Viaggio nell’arte: sulle tracce di Antonello da Messina al Mart di Rovereto

Antonello da Messina e Venezia – ma anche il Nord e Sud d’Europa – s’incontrano al MART di Rovereto, dal 5 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014. Un sodalizio intenso, reso manifesto con efficacia dai curatori della mostra, Ferdinando Bologna, Federico De Melis e la casa editrice Electa.

Che Antonello (Messina 1429 o 1430 – 1479) avesse vissuto una felice fase artistica in laguna, influenzando con la sua “pittura tonale” i maestri, le scuole locali e il “Rinascimento Veneto”, lo sapevo da (qualche) tempo, per via di studi che in passato mi hanno condotta a lui. Ma è stato interessante leggere gli intrecci con Venezia (la mia città) attraverso artisti, opere e momenti storici (in parte appesi alle pareti, in parte venuti alla mente osservando l’esposizione). Legami che, a chi sia sfuggita questa mostra di grande successo (di pubblico e critica), possono suggerire l’itinerario di un viaggio sulle tracce delle opere dell’artista e delle altre presenti all’esposizione. Alcune sono lontane da Rovereto (e l’Italia), altre vicine, altre ancora concentrate a Venezia.

Inutile negarlo all’esposizione del MART sono andata (trascinando famiglia e amici) quasi esclusivamente per lei: l’“Annunciata”, il capolavoro di Antonello da Messina (che per me s’identifica con un periodo di studi creativi, totalizzanti e anche con la nascita di belle amicizie) che secondo gli storici dell’arte esprime “per bilanciamento dei rapporti tra forma, colore e luce… un’idea di spazio del tutto nuova nell’arte europea”, e che Leonardo Sciascia descrive come “una ragazza del contado siciliano che sa di chiostro e di ovile”.

Un ritratto, tema portante della mostra, che per la sua modernità rappresenta un punto epocale di svolta nella pittura e che se non si è avuta occasione di ammirare a Rovereto, assieme all’antonelliano “San Girolamo”, si può ritrovare nella sua “casa” abituale: Palazzo Abatellis di Palermo (dove viene trasferita la mostra roveretana con l’aggiunta di altre opere), sede museale della regione Sicilia, realizzato da Matteo Carnilivari alla fine del XV secolo. Per il più importante restauro di questo palazzo – reso necessario dai danni provocati dai bombardamenti del 1943 e la successiva destinazione a galleria d’arte – fu chiamato, nel 1953, anche l’eclettico architetto veneziano Carlo Scarpa (Venezia 1906 – Sendai 1978), che ultimò i lavori e realizzò diversi adattamenti strutturali e d’arredo per l’allestimento (il mirabile restauro di Scarpa è stato restituito anche in diverse pubblicazioni).

E se l’”Annunciata” è una sorta di “vip” dell’esposizione, non sono da meno le altre opere di Antonello da Messina raccolte nella mostra, da “Santa Eulalia”, alla “Madonna con il Bambino” (Madonna Benson) conservata alla National Gallery of Art di Washington, e al “Ritratto di giovane” fresco di restauro del Philadelphia Museum of Art. Così come i quadri dei maestri suoi contemporanei, gli italiani, quali Colantonio di Napoli, i fiamminghi, come Jan van Eyck, i francesi, come Jean Fouquet e gli spagnoli.

Non mancano, poi, contestualizzazioni della presenza di Antonello in alcuni luoghi importanti per il suo percorso artistico. Nel caso di Venezia è esposta la magnifica veduta della città (1500) di Jacopo de Barbari (amata dai veneziani che si divertono a rintracciare palazzi, campi, chiese, abitazioni e cambiamenti – per altro pochi – della città di allora rispetto alla contemporanea), conservata al Museo Correr con affaccio su piazza San Marco. E sempre a sottolineare il rapporto di Antonello con Venezia anche il “Salvator Mundi” (1465-1475), oggi alla National Gallery di Londra, in relazione al “Cristo Benedicente” (1494) di Alvise Vivarini, conservato nella (diletta) chiesa di San Giovanni in Bragora del sestiere di Castello.

Questi sono solo pochi spunti di un viaggio dell’arte ispirato ad Antonello da Messina, Venezia e altri luoghi. Perciò chi fosse curioso di vedere o rivedere le principali opere esposte nell’eccezionale mostra del MART, le ritroverà nei: Musei  della Regione Sicilia, Musei Civici di Venezia, Galleria Borghese di Roma, Fundación Colección Thyssen Bornemisza di Madrid, Philadelphia Museum of Art e Metropolitan Museum di New York, National Gallery di Washington e National Gallery di Londra.

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