Un fine settimana di dicembre a Madrid

Ed eccomi qui a trascrivere gli appunti del mio ultimo viaggio fatto insieme a mio marito durante un fine settimana di dicembre: Madrid.

Come in tutte le grandi città, anche nella capitale spagnola ci sono molte attrattive: arte, storia, sport, vita notturna, cibo… ma in un fine settimana bisogna saper scegliere. Allora eccovi il nostro “programma intensivo” per assaporare il gusto di questa città ricca di fascino.

Il nostro tour è iniziato il primo giorno con una bella passeggiata che ha attraversato le piazze principali della città:  Plaza Mayor, con i suoi bei palazzi rossi e il suo mercatino natalizio, e Plaza del Sol, dove si può ammirare la statua simbolo della città, ovvero l’orsa che si arrampica sul corbezzolo. Poi abbiamo iniziato a passeggiare per le altre strade nelle vicinanze – Calle Mayor, Calle Atocha… – piene di negozietti di souvenir e di ristorantini, così come la  Gran Via dove si possono anche ammirare alcuni imponenti palazzi tra cui quello della compagnia telefonica o quello della compagnia di assicurazioni Metropolis.

Nel pomeriggio, dopo essere rientrati un paio d’ore all’appartamento giusto per pranzare e riposarci un po’ (ormai abbiamo una certa età!), siamo andati al Museo del Prado dove il venerdì pomeriggio dalle sei alle otto è previsto l’ingresso gratuito. Mappa alla mano, mi sono fiondata ad ammirare Tiziano, Tintoretto, Goya, Velasquez e Beato Angelico. Il museo è veramente ricco di opere meravigliose e le due ore a mia disposizione sono volate.

Madrid, Spagna

Ci siamo poi diretti verso Plaza de Santa Ana, nel cui quartiere vi sono cocktail bar, bar de tapas e music bar che assolvono magnificamente allo scopo principe delle notti della capitale: divertimento e socializzazione (per tutte le età!)… e così abbiamo fatto le due di notte!

Il giorno seguente, di mattina, siamo andati al Palazzo Reale e così abbiamo visitato la famosa Cattedrale dell’Almudena. Da qui abbiamo proseguito fino al Teatro Real e così siamo giunti nuovamente a Plaza Mayor dove abbiamo gustato i churros più buoni della vacanza da un venditore ambulante che li preparava caldi al momento. Questa frittura, unita ad un pizzico di sale, anche se oleosa, è uno dei docli più famosi di Spagna e di solito si gusta tuffato in una deliziosa tazza di cioccolata o anche di latte sia a merenda che a colazione.

Visto che si avvicinava l’ora di pranzo abbiamo deciso di dirigerci verso il Mercato di San Miguel, poco distante da Plaza Mayor. Questo mercato è accuratamente decorato e allo stesso tempo offre le novità più interessanti dell’arte culinaria. È formato da tante bancarelle che vendono prodotti squisiti e si può provare un po’ di tutto: un’ostrica da mangiare sul posto, formaggi, prosciutto, gamberoni e un lungo elenco di dolci. Anche se alcuni assaggi hanno un prezzo un po’ alto, in generale costano tra due e cinque euro.

Dopo pranzo io e mio marito abbiamo deciso di separarci (momentaneamente!): io sono andata al Museo Reina Sofia, mentre mio marito ha preferito vagare a piedi per la città alla scoperta di piazze e chiese. Ci siamo poi incontrari al museo alle sette di sera, quando l’ingresso è gratuito (il sabato). Giusto il tempo per ammirare il Guernica di Picasso e altre opere di Dalì e Mirò.

Avevamo pianificato di vedere anche il Parco del Buon Retiro, che si trova a pochi passi dal museo, ma purtroppo le forze non sono più quelle di una volta e il desiderio di fare le cose con calma è superiore a quello di voler vedere tutto. Però lo consigliamo a chi avesse più energie di noi!

Il terzo giorno abbiamo visitato il famoso Mercato del Rastro, non lontano dal quartiere Lavapies, dove avevamo preso in affitto un appartamento. Il mercato è in realtà un insieme di bancarelle di svariati prodotti: dall’etnico all’abbigliamento, fino all’antiquariato, che ricorda molto le tipiche fiere siciliane.

Ritornati all’appartamento abbiamo preso i nostri bagagli  e ci siamo recati alla stazione di Atocha da dove partono gli autobus diretti all’aereporto. La stazione ferroviaria è davvero surreale, perché all’interno è stata trasformata in una serra con palme, laghetto e tartarughe, con attorno bar e ristoranti. Tutto sembra così tranquillo e poco caotico!

Piccola precisazione sugli autobus che collegano l’aereoporto con la città. Gli autobus sono in servizio 24 ore su 24, ma durante l’orario diurno arrivano fino ad Atocha, dalle undici e mezza di sera in poi si fermano invece a Piazza De Cibeles. Il costo a persona è di cinque euro.

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