulle rotte dell’anima

Scoprire l’Umbria in treno: il privilegio di chi desidera dimenticare la clessidra del tempo. Quando si hanno un paio di giorni per fuggire dal caos del traffico cittadino è facile lasciarsi prendere dalla tentazione di salire su un treno per precipitare nella statica orizzontalità piena di pace di una campagna che, appena spariti i palazzi della capitale, riformula il paesaggio con le impronte di una natura immersa nel silenzio.

L’Abruzzo, dal massiccio del Gran Sasso, si affaccia con L’Aquila, sconsolata e coraggiosa dall’alto di una storia che mattone dopo mattone ha ricomposto sé stessa nei secoli, dal primo terremoto, di epoca trecentesca, all’ultimo sisma, che nel 2009 ha visto crollare il volto di questa città dalla bellezza antica. In questa parte d’Italia il sinuoso andare delle colline culla l’immaginazione con il trekking e le corse in bicicletta, in un camminare che diventa riscoperta di un territorio da gustare lentamente, nell’ascolto attento del frusciare dei boschi e del belare delle pecore.

Narni, nella provincia di Terni, è già annuncio dell’Umbria: i segreti della città sotterranea vi guideranno tra i graffiti lasciati da ignoti prigionieri rinchiusi dal tribunale dell’Inquisizione nei sotterranei del vecchio convento di San Domenico, fra il rumore assente di una cisterna romana ormai vuota e gli affreschi della chiesa ipogea. Fra lunghi corridoi e celle anguste l’emozione rievoca le dolorose pagine della Stanza dei Tormenti, mentre i messaggi con simboli alchemici legati alla massoneria, alcuni dei quali mai del tutto decifrati, lasciano nell’aria l’enigma di un mistero incombente.

Proseguendo da Spoleto, che vive nella vertigine del Ponte delle Torri, verso Perugia, il treno si affolla di pellegrini ed escursionisti diretti ad Assisi, un luogo da scoprire camminando, passo dopo passo. Durante il secondo conflitto mondiale, qui vennero nascosti trecento ebrei, mescolati ai molti sfollati giunti in città e nascosti nelle cantine, vestiti del saio dei frati. Fra queste mura trovarono un porto sicuro capace di evitare lo spettro della deportazione per restituirli alla libertà al termine della guerra. Una guerra che fa pace con la storia nell’Eremo delle Carceri, dove lo spirito si immerge in un dialogo serrato con l’anima e la contemplazione dell’alba diventa momento di meditazione. Una meditazione solitaria e pacata, in cui ripercorrere a ritroso il viaggio verso noi stessi alla ricerca di radici ancestrali.

Attraverso il sentiero francescano potrete raggiungere Nocera Umbra, oppure inerpicarvi in direzione dell’Abbazia di San Benedetto e il Mulino di Valentino, perdendo la meta nella mappa di sentieri che disegnano l’intricata natura del Parco del Monte Subasio. L’Umbria vi aspetta, cosa aspettate?

3 commenti su “Week end in Umbria sulle rotte dell’anima”

  1. Ciao Yo, grazie sono molto felice il post ti sia piaciuto. Chissà se il prossimo riuscirà a destare di nuovo il tuo entusiasmo?! Speriamo! 🙂 Maddalena

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