Birrificio de’ Neri, la birra artigianale nata in Toscana

Il fenomeno delle birre artigianali in Italia è in piena espansione, alcuni parlano di crescita inarrestabile sin dai primi anni Novanta.

Siamo ancora indietro rispetto a stati europei in cui la produzione di birra è radicata nella tradizione, in alcuni casi anche millenaria. Eppure è tutto un “fermento” … scusate il gioco di parole.

Ma ecco un’altra sfida: produrre birra artigianale in Toscana

Inutile girarci intorno, parlare di Toscana significa parlare di vino, Chianti Classico, Brunello di Montalcino… Invece ho scoperto che nella regione esistono più di 60 birrifici artigianali, centinaia di birre diverse vengono prodotte, distribuite sul territorio e in molti casi un po’ in tutta Italia.

La mia ammirazione va quindi a Francesco De’ Neri che, in piena Maremma, a Monterotondo Marittimo vicino Grosseto, ha aperto il Birrificio De’ Neri e produce (per ora) due birre “La Bionda”, un’American Pale Ale e “La Rossa”, una Belgian Pale Ale.

Oltre alla sua passione per la birra, Francesco è sempre stato spinto da molte oltre forze emozionali. Prima di tutto la voglia di rimanere sul suo territorio, anche per quanto riguarda le materie prime. Il malto è di sua produzione e ad oggi Francesco acquista all’esterno solo il luppolo, ma negli obiettivi futuri c’è l’inizio di una coltivazione in modo da produrre birra al 100 per cento a chilometri zero.

La produzione annuale è stimata intorno ai 18.000 litri, ma l’intento è di portarla almeno a 30.000 litri. Le porte del birrificio sono sempre aperte e sulla pagina Facebook vengono inserite le date in cui producono la birra, affinché gli appassionati possano fare visita proprio in quei giorni e assistere ad un momento così importante.

L’etichetta della birra nasconde un segreto… o meglio nasconde un membro della famiglia. Si tratta di Toki, ilfedele compagno di Francesco.

Passando alla commercializzazione, mi ha stupito la scelta di non appoggiarsi alla grande distribuzione ma quasi al solo “passaparola” e legarsi a progetti e a eventi come quelli organizzati dall’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori e Slow Food.

Anche la ristorazione è stata contagiata dalla passione per la birra, con il menù completamente a base di birra del ristorante dell’Agriturismo San Ottaviano, gestito sempre da Francesco e dai suoi ragazzi. Io ho provato il tiramisù alla birra o per essere precisi, il “birramisù” ed è stato amore alla prima forchetta!

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