Agrituristi per caso in provincia di Vicenza

Secondo una recente analisi di Coldiretti la metà dei giovani tra i 18 e i 34 anni preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare come impiegato, e oltre il 28 per cento della popolazione italiana lascerebbe il proprio posto di lavoro per fare il contadino.

Ospite del vicentino grazie alla sezione locale di TerraNostra, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio di Coldiretti, ho avuto la fortuna di incontrare molti di questi coraggiosi italiani, fortemente motivati nel promuovere la loro terra.

Sull’Altopiano dei Sette Comuni, noto anche col nome di Altopiano di Asiago dal nome del suo principale centro, sono stata ospite della Malga Spill, a conduzione tutta femminile. E chi meglio del figlio di Mario Rigoni Stern, Gianni, tenace montanaro, funzionario per oltre trent’anni della locale comunità montana, poteva spiegare a me e agli altri agrituristi per caso le antiche tradizioni di queste terre che tolgono il fiato con la loro bellezza?

Il giorno successivo nella rigogliosissima Valdastico, luogo ricco di reperti delle due grandi guerre, abbiamo imparato con Marianna dell’Agriturismo Al Cucco come si prepara la ricotta e come si gestisce una fattoria didattica.

Sui Colli Berici, che si estendono nel mezzo della pianura Veneta a sud della città di Vicenza, splendide ville, borghi, eremi, grotte naturali e conventi testimoniano come queste terre costituiscano, oggi come nelle epoche passate, un forte richiamo per l’uomo e un areale favorevole alla coltura della vite e dell’olivo. Sonia e Fabio dell’Agriturismo Da Sagraro ci hanno presentato con un orgoglio e un entusiasmo contagianti i loro prodotti, primo fra tutti il pluripremiato olio Delfo, un eccellente extra vergine di oliva a Denominazione di Origine Protetta.

Infine, per concludere con “spirito” a Montegalda, dove l’agricoltura è specializzata soprattutto nella coltivazione di vigneti per vini classici, i Brunello, distillatori dal 1840, ci hanno raccontato come stiano coraggiosamente attuando nuove strategie per promuovere la loro deliziosa grappa.

Questo il regalo più bello che mi ha fatto il vicentino: un carico di entusiasmo, di speranza, di voglia di lottare per un futuro migliore. Mica roba da poco, no?

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