Visioni di vita, di morte e di viaggio: due sani viaggiatori pazzi nel Sud-Est Asiatico

Quando dei viaggiatori si incontrano per caso, e scoprono la rispettiva passione per il viaggio, finiscono immancabilmente per rendere la conversazione una dissertazione monotematica su destinazioni, stili di viaggio, disavventure ed epiche odissee. Talvolta nelle loro parole traspare una tale enfasi, una tale emozione nei loro occhi, che non possono fare a meno di trasmettere il loro entusiasmo come una scarica elettrica da un conduttore all’altro. Questo è proprio quello che mi è capitato, sebbene su onde digitali, quando ho letto le parole di Gino e Manu, colpevoli unicamente di aver lasciato un piccolo commento ad un’altra nostra intervista a due pazzi in giro per il mondo. Sono corso a vedere il loro blog e mi sono innamorato di questa coppia di “giovani” scapestrati, che in barba a tutte le convenzioni e alle insipide insicurezze sono andati a conquistarsi il mondo a modo loro.

Ma si può sapere chiccavolo siete?!

Siamo Gino e Manu, rispettivamente di 56 e 51 anni. Io sono un pensionato dell’acquedotto di Venezia mentre la Manu è un assistete socio sanitaria che si è licenziata prima di partire. Ci siamo conosciuti sei anni fa a Venezia e dopo un anno abbiamo fatto il nostro primo viaggio in India cavalcando una mitica Royal Enfield 350. La vacanza che doveva durare due mesi purtroppo dopo 35 giorni si è interrotta, causa un banale quanto devastante incidente in moto che le ha causato la frattura del bacino e la conseguente gravissima emorragia interna. Per tre giorni e tre notti le sue condizioni erano disperate e i medici mi avevano detto che poteva morire da un momento all’altro. Comunque per farla breve dopo che siamo tornati in Italia e dopo una grande operazione chirurgica e un anno solo per poter ancora camminare, la nostra vita e la nostra visione di come continuare a vivere era completamente cambiata ma noi stessi non capivamo veramente come.

Come è cominciata la vostra avventura infinita in giro per il mondo?

Il nostro sogno era di viaggiare, e allora la decisione di mollare tutto è venuta un po’ senza accorgercene. Abbiamo venduto tutte le nostre cose facendo i mercatini dell’usato e ogni giorno di più ci rendevamo conto che non potevamo più tornare indietro. Perciò quando abbiamo prenotato il volo di sola andata per Bangkok il nostro morale era alle stelle. Ora, dopo 17 mesi di viaggio e 10 paesi visitati, il viaggiare insieme ci rende una persona unica pur rimanendo singoli. L’armonia e la nostra complicità sono davvero uniche, vivere 24 ore su 24 insieme per così tanto tempo è una grande prova di coppia ed è un viaggio nel viaggio della vita. Ci siamo sposati 6 mesi prima di partire e ovviamente per tutti i nostri amici e conoscenti eravamo e siamo dei pazzi, che però tutti vorrebbero imitare non capendo che la nostra scelta è molto più radicale di come loro pensassero.

Dove vi trovate in questo momento e quali sono i vostri progetti?

Ora siamo a Bali e il pensiero di tornare in Italia neanche ci sfiora, perchè vivere così ci gratifica la mente e lo spirito. Incontriamo sempre gente nuova con la quale ci rapportiamo e ci confrontiamo, tutto e tutti ci servono per crescere ed accrescere la nostra visione del mondo e di come gente diversa si propone a noi. Ogni minuto del nostro viaggio ci accultura ci rende più forti e più sicuri, studiamo senza accorgercene storia, geografia, lingue, culinaria e mille altre cose. Perciò tutto questo ci rende dei drogati di esperienze che rimanendo a casa sicuramente non avremmo mai provato o al massimo solo in parte. Forse torneremo a casa per un breve periodo nel 2016 – perchè ci scadono tutte le carte di credito! – ma sicuramente lo faremo con in tasca già il biglietto per ripartire. Ci sentiamo con qualche raro amico ogni tanto, ma abbiamo contatti molto più frequenti con persone conosciute in viaggio e con le quali abbiamo più soddisfazione a parlare e a raccontarci le nostre vite.

Quali sono i mezzi di trasporto che usate solitamente? Progettate i vostri spostamenti in anticipo o siete degli amanti dell’improvvisazione?

Premetto che io sono un “vecchio” motociclista che sul propio groppone ha già più di un milione di chilometri. Ho sempre viaggiato in moto visitando più volte tutti i paesi europei e sono stato tre volte a Capo Nord in Norvegia e una volta sono arrivato in solitaria fino al circolo polare artico in inverno con una Yamaha Tenerè partendo da Venezia. Non abbiamo mai prenotato niente neanche una volta – tranne i voli – tutto viene deciso al momento e in base alla situazione contingente: questo ci fa sentire veramente liberi, anche se a volte abbiamo dormito sui cartoni in spiaggia o in tenda in mezzo ai boschi… ma sempre con enorme soddisfazione! Ci prepariamo un percorso da seguire sulla cartina, niente gps, controlliamo il tutto sull’inseparabile guida che ci consiglia ma non seguiamo quasi mai alla lettera, e poi si va all’avventura.

Ho letto che avete acquistato moto in mezzo mondo, anche nel Sud-Est Asiatico: come fate quando ne cercate una?

Abbiamo sempre acquistato moto di seconda, terza e forse quarta mano. Qui l’esperienza di tanti anni da motociclista mi è venuta in aiuto, comunque sempre domandando alla gente dove poter reperire delle moto usate a pochi soldi. Mai fidarsi di uno che ti dice che ha un amico che vende la moto che fa al caso tuo, fregatura quasi assicurata. Quasi sempre tutto si svolge o per strada o in qualche piccolo negozio di moto, tutto facile e veloce, normalmente in trenta minuti si svolgono le pratiche e quando paghi ti viene consegnato il libretto della moto, che non è mai intestata a te, ma comunque tu avendone i documenti ne sei i legittimo proprietario. La spesa per l’acquisto va dai 200 euro per la moto alle Filippine, che poi abbiamo venduto dopo 2 mesi a 230 euro, ai 600 euro qui in Indonesia e che contiamo ci ritornino dopo i 6 mesi che vogliamo trascorrere qui. Dopo la spesa iniziale risparmiamo un sacco di soldi che gli altri spendono per tutti gli spostamenti: per fare un esempio solo una visita ad un vulcano a Giava costava 100 euro in due e noi con 3 euro di benzina ci siamo tolti il pensiero. Normalmente ci facciamo anche l’assicurazione che però serve a poco ma è sempre meglio di niente. Per esempio in Vietnam non esistono uffici assicurativi, ma devi fare il tutto o da un concessionario di moto o da un distributore di benzina tipo autogrill.

Dove dormite? Ammesso che due come voi dormano…

Come ti dicevo è sempre tutto lasciato al caso, ma questo non è mai un problema in nessun paese, anche se per noi che cerchiamo sempre di risparmiare a volte richiede un po’ più di tempo. Non spendiamo mai – e dico mai – più di dieci euro a notte – tranne in Malesia, 13 euro – con punte minime in Laos di 3 euro, sempre in bungalow o camere decenti e quasi sempre con il bagno in camera. Certo non sono il Grand Hotel, ma ci si sta benissimo e poi si incontrano dei personaggi a volte assurdi che solo ad ascoltarli vale il viaggio.

Come mai avete scelto di dirigervi proprio nel Sud-Est Asiatico? Ci sono paesi che vi sentite di (s)consigliare?

Perchè erano dei paesi che ci incuriosivano più di altri per la loro storia e cultura, ma anche perchè sono paesi estremamenti, sicuri sempre prestando le dovute attenzioni, e una volta usciti dalle capitali tutto è facile e la gente è cordiale. Un paese che però non visiteremo più è il Vietnam, e lo dico con immenso dispiacere perchè il paese è a dir poco fantastico, ma la gente è propio stronza. Mai mi era capitato di essere scacciato a malo modo da negozi, alberghi, ristoranti… e premetto che io ho sempre il sorriso stampato, saluto per primo e chiedo sempre per favore. Loro ti vedono come un dollaro che viaggia e per noi tutti i prezzi sono sempre doppi, tripli o più, e se non ti va ti mandano a fare in c… A volte mi è stato chiesto un dollaro solo per un informazione e pensa che più volte al distributore mi volevano far pagare 7 litri di benzina, quando nel mio serbatoio non ne entravano più di 3,5. Ogni volta discussioni e a volte forte della mia cintura nera di Karatè e di dieci anni di combattimenti ad alti livelli mi permettevo di alzare la voce in modo tale che nessuno fiatasse più. Quando ci vuole ci vuole. Poi quando leggo nei blog per “turisti” che i vietnamiti sono persone cordialissime e super gentili mi incazzo perchè non è vero. Quei turisti vengono accompagnati anche in bagno dalla guida che per un dollaro farebbe di tutto.

E peri il cibo?

Noi mangiamo di tutto e ovunque. Naturalmente il 90 per cento del cibo viene consumato in ristorantini, mercati e bancarelle lungo i bordi della strada, assaporando anche quello che a prima vista farebbe venire i brividi. Beviamo sempre tutto senza porci particolari problemi, anche con il ghiaccio abbiamo un bel rapporto e fino a questo momento non abbiamo mai avuto problemi di diarree o mal di stomaco, tranne che per le botte di aria condizionata che a volte è propio traditrice. A volte la fortuna ci assiste e troviamo l’uso della cucina come a volte nei dormotori in Malesia o qui a Ubud e allora, pancia mia fatti capanna. Pastasciutte con sughi fantasiosi pesce alla Bismark uova e asparagi frittatone bistecche belle senza salse o intingoli del c…. solo olio e limone ecc. ecc. Cuciniamo sempre insieme  e a volte innaffiamo il tutto con una bottiglia di vino. Siamo viaggiatori, ma siamo sempre italiani e se facciamo tutto questo per goderci la vita, mangiare bene per noi fa parte di quei piaceri!

3 commenti su “Visioni di vita, di morte e di viaggio: due sani viaggiatori pazzi nel Sud-Est Asiatico”

  1. siete e resterete mitici spero davvero di incontrarsi dinuovo nelle filippine per passare dei giorni fantastici insieme,noi siamo davvero entusiasti di avervi conosciuto,non esiste nessuno come voi ,un abbraccio i toscoromani

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