Duomo di Spoleto, gioiello architettonico e palco d’eccezione

I giorni qui a Spoleto passano veloci e io sto scoprendo piano piano una cittadina ricca di arte e cultura che mai mi sarei aspettata, dove ogni sito storico-artistico può diventare palco d’eccezione per rappresentazioni e concerti in programma per il Festival dei 2Mondi di Spoleto, dove ogni edificio e ogni scorcio hanno una storia da raccontare.

Fra i vari siti visitati fino ad ora, particolare attenzione merita sicuramente il Duomo di Spoleto: la Cattedrale di Santa Maria Assunta, costruita in stile romanico nel XI secolo, probabilmente sopra un vecchia chiesa. La splendida facciata “a capanna” risale invece al XIII secolo ed è l’elemento architettonico di maggior spicco e la si inquadra perfettamente scendendo la scalinata che introduce a Piazza del Duomo.

Mentre nella sua parte superiore la facciata è impreziosita da un mosaico in stile bizantino e da cinque rosoni, nella sua parte inferiore presenta un portico rinascimentale che è stato realizzato su progetto di Antonio Barocci e che si apre esternamente con cinque arcate a tutto sesto intervallate da colonne corinzie. A sinistra della facciata, si erge la torre campanaria a pianta quadrata che risale al 1200 e dove, su ognuno dei quattro lati, si trova una bifora. Il campanile termina poi con una cuspide ottagonale.

L’interno della cattedrale, in stile barocco, è a croce latina, ed è suddivisa in tre  navate di sei campate ciascuna: la navata centrale e il transetto sono coperti da volta a botte lunettata, mentre le navate laterali con volte a crociera. Qui sono presenti numerose opere di grande rilievo come gli affreschi dell’abside “Storie della Vergine”, opera di Filippo Lippi conclusa nel 1469. Molto belle anche la Cappella Eroli e dell’Assunta con affreschi del Pintoricchio e di Jacopo Siculo. Internamente ciò che più mi ha colpito è la decorazione dei pavimenti a mosaico ancora intatti.

Ma quando cala la sera e il cielo si tinge prima di rosa per poi cedere completamente all’oscurità della notte, ecco che invece il Duomo di Spoleto e la sua piazza si illuminano, diventando palco d’eccezione per un concerto speciale. Stiamo parlando della splendida performance di Raphael Gualazzi, originario della vicina Urbino, che sabato 6 luglio, è riuscito a scaldare il pubblico di Spoleto con le sue note coinvolgenti che evocano un mondo jazz, blues e soul. I brani in scaletta sono riusciti a far emozionare tutti ma anche i momenti di improvvisazione sono stati davvero magici. Vi dico solo che non sono riuscita a rimanere seduta composta durante il suo concerto: i miei piedi sembravano impazziti!

Insomma, un bellissimo connubio fra arte architettonica antica e arte musicale moderna. Anche questo è il mio Festival dei 2Mondi di Spoleto, anche questa è la mia esperienza di #e20umbria.

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