Visita a Kos, Grecia, tra Cultura, Storia e Bellezze Naturali

Prendete uno shaker, metteteci dentro tradizione, storia, cultura, cucina tipica, spiaggia, mare cristallino, sole, vita notturna e un pizzico di antica Grecia. Agitate bene e versate in un bicchiere. Ciò che io ho ottenuto si chiama Kos, in greco Còo, un’isola lunga cinquanta chilometri e larga dodici.

Come nella maggior parte delle isole del Mediterraneo comanda il turismo selvaggio, ma a cercare bene, si trova sempre uno degli ingredienti del cocktail che ci siamo bevuti.

Io e le mie due inseparabili compagne di viaggio ci siamo stati una settimana per rilassarci, ma anche per visitarla a fondo. Stabilito un itinerario, in due giorni l’abbiamo visitata quasi tutta. Abbiamo affittato una piccola auto e siamo partiti.

Eravamo di base a Kardamena, la seconda città per importanza. Visitata di sera, ci siamo lasciati alle spalle i pub popolati da turisti inglesi e ci siamo inoltrati nelle viuzze. Le case portano i segni degli anni e si trovano ancora le signore anziane sedute in strada e i bambini che giocano a calcio. Sono riuscito a fare quattro chiacchere con una ragazza che faceva da interprete con un’anziana, la quale si lamentava di quanto turistica ormai sia l’isola e di quanto sia difficile mantenere le tradizioni di una volta.

Ritornati indietro siamo andati sul lungomare. Le luci illuminavano il porto, dove yacht e barche a vela offrono escursioni di pesca o cene in barca al chiaro di luna.

Il giorno successivo siamo partiti alla volta di Kefalos. Sinceramente non ha molto da offrire. Si trova in cima ad una montagna, ma la salita non vale la pena a meno che non vogliate vedere la vera vita greca con tutti i suoi ritmi lentissimi. Noi l’abbiamo fatto, ci siamo persi tra le vie, con case diroccate e negozi tipici.

Quello che invece offre Kefalos si trova prima di arrivarci: sulla costa si trovano guest house a buon mercato, appartamenti, hotel e ristoranti di ogni tipo. Ma soprattutto si trova una delle spiagge più belle dell’isola: Paradise Beach. Meglio andarci al mattino: attrezzata con ombrelloni e lettini a prezzi decisamente modici, vengono presi d’assalto con il rischio di non trovarne più entro mezzogiorno. Bellissima l’acqua e la spiaggia di sabbia bianca, e c’è la possibilità di fare una piccola escursione a piedi tra le rocce delle montagne che baciano il mare.

Lasciata alle spalle Kefalos, siamo proseguiti verso Kamari, una delle località più belle dell’isola anche se decisamente troppo turistica. Abbonda di ristoranti e locali, ma nella baia omonima si trova l’acqua più cristallina di tutta l’isola. Moltissimi ristoranti offrono la vista sul mare ed l’unico posto dove potete fare il bagno con i pesci.

Il posto ideale per godere del tramonto più spettacolare di tutta l’isola è sicuramente a Zia. Incastonata sul monte Dikeo al centro dell’isola, a qualche centinaio di metri di altezza, ha una sola via centrale piena di bancarelle, spa fish – negozietti con vasche piene di pesciolini che si nutrono della pelle dei piedi, causando un piacevolissimo solletico – e ristoranti con terrazza. All’ora del tramonto si può cenare ammirando il sole tuffarsi nel Mediterraneo, un’esperienza unica e affascinante.

Salutata Zia, ci siamo diretti a Kos. Per gli amanti della vita notturna è il posto giusto. Illuminata a giorno dalle mille insegne e presa d’assalto dai turisti, nonostante tutto mantiene inalterato il suo fascino.

Poco prima di entrare in città ci siamo fermati a vedere l’anfiteatro e le rovine. Il Platano di Ippocrate ci ha lasciati delusi, molto meglio sono le rovine e il castello. Il porto pullula, come a Kardamena, di yacht e barche, molte delle quali offrono anche serate tematiche o discoteca a bordo.

Lungo la nostra ultima passeggiata ci passava un’idea per la mente: notiamo che i collegamenti per Bodrum sono frequenti, chissà che non valga la pena fare un salto anche in Turchia

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