Nove racconti di viaggio sul Mali, una terra offuscata da disordine e violenza

Chi vive vede molto, chi viaggia vede di più.

É con questo proverbio arabo che si apre il testo digitale “Mali: Avventure in un paese negato”, edito dalla giovanissima casa editrice digitale Asterisk edizioni. Giusi Carai e Alessio Neri, fondatori della casa editrice, hanno raccolto le esperienze e i racconti dei viaggiatori di Viaggi Avventure nel mondo, tour operator specializzato in viaggi non convenzionali, e ne hanno fatto un volume che presenta questa nazione così meravigliosa e al tempo stesso dilaniata da mille conflitti e contraddizioni.

La copertina del libro "Mali: Avventure in un paese negato"

Il Mali è un paese negato perché non si offre facilmente a turisti e viaggiatori. I racconti proposti non sono recenti, alcuni scavano nel passato per decenni, quando il paese era ancora meta di tour operator e turisti mondani. Oggi il Mali è sconvolto da disordini sociali e guerre civili, è una terra di banditi nomadi e trafficanti di armi e stupefacenti, il risultato di una storia sofferta e turbolenta, oltre che degli interventi miopi e scellerati dei poteri coloniali. È un paese negato perché si sottrae alle rotte del turismo internazionale e minaccia ferocemente anche i viaggiatori più intraprendenti desiderosi di scoprirne i mille volti.

Questo ebook consente quindi di aprire una finestra su questa nazione oscurata da numerose dinamiche complesse e sanguinose, portando ai lettori le testimonianze autentiche e sincere di chi il paese lo ha visto negli anni passati e ne è rimasto sorpreso, affascinato, rapito. C’è la traversata del fiume Bani, solcato ogni anno dalle mandrie dei nomadi Peul; ci sono i colori e le tradizioni dei numerosi gruppi, sia nomadi che stanziali, che popolano questa terra su cui si intrecciano usanze e abitudini da cui si originano le contraddizioni di uno stato composto da tante nazioni; ci sono le miniere di sale di Taudemi nell’estremo nord del paese; c’è la voglia di scoprire, con umiltà e coraggio, senza doversi rivolgere a costosi tour organizzati che non scalfiscono nemmeno in superficie le straordinarie complessità di un popolo la cui storia viene scritta giorno dopo giorno, spesso da mani altrui.

Un villaggio dogon in Mali (foto di John Spooner)

Il libro, che si pone come il primo di una serie di pubblicazioni sui “paesi negati”, riporta anche la prefazione di Karima Moual, giornalista e fondatrice del sito di informazione Maroccoggi.it. “Il Mali – scrive Karima Moual – una terra in cui, è vero, il deserto domina, e che rischia di essere inghiottita dalla sua stessa sabbia. Ma la sabbia, si sa, è cosa pesante eppure leggera: si smuove con un soffio”.

Il precario equilibrio della nazione ne sanciscono il fascino e le sofferenze. “In Mali non c’è niente – racconta Valeria Colombera, autrice di uno dei nove racconti – ma forse proprio per questo c’è tutto. Per lo meno tutto ciò che a me piace, che mi serve e che mi manca qui, nella mia civilizzata città ho capito che in Africa è tutto più genuino: mancando a volte anche l’essenziale, ciò che resta non è altro che la relazione umana.”

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