Pesto e chinotto: i sapori della tradizione ligure sulla Riviera di Ponente

La mia avventura alla scoperta della via del sale che collega il territorio delle Langhe al mare, mi porta in Liguria, più precisamente nella Riviera di Ponente.

Partiti da Barolo sotto una fitta pioggia che non riesce comunque a nascondere il fascino di questo paesaggio collinare, in circa un’ora e mezza di auto raggiungiamo Savona. La nostra prima tappa prevede una veloce visita al Priamar, fortezza costruita sulle macerie della Cattedrale di Santa Maria di Castello, di cui sono ancora visibili alcuni resti. La particolarità di questa fortezza è che venne costruita dai genovesi in difesa dalla città di Savona, per questo si tratta di un presidio nemico in un contesto cittadino. Questo spiega perché i cannoni siano rivolti verso la città e non verso il mare.

Al Priamar ho la possibilità di partecipare ad una degustazione di chinotto, una delle eccellenze del territorio ligure. Si narra che fu proprio un navigatore savonese nel Cinquecento ad importare dalla Cina la prima pianta di chinotto. E proprio nel territorio savonese questa pianta ha trovato le condizioni climatiche ideali per prosperare. Il frutto del chinotto al naturale è molto amaro, ma trasformato ha dato vita a molte delizie: la bibita – fenomeno di culto degli anni Cinquanta – i canditi, le confetture e persino la birra.

La Riviera di Ponente – Chinotto

La mattina volge al termine e ci spostiamo a Noli dove consumeremo un ottimo pranzo sulla terrazza panoramica del Palazzo Vescovile, una struttura che fa parte dell’associazione dei Fascinating Resort, ovvero sei dimore di charme liguri accumunate da una filosofia d’accoglienza calorosa ed ospitale e dalla voglia di far scoprire ai propri ospiti la Liguria più autentica. Questi resort invitano infatti chi non teme di investire una cifra considerevole per il proprio comfort a scoprire tutti gli aspetti più interessanti del territorio ligure, a partire dalla visita dei suoi antichi borghi fino alle degustazione delle tipicità enogastronomiche.

In particolare, io ho soggiornato al Punta Est di Finale Ligure, riguardo al quale consiglio caldamente di abbandonarsi alle coccole della vasca idromassaggio posta in una suggestiva grotta naturale e di godersi la colazione sulla terrazza che si affaccia sul mare. C’è poi Villa della Pergola, caratterizzata da un lussureggiante giardino, La Meridiana, dove ho avuto la fortuna di gustare un’eccezionale cena nel ristorante interno, e Il Casale, un bio-resort adagiato nell’entroterra savonese.

 

 

Tornando alla mia giornata, prima di pranzo assistiamo alla preparazione dell’autentico pesto ligure, per la realizzazione del quale la parola d’ordine è sicuramente “olio di gomito”! La procedura, di per sé semplice, prevede infatti l’utilizzo di un mortaio di marmo, un pestello di legno e tanta forza nelle braccia per creare la giusta amalgama con gli ingredienti. Io credo che, date le mie scarse doti culinarie, non otterrei grandi risultati con il metodo “fai-da-te”, ma posso assicurare che questo pesto fresco fatto secondo la procedura tradizionale è una vera delizia per il palato.

La Riviera di Ponente – Pesto ligure

Dopo il pranzo visitiamo l’antico Frantoio di Sommariva, dove da oltre cent’anni vengono prodotti olio extra vergine d’oliva e altre prelibatezze regionali. Qui abbiamo anche la possibilità di visitare il Museo Sommariva La Civiltà dell’Olivo, un museo dedicato alla lavorazione delle olive, dell’olio e del vino. Curiosi di conoscere anche la città di Albenga, ci siamo poi spinti nel suo centro storico caratterizzato da strette vie che regalano scorci molto suggestivi.

L’ultima tappa di questo breve tour nella riviera di ponente è Finalborgo, un borgo medievale cinto da alte mura all’interno del comune di Finale Ligure. Gli appassionati di artigianato non possono perdersi una passeggiata per le vie di questo borgo caratterizzano da moltissime botteghe che espongono i prodotti più svariati. Questo borgo è interessante anche dal punto di vista architettonico, dal momento che si possono trovare alcuni tra i migliori esempi di architettura del Primo Rinascimento in Liguria. E per non perdersi proprip nulla di questo luogo, suggerisco anche una visita al Convento di Santa Caterina e un caffè nella piazzetta principale, ovvero Piazza Garibaldi, meglio nota come Piazza delle Erbe.

 

Lascio così la Liguria, felice di averne carpito nuovi aspetti, felice di averla osservata un po’ più a fondo di quanto non avessi mai fatto e di esserne rimasta piacevolmente sorpresa.

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