Firenze in famiglia: arte per i genitori e avventure per i figli

Visitare una città d’arte facendo felici anche i bambini? Si può fare… eccome! Ne ho avuto la conferma (dopo averlo già sperimentato in altre occasioni) qualche giorno fa con il mio pargolo di nove anni. L’avventura – perché conviene impostarla così con i più piccoli quando si programma un viaggio di questo tipo – l’abbiamo vissuta tra le strade, i palazzi e l’appetitoso street food di Firenze!

Culla del Rinascimento, Firenze è una meta ideale per gli adulti anche se si hanno pochi giorni a disposizione, ma può risultare divertente anche per i bambini. Basta giusto qualche astuzia da mamma e papà.

L’alloggio: prenotato poco prima della partenza, cogliendo al volo un last minute a Signa (in un hotel dal buon rapporto tra qualità e prezzo), appena fuori Firenze, si è rivelato un punto a nostro favore. Per quattro giorni, infatti, abbiamo preso il treno per raggiungere il centro (15 minuti di viaggio), evitando code infernali in auto in entrata e uscita dalla città e soddisfacendo pure il ragazzino, amante di locomotive e stazioni (tipica passione dei maschietti dai 3 anni in su).

La mappa: tenere la cartina alla mano e farsi guidare dai ragazzi (grandicelli) è un “trucchetto” per alleggerire la perlustrazione delle città, stabilendo magari anche i tempi di percorrenza per giungere nei luoghi da visitare, comprese pause per ammirare scorci, piazze e vetrine… di giocattoli e pasticcerie. E chi rispetta i tempi ha diritto a un premio!

La visita-gioco: Firenze si presta bene a questo genere di attività, non fosse altro che per il suo centro storico, dove a pochi passi di distanza sono raccolti la Chiesa di Santa Maria del Fiore, la cupola del Brunelleschi, il Campanile di Giotto, il Battistero e il Museo dell’Opera (tutti visitabili con un biglietto famiglia da 20 euro che dura un giorno). Ad ogni visita fatta, una croce sulla mappa. E poi ci sono le salite a cupolone e campanile che per i bambini (oltre i sei anni) diventano una sfida appassionante, contando i gradini per verificare se il numero indicato dalle guide è giusto (per la cronaca: 414 il campanile di Giotto e 463 il cupolone del Brunelleschi) e, una volta in cima, con la città ai piedi, si gioca a “io vedo per primo”: “io vedo Ponte Vecchio”, “io vedo Palazzo della Signoria”, “io vedo cinque campanili”…

Le pause: tra una visita a un museo e un giro a un mercatino – molto bello quello di San Lorenzo (abiti e accessori in pelle) – sono consigliate anche delle pause. A Firenze è perfetto per le corse-sfogo il Giardino di Boboli di Palazzo Pitti, ma anche le vie del centro chiuse al traffico vanno benone. E poi c’è l’Arno! Lungo il fiume o dal “balcone” di Ponte Vecchio ci si svaga guardando gli uccelli che sfiorano l’acqua, la gente seduta sulle sdraio nei giardini che lambiscono il fiume e i vogatori in allenamento.

La ricompensa: ogni sfida che si rispetti ha in palio un premio. Si può puntare sul cibo (anche chi fa i capricci a tavola, dopo una mattina o un pomeriggio in giro per la città ha fame). Ed ecco che Firenze offre cibo da strada d’eccellenza con prodotti locali: schiacciate con prosciutto crudo toscano, finocchiona, sbriciolona di Montespertoli, crema di pecorino, funghi, peperoni e altre salse. Da provare “All’Antico Vinaio” in Via dei Neri e “I Fratellini” in Cia dei Cimatori, in entrambi i locali si mangia benissimo e si beve del buon Chianti a prezzi contenuti (circa 10 euro per panozzo e bicchiere di vino o acqua per i piccoli). Per i palati adulti in altre fiaschetterie e gastronomie doc anche pizza, crostini e panini con ribollita, fegatini, trippa, stracotto di manzo, insalata, pomodorini, pesto di zucchine e zafferano e tanto altro ancora. Fantastici anche i gelati disponibili a ogni angolo). Ma premio gradito sono anche i libri dei book shop dei musei: ce ne sono alcuni che descrivono la città ai bimbi e altri, per piccini e pure grandi, con pop-up e illustrazioni sovrapponibili molto efficaci.

Il risultato: con qualche accortezza il figlioletto ha compiuto le stesse visite di mamma e papà. Oltre a chiesa, campanile e museo del centro, è stato a Santa Croce, Palazzo della Signoria e anche agli Uffizzi, il più antico museo dell’Europa moderna e tra i più importanti al mondo per la pittura italiana (consigliabile acquistare i biglietti online per evitare un’ora di coda all’ingresso). Qui è partita la caccia ai personaggi buffi e ai dettagli nei dipinti, dal puttino che fa pipì in un quadro del Cinquecento, alla strana espressione di un santo del Cimabue, al cardellino della Madonna di Raffaello, al manto fiorito della Venere di Botticelli e così via.

Un modo per visitare Firenze con gli occhi di un bambino e scoprirla ancor più affascinante!

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