Andalusia in 6 giorni: Granada, Siviglia, Cordoba e Malaga

Questo diario di viaggio è una via di mezzo tra il racconto di una visita in una splendida regione della Spagna e l’accusa verso me stesso di pigrizia e ignoranza per essermi voluto affidare ad una compagnia di viaggio, quando invece avrei potuto fare tutto per conto mio. Mi sono ritrovato così a Torremolinos in un hotel molto deludente, lontanissimo dal mare e con colazioni tristissime, mentre avrei potuto prenotare tramite internet, decidere come e quando fare le escursioni.

Ma così è andata, volevamo un pacchetto tutto compreso: hotel, escursioni, pasti e guida in italiano; 600 euro per una settimana con mezza pensione, quattro escursioni, ma consiglio prima di tutto a me stesso di programmare sempre il viaggio per conto proprio. Resta comunque il fatto di avere fatto uno splendido viaggio in Andalusia, una regione che mi ha sorpreso per la sua natura rigogliosa, ricca di coltivazioni, centinaia di chilometri di ulivi, ma anche agrumeti e viti tra colli e monti che regalano bellissimi panorami.

Partenza da Bologna con arrivo a Malaga intorno alle otto di sera dopo due ore e mezza di volo. Giusto il tempo di cenare e a letto dato che il mattino dopo c’è la prima l’escursione a Granada. Un pullman ci viene a prendere in hotel e così conosciamo gli altri italiani che ci accompagneranno in queste escursioni. Raggiungiamo la città di Granada dopo 140 chilometri. Arrivati in città veniamo portati in centro dove visitiamo la Cattedrale, il Convento di Santa Caterina e una specie di suk pieno di negozietti per poi tornare sul pullman che ci porta in collina, dove c’è lo splendido Palazzo dell’Alhambra, opera costruita sotto il dominio arabo. La visita comincia dai giardini del Generalife: la stagione primaverile aiuta moltissimo a migliorarne l’aspetto, così tra mille colori e profumi ci incamminiamo lungo i sentieri  tra vasche, fontane, fiori, piante e alberi di varie specie, ma il tour ha i suoi tempi e si deve seguire il gruppo per entrare nel palazzo. L’Alhambra è bellissimo, con sale totalmente decorate dai pavimenti ai soffitti, patii circondati da siepi con vasche e fontane. Tra archi e colonne si cammina così con la testa per aria fino a giungere nel Patio de Los Leones, una meraviglia.

Mercoledì visitiamo Siviglia. Arrivati in città cominciamo il tour dal Parco di Maria Luisa, una splendida zona con palazzi costruiti per l’esposizione ibero-americana del 1929: ogni palazzo ospitava una nazione e tutt’ora accoglie all’interno musei, ambasciate e istituti culturali propri dello stato a cui è dedicato. Il cuore di questa zona è naturalmente la bellissima Plaza de Espana, costruita a forma di teatro con canali navigabili, giochi d’acqua, ponti con attorno un palazzo semicircolare completamente decorato con maioliche. Ma il tempo è poco e Siviglia è grande, così usciti dalla plaza si attraversa il Jardino de Murillo per entrare nel Barrio de Santa Cruz, il più tipico dei quartieri di Siviglia, dove i tre colori bianco, giallo e rosso dominano ovunque. Camminiamo così tra vicoli e piazzette fino a giungere nella piazza della cattedrale dove spicca la Torre della Giralda.

Visitiamo l’interno della  Cattedrale, la più grande al mondo in stile gotico, dove è conservata anche la tomba di Cristoforo Colombo. All’uscita ci portano in un bel ristorantino vicino a Plaza de Toros, e poi tempo libero per visitare il lungo fiume Guadalquivir e la Torre de Oro, antico faro del porto sul fiume dove c’e un piccolo museo navale e da dove si può vedere la città dall’alto.

Plaza de Espana a Siviglia

Giovedì visita a Cordoba, secondo me la città più bella che abbiamo visto. Alla città si accede tramite un lungo ponte, tutti gli edifici sono ben tenuti, colorati e pieni di fiori dentro a vasi appesi ai muri, una caratteristica tipicamente andalusa. Cuore di Cordoba è la Mezquita, antica moschea trasformata in cattedrale ma risparmiata in molte sue caratteristiche architettoniche: su tutto spiccano le oltre 850 colonne di granito e marmo che sostengono il soffitto e creano un incredibile effetto ottico, e le nicchie tra le quali il Mirhab. La città è percorsa da numerosi vicoletti, godibilissima, visitiamo il Quartiere Ebraico e la sinagoga e per pranzo molliamo il gruppo per un ristorantino molto bello dove gustiamo varie tapas: jamon serrano, tortilla di patate, calamari fritti e salmorejo de Cordoba fatto con salsa di pomodoro, aglio prosciutto e uova.

Venerdì giornata di mare. Torremolinos è una città gradevole, dove hanno costruito in maniera selvaggia, ma le strade sono vivibili e il lungomare è molto bello. Mare e spiaggia si possono benissimo paragonare alla riviera romagnola, se non fosse per alcuni tratti di spiaggia occupati da alte palme. Si passa così una gradevole giornata in spiaggia (due lettini e un ombrellone: 9 euro), con frittura malaghegna a pranzo in un chiringhito sulla spiaggia non lontano dal caratteristico Porto di Benalmadena, una moderna struttura costruita in uno stile che ricorda un po’ Gaudì.

Sabato ultima escursione a Ronda. Lungo il percorso visitiamo la città di Marbella che alle nove del mattino è completamente deserta: anche qui il centro è tipicamente andaluso, con case bianche, grate alle finestre e i vasi di fiori appesi al muro. Ripresa la strada passiamo per  le zone del turismo di lusso, tra campi di golf e mega ville o resort, per poi attraversare la Sierra de las Nevas e raggiungere Ronda, un altro tipico pueblo blanco dell’Andalusia. La città costruita a cavallo di un profondo crepaccio è divisa in due da un ponte tra vecchia e nuova. Visitiamo la città vecchia tra cui il Palazzo Mondragon, la Chiesa di Santa Maria Major, il municipio e il museo del vino, da dove tra botti e rubinetti che escono dal muro si possono spillare vari tipi di vino. Tornati nella città nuova si visita la bellissima arena di Plaza de Toros, una delle più antiche e famose di Spagna, completamente coperta su due anelli circondati da colonne. Il terreno è di un bel giallo ocra e all’interno c’è un museo dedicato alla tauromachia. Pranziamo con una buona paella e torniamo a Torremolinos.

Domenica visitiamo la vicina Malaga che raggiungiamo con un autobus di linea. Scesi al capolinea del porto ci incamminiamo verso il centro. La città è più moderna e meno caratteristica di quelle visitate, ma comunque gradevole. Visitiamo la cattedrale formata da un miscuglio bizzarro di stili, poi la bella piazza dove ha sede la casa natale di Picasso. Lungo le vie del centro incontriamo molti bei locali tra cui la Bodegas el Pimpi, molto frequentata e famosa.

L’ultimo giorno a Torremolinos, nonostante il forte vento, lo trascorriamo in spiaggia. Pranzo in un chiringhito con sardine allo spiedo, insalatina andalusa e jamon serrano. Il volo per Bologna è alle otto di sera. Grazie Andalusia, speriamo di rivederci presto!

2 commenti su “Andalusia in 6 giorni: Granada, Siviglia, Cordoba e Malaga”

  1. Wow, rivedere delle foto della mia amata Andalucia e leggere di chi sta viaggiando questa terra mi fa sempre ricordare gli splendidi anni trascorsi a Granada. per chi dovesse ispirarsi alle mete citate in questo articolo per un viaggio simile, consiglio anche una deviazione sulla costa: ad una ottantina di km da Granada si trova Almuñecar, un piccolo paese sulla costa, ideale per trascorrere una giornata di relax tra spiaggia e ristorantini economici. 🙂

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