Québec: viaggio nelle terre selvaggie del Canada orientale

Si dice che gli spiriti non andrebbero disturbati, ma in questa terra hanno seminato tracce che non si possono ignorare. E noi le seguiamo lungo il più grande dei fiumi canadesi, la cui portata è oltre nove volte quella del Po su 1200 chilometri di lunghezza. Giungiamo in un punto preciso dell’estuario, nella provincia francofona del Québec, dove in passato sono accadute due tragedie: un massacro fra due tribù indiane e il tragico naufragio di un transatlantico.

Ci troviamo nella Baia di Le Bic, sulla sponda sud del fiume San Lorenzo, all’inizio dell’estuario, proprio lì dove le acque salate dell’oceano si mescolano con l’acqua dolce del fiume. Qui i ghiacciai hanno scolpito la roccia erratica, trasportata durante il loro disgelo, e forme bizzarre si delineano sulle pareti rocciose, come una testa di indiano. Avvolta da un velo di nebbia, un’isola richiama la nostra attenzione. È l’Isola del Massacro, che trae il suo nome da un inseguimento finito male fra due tribù di nativi nemiche, i Micmac e gli Irochesi. I Micmac attaccati dagli Irochesi si sarebbero rifugiati sull’isola in una caverna. Aspettiamo la bassa marea per recarci lì e conoscere la fine della leggenda. Purtroppo gli Irochesi scovarono i fuggiaschi  e appiccarono il fuoco all’unica uscita della grotta, massacrando i Micmac che tentavano di scappare. Sarà vero? Possibile… le legende sugli indiani ci sono pervenute dai racconti dei primi coloni francesi installati sul territorio più cinquecento anni fa!

Baia di Le Bic - Québec, Canada

Dopodiché siamo al faro di Pointe-au-Père, sempre nell’estuario del fiume San Lorenzo, con il pilota che guida i transatlantici lungo il corridoio fluviale che collega Québec City e l’imbocco dell’estuario. Nella notte del 29 maggio 1914 il suo predecessore era appena sbarcato dalla nave Empress of Ireland quando successe la peggior tragedia marittima dopo il naufragio del Titanic.

L’Empress of Ireland era il fiore all’occhiello della Canadian Pacific Railways. Effettuava traversate dell’Atlantico dal 1906 con più di 1000 passeggeri a bordo divisi in tre classi e 400 membri dell’equipaggio. In seguito al naufragio del Titanic nel 1912 erano state aggiunte più scialuppe di salvataggio. All’una e mezza del mattino del 29 maggio 1914 l’Empress rallenta all’altezza di Pointe-au-Père per sbarcare il pilota. Dieci minuti più tardi è avvistata a 13 chilometri la nave Storstad nella direzione opposta. Una fitta nebbia si alza d’un tratto disorientando le due navi che tentano manovre per evitare uno scontro. Purtroppo lo Storstad colpisce di punta il fianco destro dell’Empress.

Empress of Ireland - Canada

265 tonnellate al secondo di acqua penetrano nella breccia di 4×14 metri, facendo ribaltare sul fianco la nave. In quattordici minuti l’imbarcazione è risucchiata dall’acqua del fiume, trascinando i passeggeri con sé. Solo quattro scialuppe sono scese in mare. I soccorsi arrivano un’ora dopo salvando chi si è aggrappato a pezzi di nave ed è sopravissuto ai -2 gradi dell’acqua. Bilancio: circa 1000 le vittime e 465 i sopravissuti di cui solo quattro bambini. Fra i superstiti un macchinista, che era già scampato una prima volta al naufragio del Titanic!

Dopo avere evocato gli spiriti e le tragedie avvenute lungo il San Lorenzo ci dobbiamo rilassare. Lasciamo il fiume per entrare nei fitti boschi dei parchi naturali che lo costeggiano. È Julie Ruest, maestra di yoga, che ci guida in modo originale sui sentieri dell’entroterra a Sainte-Anne-des-Monts, guidandoci in posizioni ispirate alla natura che ci circonda. Non dimentichiamo per strada di abbracciare i nostri fratelli alberi e concludiamo l’esplorazione con una meditazione sulle rapidi.

Dove si trova la Baia di Le Bic?


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