Parma Swing Festival: un fine settimana di musica dal fascino retrò

Lo avevo dichiarato in tempi non sospetti che di swing non ne so nulla, eppure al Parma Swing Festival ci sono andata senza pensarci troppo, maledetta curiosità, e a conti fatti posso dire solo una cosa: lo rifarei subito.

Continuo a non capire niente di swing, i miracoli non li fa nessuno, ma sono rimasta meravigliata alla vista di tutto il mondo che ruota attorno a quella che è una vera e propria vocazione. Un mondo fatto di piroette, di acrobazie e di una buona dose di sudore, ma soprattutto di tanta passione.

Davvero non mi aspettavo di incontrare tutta quella gente che per venire a Parma a ballare si è comprata un biglietto aereo da ogni parte del mondo – non sto esagerando, è andata così – e ha condiviso con altri appassionati tante ore di lezione, miste a divertimento puro.

Le giornate trascorrevano tra un brunch musicale, una lezione di storia dei balli tutta da ascoltare e i corsi veri e propri, tenuti dai migliori insegnanti delle diverse discipline, organizzati in classi di livello omogeneo. La chiusura era affidata alle serate danzanti, scandite dal ritmo di band che suonavano dal vivo.

Il mondo dello swing, queste poche lettere che sanno tanto di onomatopeico, è stato una bella sorpresa, che consiglio a tutti di scoprire: a Parma ci si è divertiti sul serio quel week end, nessuno escluso, noi outsider per primi!

Forse inizialmente l’abbiamo presa un po’ come un gran carnevale, e abbiamo giocato a calarci nelle diverse serate cambiando d’abito e pure un po’ d’identità, perché no! Immedesimarsi veniva facile.

C’è stato chi ha scelto gli anni Venti, chi si è sbilanciato un po’ più avanti nel tempo e ha fatto un salto negli anni Cinquanta, e chi voleva azzardare addirittura i Settanta… ma forse era un po’ troppo per lo swing. Fatto sta che l’entusiasmo… quello era lo stesso, a prescindere dal decennio.

Nella serata conclusiva, la serata di gala, l’atmosfera che abbiamo respirato era di quelle veramente particolari, che si ricordano per un bel po’.

Gran parte del merito va sicuramente ad una location veramente da sogno, il Circolo di Lettura, dove varcata la soglia, la sensazione è stata subito quella di essere finiti in un’altra dimensione: grandi lampadari facevano luccicare con le loro gocce i ballerini tirati a lucido nei loro migliori abiti da sera, un’orchestra regalava alla sala il gusto di epoche lontane.

Ma adesso che vi ho raccontato cos’è successo, volete sapere qual è la bella notizia? Che ci sarà un’altra edizione, e quindi perché non provare a fare la stessa esperienza?

Che siate già esperti ballerini o che vogliate solo cimentarvi, tenete d’occhio il sito per scoprire le nuove date. Mettete in valigia tutto l’entusiasmo che avete in giro per casa, e non scordatevi quello che avete già addosso. Magari infilate anche qualche vestito vintage, che davvero non guasta, anzi.

Finito, non serve altro. Tutto il resto lasciatelo fare allo swing!

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